In una luminosa mattina dell'inizio di settembre, come in tutte le mattine dei giorni feriali da quando era ricominciata la scuola, Tenkun e Bicchan si incontrarono all'angolo del ponte. Si conoscevano da undici mesi e qualche giorno, cioè da quando entrambi, a poche settimane di distanza l'uno dall'altro, erano stati inseriti nella stessa classe in corso d'anno. Tenkun era un principe educato privatamente e poi spedito a scuola dopo la morte della madre, ma Bicchan era straniero. Era arrivato in Orientalia da emigrato, al seguito della famiglia; e Tenkun era stato l'unico che l'avesse considerato.
Erano diventati presto amici; per questo, avevano preso l'abitudine di trovarsi ogni mattina là dove le loro strade si univano e andare a scuola insieme. Tenkun arrivava dal ponte che superava il fossato del palazzo imperiale; Bicchan invece arrivava dalla via che lo costeggiava.
O meglio, per essere più precisi, Bicchan non arrivava; era sempre in ritardo.
In Orientalia presentarsi in ritardo a un appuntamento è inconcepibile, è un insulto personale per chi deve aspettare inutilmente per uno, due, tre, magari addirittura cinque minuti. Tenkun, però, ci si era abituato; Bicchan era fatto così. Cercare di farlo arrivare in orario era come cercare di dominare le nuvole e incatenare il vento.
Comunque, infine Bicchan arrivò e aveva una domanda; la domanda di un quattordicenne che, per l'invidia del suo amico di due mesi più giovane, sta per diventare un quindicenne.
"Senti, Tenkun", disse Bicchan. "Tra due giorni sarà il mio compleanno. Secondo te devo portare qualcosa a scuola? Una torta, per esempio."
Tenkun lo guardò perplesso. "Scusa, è il tuo compleanno, quindi perché dovresti portare qualcosa tu?"
Bicchan era straniero ed era in Orientalia da un solo anno; molte erano le usanze del posto che ancora non conosceva. Scoprì così che in Orientalia i compleanni si festeggiano in modo diverso; non è il festeggiato a organizzare una festa, ma sono i suoi amici.
"Ci penserò io", disse Tenkun. "Tu tieniti libera la serata."
Fu allora Bicchan a essere perplesso. "Vuoi fare qualcosa... di sera?"
"Certo. Perché no?"
Tenkun ormai usciva spesso di nascosto dal palazzo, ma non era mai uscito col buio. Quello era un vincolo che non aveva ancora infranto, per cui voleva infrangerlo quanto prima.
Bicchan era ancora più perplesso. Si girò leggermente; dietro di loro, a qualche metro di distanza, Kenshin li stava seguendo. Era l'attuale guardia del principe Kaedeyama, in servizio da meno di due mesi, e poiché quasi tutti quei due mesi erano stati di vacanza, Bicchan non gli aveva praticamente mai parlato. Visto, sì; sia nella quotidiana scorta da e per la scuola, sia quando il principe veniva di nascosto a casa sua e spesso la guardia appariva per un attimo sotto le sue finestre, prima di mimetizzarsi a controllare la situazione da chissà dove. Ma parlato, quasi mai.
Ciò che Bicchan non capiva era come mai Tenkun esponesse questi piani apertamente e a voce alta. Bicchan non poteva esserne certo, ma gli sembrava difficile che Kenshin fosse sordo; così vicino, non poteva non avere sentito. Come era possibile che non intervenisse per bloccare un piano di fuga così plateale?
Bicchan si girò di nuovo.
Kenshin lo vide, sorrise e cominciò a fischiettare allegramente.
Bicchan si rimise a guardare in avanti e si spaventò: forse era tutto un piano, forse quella guardia voleva farli uscire di sera per poi cogliere entrambi sul fatto, forse voleva anzi dare la colpa a lui, lo straniero che notoriamente corrompeva la dolce anima del nobile principe, forse l'avrebbe preso e l'avrebbe picchiato selvaggiamente, grande e forte com'era, forse l'avrebbe mandato all'ospedale e poi in prigione e...
STAI LEGGENDO
Aiuto! C'è un drago nel congelatore!
Adventure🏆VINCITORE WATTYS 2023 GRAND PRIZE - PRIMO ASSOLUTO IN LINGUA ITALIANA🏆 Tenryu è un ragazzo. Tenryu è un principe dell'impero di Orientalia, da qualche parte vicino al Giappone. Tenryu è prigioniero del suo palazzo e del suo ruolo. Ha una sola pas...