Capitolo 24

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"Finalmente! Sei più lento di tua sorella nel prepararti". Su questo ho i miei dubbi. Luz è un caso disperato.
"Scusate, ho avuto dei problemi tecnici con gli slip".
In verità, devo ancora abituarmi.
"Se ti vanno stretti, te ne prendo un paio di una taglia più grande".
Vedo Giulia sogghignare. Ah, se solo sapessero che mi stringono per colpa sua.
"No no, mi stanno bene. Non è vero, amore?". Annuisce. "Hai il sedere più scolpito del solito, si può dire?". Rido. "Ormai hanno capito tutti come siamo, mi sa".
Maria non sembra farci caso più di tanto.
Direi che è molto più concentrata su Giulia e sulle foto che deve scattarle.
È strano vedere la migliore amica di Luz, quella che è cresciuta a casa nostra, guardare mia moglie così.
Non lo dico per gelosia, però mi fa uno strano effetto.
È come quando vedo mia sorella con qualcuno, è bizzarro.
Per me sono ancora quelle bambine che giocano in cortile.
Peccato che una delle due è sotto l'effetto ammaliatore di Giulia.
"Sei proprio un uomo fortunato Pedro". Sorrido. "Me lo ripeto ogni giorno". E ancora non ci credo.
"Mettiti pure accanto a lei, così vi scatto un paio di foto di coppia".
Quando appoggio una mano sulla pancia di Giulia, sento la piccola Veronica muoversi.
Chissà se mi riconosce. Se pensa: 'questo è mio padre'.
"È stata ferma finora. Deve aver capito che sei tu. Forse sente quello che provo io quando ti avvicini". Le bacio la guancia. "Percepisce il nostro amore evidentemente".
È la ragione per cui sta per nascere d'altronde.
"Ora facciamone una mentre le baci la pancia, va bene?".
L'ultima volta che mi sono inginocchiato, tralasciando i momenti tutt'altro che casti, è stato per farle la proposta di matrimonio in cima alla Torre Eiffel.
Adesso, sono di nuovo in ginocchio di fronte a lei e sono cambiate tante cose.
Non è passato tanto tempo, eppure pare di sì.
"Giulia, tutto a posto?". Sollevo lo sguardo e noto che sta piangendo. "Mi sono commossa. È che sono molto innamorata e felice, scusate".
Lo sono anch'io. Tanto. Tanto. Tanto.
"Non scusarti, le foto saranno ancora più naturali in questo modo".
Circa mezz'ora dopo siamo di nuovo vestiti e presentabili e possiamo dare un'occhiata alle foto prima di mandarle in stampa.
Non riesco a sceglierne una, sono tutte splendide.
Maria ha fatto un ottimo lavoro, come immaginavo, ma un po' è merito del soggetto, ossia Giulia.
"Qui siete meravigliosi. Dovreste regalarla a papà". Si commuoverebbe sicuramente. "Possiamo regalarle un paio anche ai miei genitori, sono sicura che gli piaceranno". Annuisco. "È una buona idea".
Finalmente ho trovato la mia foto preferita. Quella che ritrae noi tre insieme. Tutti e tre abbracciati, sorridenti, emozionati.
"La famiglia Pascal in tutto il suo splendore". Giulia mi stringe a lei. "Questa merita un ingrandimento. Sono venuti molto bene i tuoi baffi qui, papi". Conosco la sua ossessione per quest'ultimi. Non perde occasione per dirmelo.
"Sei sicura che stavi proprio guardando quelli?". Alza le spalle. "Ho guardato tutto con estrema attenzione". Avvicina la sua bocca al mio orecchio. "Sei molto sexy nella foto, ho ancora più voglia di prima di fare l'amore con te". Sospiro. "Non dirlo a me. Lo farei in questo set se fossimo da soli". Sogghigna. "Stiamo per tornare a casa, dobbiamo pazientare per poco".
È musica per le mie orecchie.
Non aspetto altro.

TI CIELO II // Pedro Pascal Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora