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Mirta appena tornó da scuola appoggiò la cartella a terra e si buttò a peso morto sul divano in salone , oggi era stata una giornata davvero stancante e pesante , aveva solo bisogno di fare un riposino pomeridiano visto che stasera sarebbe dovuta andare al cinema con Emma.
Non era tanto esausta di andare al cinema per vedere questo film horror , non era un tipo da film di paura. Gli sarebbe piaciuto di più andare a vedere un film romantico , ma Emma era molto diversa da lei , Mirta era romantica , e sfruttava il suo romanticismo nella scrittura.
Sognava , che un giorno , avrebbe scritto un romanzo e magari che qualche regista avrebbe preso anche spunto dal suo libro , lei aveva solo questo obiettivo , voleva scrivere e vedere i suoi libri in una vetrina di una libreria di Napoli.
Il suo sogno era di diventare una scrittrice romantica , la ragazza era così immersa in quel suo sogno da realizzare che non si rese conto che suo padre era davanti a lei , e la guardava con le braccia conserte e un'espressione severa.
Valerio per attirare l'attenzione della figlia verso di lui dovette schiarirsi la voce , Mirta era così , sempre tra le nuvole a fantasticare sul suo futuro.
La ragazza appena sentí la voce di suo padre alzò il viso , e appena lo vide con le braccia conserte e un' espressione severa sul viso lo guardò confusa.<<Non devi dirmi niente Mirta?>>
Disse l'uomo guardandolo con un'espressione di rimprovero , Mirta appena sentí le parole del padre raddrizzò la schiena , subito pensó a quello che era successo ieri sera nella libreria con quel ragazzo, ma era impossibile che suo padre sapesse quello che era successo , insomma lei non gli aveva detto niente della discussione che aveva avuto con quel ragazzo, almeno che quel ragazzo non sia andato da suo padre , a lamentarsi della sua sfacciataggine.<<No , papà. Non é successo niente , cosa dovrei dirti?>>
Mirta guardò suo padre con uno sguardo nervoso , Valerio incroció le braccia sotto al petto e rilasció un sospiro pesante.
Conosceva benissimo il carattere di sua figlia , ed era sicuro che aveva sfidato Ciro Ricci senza peli sulla lingua. A volte sua figlia morta era davvero indisponente , soprattutto con le persone che cercavano di metterle i piedi in testa.
Mirta era una ragazza innocente e pura , ma di sicuro non si sarebbe mai fatta mettere i piedi in testa da un ragazzo come lui , insomma chi era lui a pretendere i soldi di suo padre?
<<Mi stai mentendo Mirta. Lo sai benissimo che mi accorgo quando mi menti>>
Valerio la guardò con uno sguardo serio , voleva che sua figlia gli dicesse la verità.
Conosceva fin troppo bene Mirta , e sapeva benissimo quando mentiva , quando Mirta gli mentiva non riusciva mai a guardarlo negli occhi , e abbassava il viso sentendosi in colpa per aver mentito a suo padre.
<<Sto dicendo la verità>>
Mirta parló con un filo di voce senza guardare suo padre negli occhi , la ragazza non era poi così tanto brava a mentire.<<Stamattina é passato Ciro Ricci alla libreria. Ti rendi conto di quello che hai fatto?!>>
Suo padre alzó di poco la voce , Mirta chiuse gli occhi per qualche secondo e respirò più a fondo dalle narici , si alzò dalla poltrona e questa volta guardava lei suo padre con le braccia incrociate al petto.
Non voleva che suo padre si piegasse al volere di quella famiglia , suo padre non era un uomo che si faceva comandare così facilmente , e non ci credeva che si stava facendo piegare in due da quella famiglia del genere. Da quella famiglia che non sapeva nemmeno il significato della parola onestá.
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Il filo rosso\\Ciro Ricci
RomanceOgnuno di noi nasce con un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo ci lega indissolubilmente alla persona a cui siamo destinati per l'eternità: il grande amore , l'anima gemella. Mirta&Ciro