Episodio 4: Industria recupero energetico

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Nel palazzo imperiale era infine arrivato il mese di luglio. Con esso, era esplosa l'estate di Orientalia; giornate calde e soffocanti, talvolta con un sole che le trasformava in una gita in un forno, talvolta con nuvole grigie che a fine giornata scoppiavano in piogge torrenziali.

Non mancava più molto alle vacanze estive; Tenryu non sarebbe andato da nessuna parte, ma almeno avrebbe potuto divertirsi tutti i giorni con Bicchan, a parte le due settimane in cui il suo amico sarebbe tornato in Eridania. Prima della fine della scuola, però, al principe si presentò un'occasione importante.

"Signorino", gli disse Mutsu una sera. "Ormai avete quasi sedici anni! Vi piacerebbe svolgere la vostra prima inaugurazione ufficiale?"

Come in tutto il mondo, anche in Orientalia gli esponenti della casa regnante venivano invitati a inaugurare eventi e opere pubbliche e private. L'imperatore presenziava soltanto alle cerimonie veramente imprescindibili; suo figlio Tentaka, il quasi trentenne erede al trono, era sempre all'estero per proseguire gli studi, anche se alcuni maligni disfattisti sostenevano che proseguisse invece la bella vita a spese del padre nei luoghi più mondani del pianeta. Il principe Tenma, il padre di Tenryu, finiva così per farsi carico della maggior parte delle formalità; ma quella volta aveva già un impegno. Quindi, nonostante Tenryu fosse ancora un ragazzo e a palazzo quasi si vergognassero di lui, per forza di cose Mutsu lo aveva coinvolto.

Tenryu, in effetti, fu tutto contento dell'idea. Mutsu gli aveva già insegnato in passato il protocollo di quella funzione e gli aveva anche fatto fare numerose prove; doveva vestirsi negli abiti più formali, quelli con cinque stemmi della casa imperiale, mettersi alla cintura Koyoken, la sua spada ufficiale, e presentarsi scortato dalla sua guardia personale. Al momento buono, si sarebbe alzato dalla poltrona d'onore, avrebbe fatto un passo avanti, avrebbe puntato la spada al cielo e avrebbe pronunciato la formula di rito. Tutti l'avrebbero guardato con ammirazione, e forse per un giorno si sarebbe sentito meno disprezzato e meno prigioniero.

Il principe quindi accettò immediatamente, esibendo uno sguardo arancione brillante da drago felice. Poi si ricordò di chiedere cosa dovesse inaugurare.

"Una discarica di rifiuti", rispose Mutsu. "Ma è un'opera importante, da parte di un grande imprenditore molto amico di vostro padre."

L'entusiasmo di Tenryu si raffreddò parecchio. Si immaginò con i sandali in mezzo all'immondizia, mentre sguainava la sua antica e splendida lama d'acciaio sopra un cumulo di lattine vuote e di scarti puzzolenti di un supermercato. Però, era comunque una occasione ufficiale; e poi le discariche servono, se no i rifiuti dove vanno a finire?


Qualche giorno dopo, a scuola durante la pausa, Tenryu stava mangiando il suo pranzo con Bicchan. Sentirono un altoparlante gridare qualcosa all'esterno dell'edificio; la voce era incerta, ma distinguibile. Diceva: "Principe Tenryu Kaedeyama, vergogna!"

Tenryu non sapeva di cosa dovesse vergognarsi. Guardò fuori dalla finestra: oltre il cortile, fuori dal cancello d'ingresso, era apparso un folto gruppo di manifestanti piuttosto anziani, almeno cinque o sei. In Orientalia, protestare contro l'autorità è considerato molto maleducato; non parliamo poi di contestare la casa imperiale. Per questo, cinque o sei manifestanti non erano affatto pochi.

"Vergogna al principe che distrugge il nostro bosco!"

La voce all'altoparlante continuava a maledirlo e Tenryu non capiva cosa fare. Era una situazione completamente nuova; il principe non sapeva se fosse opportuno andare a parlare con quelle persone o se farlo avrebbe soltanto peggiorato la situazione. Magari l'avrebbero ingiuriato anche di più.

Bicchan si offrì volontario. "Se vuoi scendo un attimo e vado a chiedergli cosa vogliono, così scopriamo quanto sono incattiviti."

Tenryu fu meravigliato: Bicchan era timido, insicuro e ancora non perfettamente a proprio agio con la lingua orientale.

Bicchan però insistette: "Per una volta che posso fare io qualcosa per te..."

Così, Tenryu lo lasciò andare. Lo guardò dalla finestra mentre parlottava molto tranquillamente con quegli anziani; poi Bicchan tornò a riferire.

In pratica, secondo il racconto dei manifestanti la nuova discarica era un'espansione di quella precedente, che già ammorbava l'aria di tutta la loro zona. L'espansione sarebbe avvenuta su di un'area pubblica che il ministero aveva appena concesso all'azienda privata proprietaria della discarica. Tuttavia, quell'area era già occupata da un bosco incontaminato, che si estendeva fino a un torrente con un vecchio mulino abbandonato.

Gli anziani venivano dal villaggio poco più su nella valle, un vecchio paesino agricolo che si era ormai quasi completamente spopolato, visto che i giovani preferivano vivere nella grande città. Loro sostenevano che quel bosco fosse stato dichiarato per decreto imperiale un parco protetto, più di cento anni prima; quindi avevano denunciato l'azienda e il ministero. Tuttavia, nonostante le loro ricerche, il decreto di tutela non era mai saltato fuori e il tribunale gli aveva dato torto. Per la decisione finale mancava ancora un'ultima seduta, che si sarebbe svolta una decina di giorni più tardi; ma il proprietario della discarica era talmente sicuro di ricevere ragione che aveva già organizzato l'inaugurazione ufficiale del cantiere per il giorno successivo. Quello era dunque l'evento a cui il principe avrebbe dovuto presenziare.

Tenryu fu sorpreso e anche piuttosto arrabbiato: come prima inaugurazione della sua vita, gli avevano subito rifilato un problema. Oltretutto, il suo dovere di principe era difendere il popolo, non demolirgli il bosco sotto casa.

Per questo, alla fine delle lezioni, decise di andare a parlare anche lui con i manifestanti. C'era anche Kenshin, che come ogni giorno era venuto a prenderlo, ma non ci fu affatto bisogno di una guardia. La discussione fu pacifica; Tenryu spiegò che non sapeva nulla di tutta la storia e che avrebbe sicuramente cercato di capire meglio. Si fece anche lasciare il numero di telefono, che fu memorizzato sul cellulare di Bicchan.


Quella sera, prima di cena, Tenryu chiese udienza a suo padre. Gli raccontò quello che gli avevano detto quegli anziani. Suo padre, come sempre, si infuriò.

"Ma tu dai retta al primo che passa? Se ti abbiamo detto che è tutto a posto, è tutto a posto! Questo è un impianto fondamentale e sarà realizzato da una delle più prestigiose aziende di Orientalia! Lì c'è solo una boscaglia abbandonata e già piena di rifiuti! Ma cosa stai a sentire quattro vecchi contadini!"

Il principe Tenma si fermò un attimo, cercando di calmarsi. Usò un tono accorato ma perentorio.

"Tenryu, per una volta, potresti gentilmente fare quello che ti viene ordinato?"

A dire il vero, ordinare qualcosa a Tenryu era un buon modo per fargli fare l'opposto e quella volta non sarebbe andata diversamente. Anzi, il figlio lo provocò: "Ma onorevole padre, se è così importante perché non ci andate voi?"

Suo padre non volle nemmeno spiegargli quale fosse l'impegno improrogabile che gli impediva di essere presente. Si limitò a ribadire l'ordine.

Tenryu tacque e andò via, determinato a non lasciar cadere la questione: avrebbe trovato il modo di capire come stessero davvero le cose.


La mattina seguente, Bicchan arrivò all'appuntamento al ponte con moderato ritardo. Tenkun lo prese subito sottobraccio, accelerando il passo per non mancare l'ora di ingresso a scuola, e lo aggiornò sulla discussione col padre.

"Io vorrei andare a vedere com'è davvero questo bosco", concluse Tenryu, "ma non posso andare di nascosto così lontano da qui."

Bicchan si offrì ancora una volta di aiutarlo. "Tenkun, sabato pomeriggio sono libero; se mi dici dov'è, posso trovare il modo di andarci io."

Tenryu ne fu contento; l'aveva pensato anche lui, ma non aveva osato chiederglielo. "Lo faresti davvero?"

"Certamente, devo solo capire come ci si arriva."

Tenryu guardò Kenshin.

"Kenshin, sabato pomeriggio potresti accompagnare Bicchan in questo posto? Sarei più tranquillo, con te non gli succederà niente di male."

Kenshin acconsentì senza problemi.

つづく (continua)

Aiuto! C'è un drago nel congelatore!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora