Episodio 3: L'amore brucia

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Sin da tempi antichi, cent'anni o forse più, due sono gli eventi che in Orientalia segnano l'inizio del mese di aprile.

Il primo è l'avvio del nuovo anno scolastico; dopo un paio di settimane di vacanze primaverili, gli studenti rientrano nei loro istituti per affrontare nuovamente lo studio. Per Tenryu quello era un anno speciale; avendo compiuto quindici anni durante l'anno precedente, era appena passato dalle scuole medie al liceo.

Nel suo caso cambiava poco, perché l'istituto era sempre lo stesso e lo erano gran parte dei suoi compagni, compreso Bicchan; naturalmente il principe aveva ricevuto una ammissione speciale senza esame sin dal mese di dicembre, mentre Bicchan, pur essendo tra i più bravi della classe, aveva dovuto studiare e sudare fino all'esame d'ingresso di febbraio. Alla fine, quel giorno si erano ritrovati per la prima volta insieme in prima liceo, e il principe, ignorando i nuovi tentativi del direttore e degli insegnanti di piazzarlo in posizione d'onore accanto alla cattedra, aveva reclamato per sé e per il suo amico i soliti due banchi vicino alla finestra in ultima fila.

Il secondo evento invece è l'hanami: la festa dei ciliegi in fiore. In realtà, la data precisa varia secondo l'andamento climatico dell'anno, la parte di Orientalia in cui ci si trova e altri fattori ancora; normalmente, però, all'inizio di aprile i ciliegi della capitale restano carichi di fiori bianchi e rosa per una settimana, massimo due, prima di cominciare a scaricarli a terra.

Quel giorno i due eventi si erano sommati; quella sera, quindi, Tenryu era irrequieto. Si rigirava steso nel futon in camera sua, guardando i rotoli dipinti alle pareti e le stelle fuori dalla finestra, ma proprio non riusciva ad addormentarsi. Così, attorno a mezzanotte, si decise a uscire per andare a vedere i ciliegi del palazzo.

Fece scorrere la porta di camera sua senza fare il minimo rumore, ma fu inutile: grazie al proprio istinto da guardia, Kenshin si svegliò immediatamente.

"Dove vai?", chiese preoccupato, mettendosi a sedere sul suo futon steso fuori dalla soglia della camera del principe.

"Non riesco a dormire. Faccio una passeggiata fino al laghetto e torno."

"Devo accompagnarti?"

"Non preoccuparti, non esco dal palazzo, promesso."

Una guardia normale non avrebbe potuto accontentarsi di una promessa a parole, ma ormai la fiducia tra i due fratelli di spada era totale: se Tenkun diceva che non sarebbe uscito non sarebbe uscito, quindi Kenshin si rimise a dormire.


Tenryu attraversò i cortili bui del palazzo imperiale cercando di non farsi notare; non gli era vietato uscire dall'appartamento di notte, ma era comunque meglio non dover dare troppe spiegazioni.

Lasciò dunque il nucleo degli edifici principali e si addentrò nei giardini, illuminati soltanto da qualche lampione qua e là. Arrivò infine al laghetto dei ciliegi.

Si trattava di uno specchio d'acqua piuttosto grande in cui convergevano diversi scenografici ruscelli del parco imperiale. Tutto attorno al bordo dell'acqua, molti decenni prima, erano stati piantati ciliegi da fiore a dozzine; in quei giorni di hanami, lo spettacolo era meraviglioso. L'illuminazione era stata lasciata appositamente accesa; nella penombra della notte e delle luci elettriche, i fiori offrivano uno spettacolo misterioso e fantastico, spiovendo dall'alto dei rami sul cammino di pietre che circondava il lago e specchiandosi con leggerezza nell'acqua fissa e immobile. Non c'era un filo di vento; la scena emanava calma e armonia.

Qualcosa di strano attirò però l'attenzione di Tenryu. Un ciliegio, il più grande di tutti ma uno solo, sembrava agitato. Senza un motivo apparente, senza aria che ne muovesse la chioma, quel ciliegio irrequieto ondeggiava magicamente sulla riva del lago.

Aiuto! C'è un drago nel congelatore!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora