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Il giovane Ricci si trovava in piena notte in caserma , ma non gli importava di essere arrestato, l'unica cosa a cui pensava era che quel pezzo di merda aveva provato a far del male a Mirta , la sua Mirta.
Giulio De Santis doveva capire fin da subito chi comandava a Napoli , ci poteva stare solo un sovrano nella sua città , ed era solamente lui. Dovevano portargli rispetto , e soprattutto dovevano portare rispetto alla sua compagna che aveva scelto per la vita. Si , perché lui a Mirta l'aveva scelta come sua compagna di vita , ormai le aveva messo gli occhi addosso e niente e nessuno lo avrebbe allontanato da lei , nemmeno la morte che é la fine di ogni cosa ma non per il loro amore.Ciro era seduto sulla sedia con le gambe divaricate e con un espressione scocciata , la guardia era seduta di fronte a lui dietro alla scrivania.
Si chiamava Massimo Russo , ed era la guardia carceriera del carcere minorile infatti quest'ultimo lavorava nell'IPM e sapeva che davanti a lui non era il solito ragazzo che aveva sbagliato , di fronte a lui c'era il figlio del boss più temuto di Napoli , Ciro Ricci.
Ma Massimo non riusciva a far a meno di vederlo come un semplice ragazzo , che purtroppo era nato della famiglia sbagliata , di certo non aveva scelto lui di nascere nei bassifondi di Napoli e in una famiglia di camorristi.<<Allora mi dici quello che è successo? Perché hai picchiato quel ragazzo? Capisco che lo stavi per ammazzare?>>
La guardia mise gli avambracci sulla scrivania e guardò il ragazzo di fronte a lui con uno sguardo serio , Ciro alzò il viso e lo guardò senza emozioni. Non doveva dimenticare che davanti a lui aveva una guardia , suo padre gli aveva sempre detto di portargli rispetto ma fino ad un certo punto , lui era un Ricci e non poteva farsi mettere i piedi in testa , nemmeno da una guardia di merda. Ciro non gli disse nemmeno una parola , lo guardava con i suoi occhi neri senza espressività.
<<Facciamo un patto , se tu mi dici perché l'hai picchiato , io ti faccio passare solo una notte in caserma, e domani ritorni a casa tua>>
Massimo lo guardò con uno sguardo serio sperando che il ragazzo avrebbe parlato , il giovane Ricci sbuffó e appoggiò svogliatamente la schiena contro allo schienale della sedia.
<<Con tutto il rispetto comandá, ma io i patti con le guardie non li ho mai fatti>> disse il giovane Ricci con la sua voce riva mentre guardava la guardia davanti a lui con un'espressione seria , Massimò sospiró e annuì piano prima di scrivere qualcosa sul computer.
<<Senti Ricci>> la guardia lo chiamò per il suo cognome per fargli sapere che lui conosceva bene chi fosse<<Se tu mi dici quello che è successo , io ti posso far risparmiare la galera>>
<<Comandá se vi toccherebbero la donna vostra , voi come reagireste?>> disse il giovane Ricci guardandolo assottigliando gli occhi<<Qualcuno ha toccato la tua ragazza?>> il giovane Ricci quando sentí quella frase guardò il comandante con un sorrisetto<<Comandá non avranno nemmeno il tempo di guardare la mia ragazza , perché si troveranno già sette metri sotto terra>>
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Il filo rosso\\Ciro Ricci
RomanceOgnuno di noi nasce con un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo ci lega indissolubilmente alla persona a cui siamo destinati per l'eternità: il grande amore , l'anima gemella. Mirta&Ciro