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La mano di jimin pulsava e probabilmente avrebbe dovuto disinfettare la ferita al piu presto, ma al momento non gli importava.Qualche goccia di sangue era colata sui suoi jeans chiari, macchiandoli probabilmente in modo permanente.Sapeva che non avrebbe dovuto camminare in quelle condizioni, le sue mani tremavano e la sua testa era da tutt altra parte, ma fortunatamente Il tragitto era breve e andò tutto bene.Si trascinó dentro casa senza davvero vedere davanti a se, felice del fatto che la sua famiglia fosse fuori a pranzo, non voleva che lo vedessero cosi.Era solo e non aveva idea di cosa tare.


Non poteva fingere che non fosse successo niente, ma non poteva nemmeno crollare completamente Come non poteva fare nulla per rimediare.Aveva già sbagliato ad andare da jungkook, non sarebbe successo niente se solo avesse lasciato perdere.No, probabilmente avrebbe soltanto rimandato Il tutto al loro prossimo incontro.Non era stato proprio un litigio, non l'avrebbe definito cosi.tutto gli faceva schifo, quello che Nico gli aveva detto faceva schifo.Il suo ragazzo sapeva esattamente che punti toccare per ferirlo.


Prima di allora non avrebbe mai neanche osato immaginare che jungkook potesse fargli del male di proposito, tutte le sue certezze erano appena svanite.


Le sue mani tremavano mentre si chiudeva a chiave in camera sua,era cosi arrabbiato.Non voleva vedere nessuno, sapeva che chiunque fosse avrebbe inevitabilmente finito per sfogarsi su di lui.Lentamente si calmò  cercando di tenere jungkook fuori dai suoi pensieri.anche se non era facile visto che ogni cosa gli ricordava di lui.Da quando l'aveva conosciuto per bene erano praticamente sempre stati insieme tranne che per quello strano gioco di non farsi beccare a scuola, quelli erano stati gli unici momenti in cui erano stati separati.

Pensò  a sua madre. gli mancava cosi tanto.Lei avrebbe sicuramente saputo tirarlo su di morale se fosse stata lì.Magari l'avrebbe aiutato a vedere la situazione in modo piu oggettivoper capire cosa fare.teoricamente sarebbe dovuta tornare da li a breve, ma nonavrebbe voluto farsi vedere da lei conciato in quel modo.

Probabilmente scappare non avrebbe risolto le cose, ma non volevaessere li.
Cosa lo tratteneva?Un ragazzo che non lo amava?Un padre che non c'era?jimin era stufo di badare a tutti ,semplicemente stanco della vita freneticapiena di troppi impegni che non lo lasciavano nemmeno Il tempo didormire.I suol occhi avevano smesso di lacrimare. Il solo pensare a lasciarsi tutto quello stress alle spalle lo aveva rilassato.Forse aveva davvero bisogno di uno stile di vita piu tranquillo, una pausa.

Completamente perso nei suoi pensieri quasi non si rese conto del suocellulare che squillava, congelandosi sul posto alla consapevolezza di chi fosse.

Non voleva parlargli nuovamente , temeva che se l'avesse fatto avrebbe finito per peggiorare le cose.

Rifiutó la chiamata, quello che si dovevano difese l 'erano detto. odiava il modo in cui tutto ciò lo faceva sentire.L'ansia che si gonfiava nel suo stomaco e le sue mani che tornavano atremare dove di solito erano sempre cosi terme, lui non era cosi.Aveva appena messo giù  Il cellulare che quello riprese a squillare.

jungkook non sembrava voler lasciar perdere.

Nonostante il senso opprimente di disagio questa volta jimin rispose, prendendo un ultimo respiro prima di accettare la telefonata.

"Scusa" fu la prima cosa che gli disse jungkook, scontato e patetico.

"Non pensavo davvero quelle cose, avevi ragione: stavo male e per
questo ho cercato di tenerti  a distanza" sembrava agitato, jiminfaceva fatica a stargli dietro per quanto stesse parlando velocemente

"Ho litigato con mio fratello e sono andato in crisi, non volevo che accadesse ciò,... non riuscivo proprio a calmarmi, quando hai iniziato a  bussare alla mia porta mi sono agitato e non sapevo cosa fare. Non avrei dovuto sfogarmi con te''

jimin poteva sentire la sua voce tremare, era sicuro che stesse piangendo."Potevi mandarmi un messaggio" lo interruppe freddamente.
Per quanto jungkook stesse sicuramente soffrendo non aveva comunque ildiritto di trattare in quel modo chi provava ad aiutarlo, jimin non avevanessuna intenzione di passare sopra quel punto tanto facilmente

"jimin..."Ma almeno ti rendi conto di quello che mi hai detto?" gli faceva male

"Ero arrabbiato, quelle cose non le pensavo veramente" non lo vedevama semplicemente sapeva che jungkook stava rigirando le carte in tavola.
"Prima hai detto che non ti importava, poi che non sono affari miei einfine che sono uno che va a letto con tutti  ''

"Ci hai pensato ,non hai usato insulti casuali, Volevi farmi male e sapevi esattamente cosa dire per farlo'

"Non volevo.''

"L'hai tatto" scosse la testa. non ne poteva piu di tutte quelle scuse.
"jimin, ti prego, posso spiegare" lo imploró,per la seconda volta il moro, adesso stavaincontutabilmente piangendo."Non c'è niente da spiegare" guardó la sua mano destra dove le feritecontinuavano a riaprirsi ad ogni movimenti. cio gli  ricordava soltantocome jungkook avesse lasciato a disperarsi per più di mezz'ora fuori dallasua porta senza avere neanche la decenza al rispondergli
"Voglio parlarne" insistette jungkook, la sua voce rotta da un singhiozzo.jimin sbuffó, era cosí arrabbiato. "Lo stiamo già facendo"

"Faccia a faccia, voglio parlare con te faccia a faccia" chiari

"Lo sai che non sono cosí"

''Lo so. sei tu che hai una visione distorta di me" replico tagliente.

ʀɪᴅɪɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora