2~Il pizzo

2.3K 73 15
                                    

___________Due giorni dopo  la sveglia suonò incessantemente, facendo capire a Mirta che un altro giorno lungo e noioso era arrivato

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.








___________
Due giorni dopo  la sveglia suonò incessantemente, facendo capire a Mirta che un altro giorno lungo e noioso era arrivato.
Erano le sette del mattino di un lunedì freddo e acquoso a Napoli , la ragazza non aveva nessuna voglia di alzarsi dal suo caldo e morbido la letto , ma il dovere la chiamava , e sapeva che se non si sarebbe alzata per andare a scuola, si sarebbe sentita in colpa per il resto della giornata , solo perché aveva saltato il compito di letteratura.
Mirta con gli occhi ancora assonnati alzò il viso dal morbido cuscino e spense la sveglia che si trovava sul comodino affianco al suo letto , subito dopo si lasciò cadere nuovamente a peso morto con la testa sul cuscino , sentí la pioggia battere contro il tetto di casa sua e sbuffó. Solo al pensiero di dover lasciare il suo letto caldo e infilarsi un paio di jeans scomodissimi , le faceva venire i brividi lungo le gambe.
Dopo pochi minuti si fece coraggio e si mise seduta sul letto , appena i suoi piedi nudi toccarono il pavimento ghiacciato sentí i brividi di freddo sulla sua schiena.
Contò fino a tre prima di alzarsi completamente dal letto , aprí la tenda facendo entrare quel poco di sole che c'era visto che stava piovendo.
Aprí le ante dell'armadio e restò ferma a fissare i suoi vestiti per parecchi minuti , si decise di indossare un jeans a palazzo e una maglietta color carne a colletto alto e dopo indossó un paio di scarpe velocemente , visto che era in ritardo come il suo salito.
Si guardò allo specchio e sgranó gli occhi quando vide il suo riflesso attraverso l'enorme vetro , aveva i capelli tutti spettinati e il suo viso era stanco visto che aveva passato l'intera notte a leggere il suo libro preferito per l'ennesima volta , cercò di aggiustare i suoi lunghi capelli mori con le dita prima di uscire dalla sua camera.
Vide i suoi genitori fare colazione , suo padre stava leggendo un giornale seduto sulla poltrona mentre sorseggiava il caffè, mentre sua madre aveva appena finito di fare i pancake alla nutella.
<<Buongiorno tesoro, vuoi un pancake?>>
Sua madre le diede un bacio sulla guancia e appoggiò i dolci sul tavolo , la ragazza guardò il dolce con l'acquolina in bocca , ma purtroppo era già in ritardo per la scuola e lei ne aveva già troppi ritardi a scuola , nonostante stessero ancora a novembre.

<<Grazie mamma , ma sono già in ritardo per la scuola>>
Mirta le diede un veloce bacio sulla guancia e fece lo stesso con suo padre , prese la cartella dal pavimento e se la portò sulle spalle prima di uscire di casa. Scese velocemente le scale del suo condominio , e quando uscì dal portone per fortuna aveva smesso di piovere.
Si strinse nel suo giubbotto verde rabbrividendo per il freddo , e iniziò a camminare verso la sua scuola.
Dopo pochi minuti arrivó vicino all'enorme cancello giallo , c'erano tantissimi studenti seduti sul muretto che ripetevano la materia dell'ora prima , Mirta aveva un po' d'ansia visto che in quella giornata doveva fare il compito di italiano.

<<Hey Mirta!>>
La ragazza si girò quando sentí il suo nome essere chiamato a gran voce , si girò e vide Emma , la sua compagna di banco.
<<Ciao>>
<<Hai studiato italiano?>>
Emma si sedette sul muretto della scuola mentre guardava Mirta aspettando la sua risposta , Mirta imitò la sua azione sedendosi sul muretto e sospirò appoggiando la schiena contro al muretto.
La verità è che aveva passato tutta la domenica a leggere il suo libro , e non aveva aperto nemmeno una pagina del libro di italiano , e sperava davvero che la professoressa di italiano avrebbe spostato il compito in classe, lo sperava davvero ma era quasi impossibile una cosa del genere , i professori del liceo classico erano troppo severo , e non avrebbero mai cambiato una data per un compito in classe , anche sotto richiesta di tutta la classe.
<<Non ho aperto nemmeno per un mezzo secondo il libro di italiano ieri , e ora non so come fare , sono in ansia>>
Sbuffó Mirta scacciando un sassolino che si trovava ai suoi piedi , Emma appoggiò la schiena contro al muro e guardò il cielo come sé stesse pensando a cosa fare.
<<Siamo fregate. A meno che..>>
La sua amica lasciò la frase in sospeso e guardò Mirta con un sorrisetto furbo , Mirta capí subito quello che voleva fare la sua amica:filone.
<<Assolutamente no! Levatelo dalla testa>>
Mirta la guardò con uno sguardo serio e le parlo con un tono di rimprovero , Emma sbuffó e appena sentirono la campanella dell'istituto suonare si guardarono in faccia preoccupate.
<<Cercherò di aiutarti durante il compito. Ma ora muoviamoci , per la prima volta siamo in anticipo>>
Mirta prese la mano della sua amica prima di scendere dal muretto e correre verso l'entrata della scuola , quando le due ragazze entrarono a scuola iniziarono a correre per i corridoi come due furie , quando entrarono in classe per fortuna erano arrivate in tempo , e la professoressa non aveva nemmeno fatto ancora l'appello.
Mirta e Emma presero posto nel loro banco , presero i libri aspettando che la professoressa di scienze avrebbe spiegato il prossimo argomento. Le due ragazze si girarono quando sentirono dei pezzi di carta lanciati contro di loro , Mirta alzò gli occhi al cielo quando vide Gaia , la più stronza della classe seconda b.
<<Ma come vi siete vestite?>>
Disse Gaia guardando le due ragazze davanti a sé con un sorrisetto beffardo , Mirta la guardò con un sopracciglio alzato.
Lei non odiava mai nessuno , ma Gaia era l'eccezione. Era davvero insopportabile con quella sua voce ad oca , sbavava sempre dietro ai ragazzi e si credeva di essere migliore di tutte, soltanto perché suo padre era un imprenditore e poteva permettersi più cose di altre ragazze.
<<Sai non siamo venute a scuola per fare la sfilata e prendere quattro>>
Mirta la guardò con un sorrisetto insolente prima di girarsi in avanti , le due ragazze scoppiarono a ridere mettendosi una mano davanti alla bocca per non farsi beccare dalla professoressa che aveva iniziato a spiegare.

Il filo rosso\\Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora