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Avete presente la sensazione che si prova non appena ci si sveglia in un
letto diverso dal nostro, in una camera diversa di una casa diversa?
Il nostro cervello ha quella frazione di secondo in cui deve capire dove si
trova e perché, ancor prima di farci aprire gli occhi.
In quell'istante in cui non abbiamo ancora recuperato le informazioni
necessarie a farci cominciare la giornata, viviamo un momento di
confusione che svanisce non appena riacquistiamo lucidità.
Appena mi sveglio ecco la stessa confusione moltiplicata per dieci.
decido di non aprire ancora gli occhi e di riflettere su quello che è
successo la sera prima:
Oh mio Dio. Sono a casa di jungkook, e ho fatto sesso con lui? Con una
mano controllo di avere i vestiti addosso ma ovviamente non è così
Merda, sono completamente nudo in casa sua, in che modo pensavo di
levarmelo dalla testa andandoci a letto insieme?
leri sera mi sembrava un piano sensato ma adesso... okay. Devo stare
calmo, mantenere il controllo. Apro un occhio e do una sbirciatina alla
camera. Non c'è nessuno.

Ammetto che una parte di me avrebbe sperato di trovarlo vicino a me.
Dopotutto, sarebbe stato carino svegliarsi con lui accanto, magari con le
sue braccia abbracciate al mio corpo come quando ci siamo addormentati,
È stato così dolce, ieri sera.

Una fitta allo stomaco mi fa arricciare il naso e non posso fare a meno di
capire di essere preoccupata per le mie azioni. leri ero perfettamente
convinto di quello che facevo.
Prima che possa riflettere ulteriormente su quanto è accaduto, la porta
della camera si apre e jungkook entra con cautela, reggendo un vassoio con
la colazione. Non posso fare a meno di sorridere quando inciampa,
rischiando di far cadere tutto.
-Cazzo.- Dice, rimettendosi in equilibrio e appoggiando il vassoio sul
letto. -lo non, non sono abituato a queste cose- Ammette guardando per
terra per controllare di non aver fatto danni.
Mi accorgo di non avere nulla addosso e mi accingo a coprirmi
rapidamente con il lenzuolo; sebbene mi abbia già vista nudo mi mette
a disagio sentire il suo sguardo sulle mie parti intime in situazioni
diverse.

-Buongiorno.- Gli dico non appena si siede sul letto anche lui e non
posso fare a meno di soffermare per qualche secondo il mio sguardo sul
suo petto nudo dal momento che indossa solamente un paio di boxer.
Per lui la nudità non è un problema di certo. L'imbarazzo che era dipinto sul suo volto un istante prima per via della sua goffaggine nel prepararmi la colazione si attenua, e le sue labbra si
aprono in un sorriso genuino. -Buongiorno.- dice, avvicinandosi al mio
viso e lasciandomi un bacio leggero sul naso.

-Dormito bene?- domanda senza staccare i suoi occhi dai miei.
Annuisco e afferro timidamente la tazza di caffelatte fumante che mi sta
porgendo, cercando di non lasciare che il lenzuolo riveli le parti di me
che mi vergogno di mostrare.
-Tranquillo, ti ho già visto nudo.- Ridacchia prendendo un lungo sorso
del suo caffè nero. Arriccio il naso e gli faccio la linguaccia mentre lui
continua a ridere e fissarmi di sottecchi.
-Spero ti piaccia, non sapevo bene cosa prepararti, ma se vuoi posso
farti qualcos'altro.- dice ammiccando verso la tazza fumante.

Mi limito a bere a mia volta scuotendo appena la testa.
Rimango per un po' a fissare il fumo che esce dalla tazza, probabilmente
parlargli adesso non era il massimo, ma capisco che è la cosa più giusta da fare.

Ancora una volta,Lo osservo mentre prende un altro sorso di caffè, i muscoli rilassati, il
naso all'insù, non si accorge che lo sto fissando.
La sua spontaneità è la cosa che più mi innervosisce e allo stesso tempo
mi attrae del suo carattere. Il suo modo di essere impulsivo è totalmente
parte di lui, mentre quando io faccio qualcosa senza pensarci nel
novantanove percento dei casi combinerò un disastro.
Eppure continuo a farlo, specialmente negli ultimi tempi.
Specialmente con lui.
Sospiro, accingendomi a parlare.

-Senti, look.- Comincio, cercando di figurarmi nella testa le parole
migliori. Noto subito un'ombra velargli gli occhi. Mi mordo il labbro
inferiore soppesando bene le parole che sto per dirgli.
-Stanotte è stato bellissimo. Tu sei stato... dolce, davvero, sei stato
perfetto.- Dico, ripensando ai nostri corpi vicini e al suo tocco sulla mia
pelle.

-ho ripensato ad ieri, alla festa di yoongi,mi hai detto di venire nel caso avessi capito i miei sentimenti-

-si..eh?-

-volevo tu sapessi la ragione per la quale sono venuto-

parve scrutarmi, capendo l'imbarazzo che mi stava attanagliando vivo. decide di romperlo, prendendo le redini del discorso lui.

-Dimmi un po',piccolo j.- Torna a guardarmi con estrema serietà, la sua
voce si fa roca .

-Non ti piacerebbe imparare?-
Lascio che una risatina isterica sfugga alla mia soglia del controllo ormai
estremamente bassa.
Ma lui continua a fissarmi, impassibile.
-Imparare?- Gli chiedo, cercando di farmi forza per non interrompere il
contatto visivo
Lui aggrotta la fronte.
-Si, jimin imparare. Non servono una scuola e una serie di
insegnanti, ne basta solamente uno.-

Avvicina una mano al mio viso,
poggiando il pollice sul mio labbro inferiore, scandendo le parole con
ovvietà. -E un'alunno.-

Una volta detto questo torna a tormentare il mio collo, baciandolo in
modo lento.

volle terminare il discorso volutamente,jungkook aveva capito che quello non era il momento.
Indugia qualche secondo prima di far scorrere la mano nel mio petto.

-Senti com'è?- Sussurra pacato -Senti com'è piacevole, una mano che ti
tocca è diversa da una mano che sa come toccarti. I tuoi movimenti, il
tuo modo di respirare mentre lo faccio mi fanno capire che cosa ti piace,
come accontentarti.-

Il bacio che mi concede è passionale e mi accorgo solamente ora di
quanto lo desiderassi.
E non è solo istinto il suo ma è anche un po' il conoscere quello che mi
piace, cosa che mi sorprenderebbe in un momento diverso, con una
concentrazione diversa. Evidentemente o sono un libro aperto, e la cosa
la escluderei, oppure, inspiegabilmente, un po' sa come assecondare
quello che voglio.
se avessi voluto far lo stronzo,al suo tocco avrei immaginato qualcun'altro,
Ma mentre mi bacia, mentre continua a toccarmi e sento il sangue
ribollirmi nelle vene e le guance avvampare e il respiro mozzarsi,
capisco di essere sempre e comunque me stesso.

jungkook non era taehyung,jungkook mi aveva toltamente scombussolato.
E quindi, quando passano quei minuti che a me sono sembrate ore e i
baci si fanno più cauti e il palpare diventa accarezzare, mi sdraio e Jungkook
fa lo stesso. i baci si intensificarono, ma decise di non indugiare. il ragazzo si mise sotto le coperte color latte, prendendo la mia vita per stringerla in un stretto abbraccio. non ci mise molto ad riaddormentarmi sotto le mie carezze.

mentalmente lo ringraziai, sapeva sempre come reagire. passarono una decina di minuti, ed io ancora stretto al suo tocco, decisi che era arrivato il momento di andarsene, ma non prima di avergli lasciato un bigliettino scritto velocemente.

Spero che la retta per le tue lezioni private non sia troppo salata, o per
ripagarti mi ci vorrà un bel po' , Professore.

ʀɪᴅɪɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora