« 𝑳'𝒊𝒏𝒄𝒂𝒏𝒕𝒂𝒕𝒐𝒓𝒆 »

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Ormai è quasi l'ora di pranzo ed entrambi abbiamo mangiato solo dei cereali per colazione, in casa Rick non aveva molto, ma almeno abbiamo messo qualcosa nello stomaco.
I miei capelli sono quasi del tutto asciutti ed Eddie è totalmente fatto, adesso sono seduta accanto a lui mentre parla di cose senza senso..ho finito di ascoltarlo già da un po'.

Ogni tanto si poggia alla mia spalla, chiude gli occhi e rimane in silenzio per minuti interi..poi si risveglia e torna a parlare della sua chitarra, della sua Band, di quanto ami suonare, è un po' ripetitivo, ma molto tenero.
Questo mi porta a poggiare una mano sulla sua testa, per accarezzarla, mentre intanto lo lascio poggiarsi a me tranquillamente..almeno è comodo, credo.

𝑬𝒅𝒅𝒊𝒆: « Vorrei che l'effetto di quella roba duri ancora e ancora..la realtà mi spaventa, a te no? »

« Lo so Eddie..ti capisco, ma fumare per dimenticare non è la soluzione e sì, la realtà mi spaventa più di ogni altra cosa »

𝑬𝒅𝒅𝒊𝒆: « Perché non mi hai lasciato scappare da solo? Potevi farlo.. »

« Si..avrei potuto, ma non me lo sarei mai perdonata..e poi non è colpa tua, quindi in caso ti avrei detto di scappare con me dalla polizia..ma sappiamo entrambi che non ci avrebbero creduto »

𝑬𝒅𝒅𝒊𝒆: « La tua famiglia sarà preoccupata per te..lo sono sempre tutti, per chiunque mi frequenti.. »

La sua voce è triste, sembra quasi abituato a tutto ciò, al fatto di essere considerato pericoloso tanto da fare quelle cose a Chrissy..anche se lui è stato fin troppo buono.

« Ma perché dovrebbero? Non ti conoscono.. »

𝑬𝒅𝒅𝒊𝒆: « Infatti, pensano che tu sia un'altra delle ragazze che sacrificherò al diavolo..ecco cosa pensano, ecco cosa penseranno di Chrissy.. »

Per un secondo mi irrigidisco, Eddie non lo farebbe mai..non è il tipo da commettere sacrifici per quella roba, non..come può? se avesse voluto sarei morta anch'io..
Invece sono ancora viva e penso che questo basti per confermare che Eddie è innocuo, se dovessero vederlo adesso, probabilmente capirebbero che si sbagliano a giudicarlo come uno Strambo.

« Io però sono ancora qui..e forse è questo che ti rende unico, il tuo essere considerato Strambo.. »

𝑬𝒅𝒅𝒊𝒆: « Unico..certo »

« Eddie..se tu non fossi così come sei, probabilmente non ti avrei mai parlato, anzi, penserei che sei uno che si comporta proprio come quegli idioti della squadra di Basket.. »

Gli scompiglio i capelli e poi mi stiracchio piano, sussultando quando sento il suono di una macchina frenare proprio dietro al capanno.
Cazzo..questa pace stava durando anche troppo!..

𝑬𝒅𝒅𝒊𝒆: « Presto, nascondiamoci!.. »

« E dove?? »

Ci guardiamo intorno e saltiamo giù dal tavolo in cui eravamo seduti, così ci infiliamo nella barca e ci copriamo con il telo di plastica, stando fermi e in silenzio.
Il suo corpo sta tremando, ha paura e non lo biasimo, non ho neanche visto chi è dalla piccola finestra in alto..ecco perché sto tenendo un remo stretto fra le mani, così da poterlo usare come arma.

Silenzio assoluto, l'unico suono che sentiamo è quello della porta scorrevole del capanno che si apre.
Io e Eddi ci guardiamo, siamo attaccati l'uno all'altro ma non perché lo vogliamo, solo perché lo spazio è poco e dobbiamo stare fermi.

Ecco che iniziano a sentirsi delle voci..sembrano familiari, ma ancora troppo lontane per essere riconosciute..

𝑹𝒐𝒃𝒊𝒏: « Uoo! C'è qualcuno in casa?.. »

𝐹𝑖𝑟𝑒 𝐴𝑛𝑑 𝐹𝑙𝑎𝑚𝑒𝑠  { 𝔈𝔡𝔡𝔦𝔢 𝔐𝔲𝔫𝔰𝔬𝔫 }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora