Capitolo 29

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Alcuni mesi dopo, mantiene la sua promessa e pubblica il suo primo romanzo.
Inutile dire che tutta la sua famiglia e le sue amiche siano stati sopraffatti dall'orgoglio.
Io per primo, perché l'ho vista sempre più determinata e intraprendente nel completarlo.
Visto che oggi è il giorno della pubblicazione, abbiamo deciso di organizzare una piccola festa in un locale, in modo da essere di nuovo tutti insieme.
"Sei agitata?". Da come sta camminando su e giù per la stanza, direi di sì.
"E se non dovesse piacere? Se credessero che sia scontato o banale? Se pensassero che...". Poso un indice sulle sue labbra. "Non mi importa di ciò che crederà la gente. È il libro del nostro amore, è questo ciò che conta. Hai fatto un ottimo lavoro, sarà apprezzato". Sospira. "Tu credi? Non lo dici solo perché mi ami, vero?". Sorrido. "Lo penso sul serio, sei stata bravissima".
Approfittando del fatto che siamo ancora soli, le porgo un piccolo regalo che le ho preso per l'occasione. Se lo merita dopo il lavoro che ha fatto.
"Cos'è?". Domanda curiosa. "Aprilo e lo vedrai".
Sono sicuro che non sia nulla che si aspetti. "Non ci credo, dimmi che non è quello che credo! Sono?". Annuisco. "Le chiavi della nostra casa in Messico". Mi getta le braccia al collo e mi bacia con trasporto. "Una casa tutta per noi, dove potremo stare soli soletti?". Nel frattempo le mostro alcune foto.
"Non abbiamo neppure i vicini di casa, quindi potremo fare l'amore senza essere visti o sentiti". Mi morde il labbro. "Non avrai scampo, allora". Rido. "Nemmeno tu, amore del papi". Sorride. "Hai intenzione di scoparmi in ogni centimetro di quel luogo?". Con una mano sfioro i suoi glutei e li stringo. "Puoi giurarci". Come scommetto che lei faccia lo stesso con me. "Non vedo l'ora! Ma aspetta: anch'io ho qualcosa per te".
Sparisce in un'altra stanza, poi torna con un pacchettino tra le mani.
Lo apro sotto il suo sguardo attento.
"Sono dei gemelli con le nostre iniziali?".
Non ne ho mai avuti di simili. Sono splendidi.
"Ho pensato che fossero originali e terribilmente romantici".
Mi sto per commuovere e lei anche, mi auguro che non lo faccia, sennò poi con l'arrivo degli ospiti sembreremo due pazzi.
"Non so che dire. Sei meravigliosa, mi luz". Mi bacia una guancia. "Indossali, voglio vedere come ti stanno".
Data la sua espressione soddisfatta, presumo che le piacciano su di me.
"Sei splendido, papi".
Detto da lei poi, vale più di mille altre parole.
"Amore, sei pallidissima. Stai bene?". Scuote la testa. "Non tanto". Avevo immaginato. "Vuoi sederti? O preferisci prendere una boccata d'aria?". Annuisce. "Esco due minuti, poi ritorno". La prendo per mano. "Vengo con te. Non voglio rischiare che ti senta male".
Potrebbe mettere in pericolo se stessa e la piccola Veronica, che a momenti dovrebbe maschere.
Se penso me al suo posto, circondato da tutte le persone a cui tengo di più, renderebbe la pubblicazione del libro ancora più stressante.
Si ha sempre la costante paura di tradire le aspettative di tutti e lei, che è super ambiziosa, non gestisce bene i momenti di stress.
"Rilassati e prendi dei respiri profondi". Appoggia la testa sul mio petto e chiude gli occhi. "Mi tranquillizza sentire il battito del tuo cuore. Di solito è sincronizzato col mio". Le bacio la fronte. "Perché siamo una cosa sola". Ride. "Che sdolcinato che sei, papi. Non che non mi piaccia questo tuo lato, ma adoro di più quando sei passionale". Alzo un sopracciglio. "Mi preferisci quando ti sculaccio, per esempio?". Sogghigna. "Sì". Mi morde il labbro inferiore. "Eccola la mia meravigliosa mogliettina già eccitata". Sbuffa. "Ma sentilo! Vorresti dirmi che tu non lo sei?". Avvicino la mia bocca al suo orecchio. "Sono durissimo in verità".
Proprio mentre è sul punto di allungare le mani verso il cavallo dei miei pantaloni, mia sorella ci interrompe.
"Siamo tutti, mancate solo voi". Mi fulmina con lo sguardo. "Dovresti andare in bagno. Senza Giulia, però".
È un vero peccato, mi sarebbe piaciuto giocare un po' ma non con i suoi genitori, mio padre e i nostri amici nella stanza accanto.
"Sei pronta? È arrivato il momento." Sospira. "Si va in scena". La bacio. "Andrà tutto bene. Io sono qui con te".

TI CIELO II // Pedro Pascal Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora