CAPITOLO 4.

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- Se vuoi possiamo tornare a casa, tanto sarà già tardissimo - mi sussurra Grace all'orecchio, intercettando il mio sguardo, fisso su Matt da almeno dieci minuti.

Non riesco a staccare gli occhi da lui, che continua a parlare con Natalie, in modo fin troppo intimo per i miei gusti.

- Non preoccupati, sto bene.
Non mi rovinerò di certo la serata per quello lì. - sussurro fissandolo ancora.

Vederla strusciarsi su quello che era il mio migliore amico, mi provoca un fastidioso senso di disagio, che vorrei tanto non provare.

La spingerei via da sopra le sue ginocchia trascinandola per i capelli, ma non ho nessun diritto di farlo perciò, facendo ricorso a tutto l'autocontrollo che ho in corpo, do le spalle ad entrambi, rivolgendo la mia attenzione unicamente a Grace, Cam e Micheal.

- Ah, quasi dimenticavo! Lui è Matthew - afferma all'improvviso Cam, sedendosi  accanto Grace e cingendole la vita con un braccio.

Ma si sono rincretiniti tutti quanti?!
Anche Cam ha dimenticato quanto noi tre eravamo amici, tempo fa?

Si stanno prendendo gioco di me?

Lui alza un braccio verso Grace e lei le fa un cenno col capo.
"Gli sta già antipatico. Ci giurerei!"

- Lei è Grace - aggiunge ancora Cam, indicandola.
- E lei è la piccola Ellie -

Mi volto verso di lui solo un attimo, il necessario per rivolgergli lo sguardo più disinteressato di cui sono capace.

Ma poi lui afferma di avermi già conosciuta ed io avvampo all'istante.

"Stupida timidezza."

- Ah si? - chiede Cam, curioso.
- Si, stavo quasi per metterla sotto con la moto - continua l'odioso trattenendo una risata.

Io roteo gli occhi e cerco di ignorarlo, mentre la sua risata, un suono gutturale che mi mette i brividi, riecheggia nell'aria.

La tensione tra di noi... o meglio, la tensione che lui provoca in me, è tangibile e la nota anche Natalie che, pur di infastidirmi per motivi a me ancora sconosciuti, continua a strusciarsi su Matt, sfidandomi con lo sguardo, mentre lui sembra apprezzare molto.

Facendo ricorso, per l'ennesima volta, al mio autocontrollo, che sento diminuire sempre più, cerco di concentrarmi soltanto sulla conversazione con Grace e Cam circa ciò che potremmo fare dopo il diploma.

Un argomento molto serio, se non fosse per i litri di alcol che ci scorrono dentro e che ci strappano battutine continue.

D'improvviso però un gemito ci distrae e ci voltiamo tutti e tre contemporaneamente verso la "fonte" del suono.

Ed io avrei preferito non farlo perché
la raccapricciante scena che mi si palesa davanti, mi fa esplodere dentro una rabbia insensata, per l'ennesima volta in quel giorno. 

- Non ti stanchi mai di fare la sgualdrina? - urlo mentre Natalie si rimette su a sedere, con un espressione prima stranita, poi estremamente soddisfatta.

Mi guarda negli occhi, orgogliosa di se per avermi finalmente fatto perdere le staffe ed io vorrei prenderla a pugni per questo.

- Che c'è, sei invidiosa? -  esclama poi, velenosa ed a me sfugge una risatina.
- Senti io non so per quale motivo tu ce l'abbia con me, ma adesso mi stai stufando! - sbotto alzandomi dalla sabbia e puntandogli un dito contro, con ancora negli occhi l'immagine di Matt, sdraiato sulla sabbia, intento a palpeggiargli il sedere, mentre lei gli si struscia addosso.

"Ci vediamo tra nove mesi." Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora