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jungkook non riusciva a respirare, gli girava la testa e si sentiva sul punto divomitare.Gli ultimi due giorni non sembravano reali, non potevano essere reali.Doveva essere soltanto un incubo.Si, un brutto sogno da cui si sarebbe svegliato presto,Magari sudato e con le lacrime agli occhi, ma ci sarebbe stato Il Suoragazzo a stringerlo e a confortarlo.


jimin... doveva parlare con jimin.Spiegargli che non intendeva niente di tutto quello che aveva detto,nemmeno una di quelle parole crudeli.Tutto sarebbe tornato come prima, Jimin l'avrebbe perdonato e jungkook avrebbe chiarito.Ouesta volta avrebbe trovato Il coraggio di farloEra stato cosi stupido: aveva fatto esattamente quello che suo fratellovoleva che facesse, era bastato provocarlo perche lui crollasse erovinasse tutto.


Ora peró non aveva tempo di autocommiserarsi, doveva andare da jimine sistemare le cose.Subito.


Suonare quel campanello fu una delle cose più difficili che avesse maifatto, ma non poteva tirarsi indietro proprio adesso.Le sue mani tremavano. Il suo intero corpo lo faceva in realtà.
Sobbalzò, alzando lo sguardo in quello confuso di sua madre, non riusciva aparlare"Tutto bene?'Cerco di annuire, sapeva di non avere un bell aspetto."Posso parlare con jimin?" riuscí a chiedere infine, non gli importava dNient'altro .la donna parve preoccupata e confusa, ma prima che potesse dire anche una sola parola, dietro le sue spalle spuntò jimin.


Quest'ultimo fece un cenno a jungkook per dirgli di seguirlo di sopra, il suo viso non era affatto quello del suo piccolo j.

Il moro lo segui sentendo Il suo cuore affondare ad ogni passo, Il battitogli rimbombava nelle orecchie ad un volume tale da essere assordantejimin era lì . cosi vicino, ma allo stesso tempo cosi lontano.Sembrava irraggiungibile, persino Il semplice parlargli sembravaimpossibile.Rabbrividi mentre varcavano la soglia dellacamera del piu piccolo, la sensazione peggiorò  soltanto quando la porta venne chiusa.


"quindi cosa volevi dirmi?" Chiese jimin guardandolo senza alcun caloreC'erano cosí tante cose che jungkook voleva dire, ma non cI riusciva.Si sentiva come se stesse per svenire.C'era un peso che gli opprimeva il torace, non riusciva a respirareNon era cosí che voleva che andassero le cose.


Questo era semplicemente ingiusto.Gi mancava l'aria. i suoi polmoni non funzionavano."jungkook" non si era nemmeno accorto che jimin l'avesse raggiunto, ma eraevidente che le braccia del biondo attorno a lui fossero l'unica cosa atenerlo in piedi al momento"Riesci a sentirmi?" lo fece sedere sul lettoLa sua voce era improvvisamente cosi dolce, come era abituato asentirla. così lontana dal tono freddo di poco primaSi sforzó di annuire, lacrime calde corsero giu per le sue guanceNon importava, tanto ormai non era come se avesse una dignità."Scusa" pianse, non provo nemmeno a trattenersi a quel punto.jimin non disse niente, ma lo strinse in un abbraccio, permettendogli diavvicinarsi come se non fosse arrabbiato con luijungkook affondó il viso nel suo petto, era una scena che avevano già vissuto,ma questa volta non avrebbe permesso alla sua stupidità a di rovinare.

Lentamente,passarono i minuti e  l'aria tornò nei suoi polmoni, il suo battito cardiaco rallentò e la sua testa smise di girare."Quante crisi di panico hai avuto nelle ultime ore?" Chiese jiminfacendolo stendere sul letto, anche volendo jungkook sarebbe stato troppodebole per obiettarePero riusci a prendere una delle mani di jimin e a stringerla, la sua pelleera cosi calda.


"Non lo so" degluti, non lo sapeva davvero."Questo non va bene" disse jimin più a se stesso che a lui."Stai sottolineando l'ovvio" sbuffó jungkook chiudendo gli occhi, il fatto cheil biondo non avesse ancora lasciato la sua mano era rassicuranteli separarono attimi di silenzi, prima che venissero rotti da jungkook.


"Non volevo che le cose andassero cosí. ho sbagliato" si sforzó di continuare a parlare, ignorando la sua gola che bruciava. "E stata tutta
colpa mia. sono io il problema" nonostante l'amarezza del momento,il biondo gli circondó la vita con un braccio e lo tenne vicino."Adesso dormi, sembra che tu non lo faccia da giorni''


jungkook non obiettó, non sarebbe stato per niente intelligente contestareun ordine diretto, soprattutto non ora che jimin lo stava stringendo comese gli ultimi due giorni non fossero mai esistiti.Nonostante tutto si ritrovo a rilassarsi. era sempre cosi facile farloquando gli era cosi vicino.Il calore del suo corpo, il suo protumo... jungkook avrebbe voluto stare in quella posizione per sempre.


decise di far incontrare i loro sguardi un ultima volta, quello di jimin preoccupato e quello di jungkook lacrimante.

''resta con me piccolo j,ti prego''

ʀɪᴅɪɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora