Pochi minuti dopo, fu approntato un podio proprio al centro dell'arena. Il principe drago salì meritatamente sul gradino più alto, esausto ma pieno di orgoglio. Purtroppo nessuno dal palazzo era venuto a vederlo, ma lui avrebbe riportato indietro la coppa; si chiese se almeno con quella avrebbero smesso di considerarlo una piaga inutile.
Rimase su quel podio a lungo: era pur sempre un principe imperiale, terzo in linea di successione al trono, e si formò una lunga fila di feudatari che vennero a complimentarsi e a rendergli omaggio.
Quando la fila si esaurì, il resto del pubblico era ormai andato via per intero; quasi tutte le luci erano state spente, lasciando l'arena immersa nella penombra di un tardo pomeriggio di metà ottobre. Oltre a qualche inserviente che stava pulendo le tribune, erano rimasti lui, Kenshin, Bicchan, e due altri ragazzi più in là nel buio.
Proprio quando Tenryu scese dal podio, quegli altri due si palesarono: erano Hiroshi e Toshiro Fushimitsu. Sorridevano, ma la frustrazione era evidente. Si inchinarono per omaggiare il vincitore, ma poi Toshiro disse: "Ti è andata proprio bene, Kaedeyama!"
Già non andava bene che gli desse del tu. Il protocollo avrebbe richiesto il voi e un vostra altezza, ma Tenryu non era uno che faceva caso a queste cose; concedeva volentieri l'uso del tu quasi a chiunque. A quel montato arrogante, però, assolutamente no.
Il Fushimitsu grande continuò a provocarlo. "Se avessi incontrato me, ti avrei fatto a pezzi! Mi ero preparato apposta!"
Era un vero sbruffone: Tenryu aveva battuto i più forti partecipanti al torneo, mentre lui era stato eliminato molto prima.
"Ma dimmi", proseguì Fushimitsu, "quanto ha pagato tuo padre per farti vincere?"
Ancora?, pensò Tenryu. Sembrava che molti fossero incapaci di accettare l'idea che un principe potesse avere anche delle qualità proprie.
"Sì, è chiaro, dai. Hanno recitato bene, ma erano tutti pagati per perdere. Altrimenti come potrebbe un ragazzino vincere il torneo al primo tentativo?"
Tenryu sentì tornare dentro di sé la rabbia. Ma come si permetteva quello?
Ci si mise anche Hiroshi: come sempre, ce l'aveva con Bicchan. "Magari è stato il suo amichetto straniero", disse. "Oltre a fargli i compiti di matematica, adesso andrà anche a pulire i pavimenti in un paio di feudi per ripagare il favore."
Tenryu era basito e furioso, specialmente perché coinvolgevano ancora una volta anche il suo amico, senza nessun motivo.
Kenshin si mise fisicamente in mezzo alla contesa. Guardò i due Fushimitsu con una smorfia appena pronunciata eppure molto seria e molto minacciosa, un'espressione che Bicchan non gli aveva mai visto fare. "Scusatemi, signori, vi pregherei di andare via. State insultando senza motivo il mio principe e io non intendo tollerarlo."
Toshiro rispose con una risata. "Vedi, il principino si fa difendere dalla sua guardia. Se avesse un minimo di coraggio, accetterebbe un incontro contro di me."
Hiroshi rincarò la dose. "Non lo fa perché sa che perderebbe, e perdendo adesso proverebbe di non aver veramente meritato di vincere il torneo. Anche se tanto poi direbbe che era stanco."
Tenryu non capiva cosa volessero ottenere quei due. Forse davvero Toshiro Fushimitsu pensava di poterlo battere per via della stanchezza, e di potersi conquistare così un po' di prestigio sportivo e feudale? Comunque, ne aveva abbastanza ed era preoccupato per Kenshin: sembrava intenzionato a mettersi nei guai per lui, anche a costo di picchiarsi con un feudatario di alto rango.
In fondo, Tenryu aveva desiderato quell'incontro per tutta la settimana; alla fine, era destino che avvenisse. Quindi, fece un passo avanti.
"Certo, accetto l'incontro. Qui, ora, con le stesse regole del torneo."
"Oh oh, benissimo!" Toshiro sorrise. Aveva già la spada di legno in mano.
Nel palazzetto deserto erano rimasti ormai solo in cinque: Toshiro e Tenryu sul rettangolo di gioco, Kenshin, Bicchan e Hiroshi seduti a bordo campo a guardare. Hiroshi tirò fuori il cellulare per riprendere l'incontro: forse sperava davvero di immortalare una vittoria del suo fratellone. A quel punto, anche Bicchan fece lo stesso.
Una monetina decretò che Tenryu avrebbe attaccato per primo; i contendenti si misero l'elmo e si posizionarono per partire.
Tenryu guardò attraverso le fessure dell'elmo lo stupido, giovane, arrogante adulto che aveva davanti; si arrabbiò. Quei due Fushimitsu avevano insultato lui e avevano insultato Bicchan, anzi lo avevano maltrattato in tutti i modi sin da quando era arrivato. Due nobili che si comportano in quel modo non infangano soltanto il proprio nome; infangano anche l'impero.
Tenryu decise che quella sarebbe stata la volta della lezione definitiva. Avrebbe insegnato a Fushimitsu a portargli rispetto, così non avrebbero mai più preso di mira né lui né Bicchan. Avrebbe vinto e vinto nettamente, umiliandolo come aveva già fatto un anno prima con suo fratello. Le volte precedenti aveva sconfitto Toshiro in quattro o cinque turni, ma a quel punto non gli sarebbe più bastato. Per settimane, immaginando quell'incontro, si era promesso e ripromesso di vincere al primo scontro: sei, sette secondi al massimo.
Come gli era successo prima, la rabbia lasciò il posto alla forza; e siccome la rabbia era ancora più grande, anche la forza che sentiva dentro di sé era ancora più grande. L'avrebbe lasciata fluire: con quello stronzo, l'avrebbe usata tutta.
La campanella suonò. Tenryu partì a una velocità impossibile. In un attimo fu davanti a Fushimitsu: l'altro non aveva nemmeno fatto in tempo a posizionare per bene la spada. Il principe si rese conto che il suo avversario era completamente alla sua mercé; saltò e lo colpì violentemente in testa sulla cima dell'elmo, dall'alto verso il basso, con una forza che normalmente i suoi muscoli non avrebbero mai potuto avere. Toshiro Fushimitsu scivolò a terra all'indietro come un sacco di patate, chiaramente stordito, forse persino privo di sensi. Tenryu gli mise un piede sulla pancia e lo sottomise.
Ancora una volta, l'attacco di Tenryu era stato talmente veloce da essere quasi invisibile; dovettero poi riguardare il filmato sul cellulare per misurare il tempo. Aveva chiuso l'incontro in tre secondi e quarantadue centesimi.
Tenryu si tolse l'elmo e lo tolse anche a Fushimitsu, ancora steso per terra. Non era svenuto, ma aveva gli occhi fuori dalle orbite.
Il principe era ancora insolitamente teso: si mise a urlare in faccia all'avversario, dall'alto verso il basso. "Hai capito? Tu e tuo fratello! Non provate mai più a prendervela con me o con i miei amici. Hai capito?"
Bicchan pensò di andare a prendere Tenkun e tirarlo via di lì per evitare altri guai. Non l'aveva mai visto così arrabbiato. Stava per interrompere la ripresa e alzarsi, ma si tranquillizzò: Tenryu sbuffò, tese una mano a Fushimitsu e lo aiutò a rialzarsi. Lo lasciò lì a riprendere fiato, si voltò e si diresse verso il proprio angolo a passo di carica, con la spada stretta in mano e con il volto ancora arrabbiato.
Fu in quel momento che successe l'impensabile.
つづく (continua)
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Aiuto! C'è un drago nel congelatore!
Adventure🏆VINCITORE WATTYS 2023 GRAND PRIZE - PRIMO ASSOLUTO IN LINGUA ITALIANA🏆 Tenryu è un ragazzo. Tenryu è un principe dell'impero di Orientalia, da qualche parte vicino al Giappone. Tenryu è prigioniero del suo palazzo e del suo ruolo. Ha una sola pas...