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Mirta si trovava seduta sulle gambe di Ciro, lui la stringeva forte tra le sue braccia e anche lei lo stringeva forte , come se avesse paura che da un momento all'altro le guardie lo avrebbero portato via , aveva paura che lo avrebbero portato via da lei. Non sapeva ancora cosa provava per il giovane Ricci , ma solo il pensiero di non rivederlo mai più si sentiva morire.
Forse era amore? Si , era amore.
Perché ogni volta che lui si avvinava a Mirta , lei sentiva il suo cuore battere più forte , le sue gambe farsi molle e sentiva il bisogno di stare vicino a lui in ogni momento.Non sapeva cosa aveva fatto Ciro per essere stato portato in caserma , ma glielo avrebbe chiesto più tardi quando le acque si sarebbero calmate.
Era tremendamente arrabbiata con lui per essere stato portato in caserma , ma lo stringeva tra le sue braccia come se non volesse lasciando andare mai più.Lui aveva appoggiato la testa sulla spalla di Mirta e aveva chiuso gli occhi mentre lei gli accarezzava la nuca delicatamente, erano le tre di notte e Ciro in questo momento sarebbe voluto essere nel letto di Mirta mentre l'abbracciava.
La ragazza alzò la testa di scatto quando sentí la porta venire aperta , quando alzò il viso vide un uomo sui quarant'anni , che portava un cartellino vicino al petto in cui stava scritto il suo nome: Massimo Russo.
L'uomo aveva la responsabilità su tutti i minori in cui erano stati chiusi nell'IPM , presto avrebbe avuto anche la responsabilità sul giovane Ricci.
Massimo credeva nel cambiamento dei ragazzi , voleva farli trovare nella strada giusta e ora aveva puntato anche il giovane Ricci , che quello era il ragazzo più difficile e quasi impossibile da salvare.Ma non era solo lui che voleva salvare il giovane Ricci , voleva salvarlo anche quella ragazzina dai lunghi capelli mori e degli occhi verdi come lo smeraldo.
<<É la tua ragazza?>> disse il comandate quando vide Mirta che era attaccata al braccio di Ciro , la ragazza diventò rossa in viso come un pomodoro e abbassò il viso a causa dell'imbarazzo.
Non sapeva nemmeno lei cos' erano , Ciro a sentire quelle parole sorrise dentro di sé.
La sua ragazza , avrebbe voluto urlarlo al mondo intero che Mirta era la sua ragazza e nessuno doveva guardarla o toccarla , perché ormai l'aveva puntata un Ricci , e si sa che la donna di un Ricci non va nemmeno guardata per sbaglio. Era questo che gli aveva insegnato suo padre fin da piccolo , portare rispetto per le donne ma soprattutto proteggerle dal loro sistema.<<É a uagliona mij Comandá>> fu Ciro a rispondere per prima mentre la stringeva ancora più forte da un fianco , come per far capire al comandate che non doveva guardarla nemmeno per sbaglio , e il comandate aveva ricevuto il messaggio poiché Ciro lo stava guardando con uno sguardo minaccioso.
<<Sono un uomo sposato con un figlio , non mi permetterei mai di guardare una ragazzina. Potrebbe essere mia figlia>>
Mirta divento paonazza in viso , e in questo momento odiò la gelosia insensata di Ciro. Insomma , quell'uomo potrebbe essere suo padre. Il giovane Ricci non rispose al comandate ma lo guardò solo con un sorrisetto.
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Il filo rosso\\Ciro Ricci
RomanceOgnuno di noi nasce con un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo ci lega indissolubilmente alla persona a cui siamo destinati per l'eternità: il grande amore , l'anima gemella. Mirta&Ciro