Chapter 3

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«Rei, è arrivato un amico!» mi informò la nonna.

Sapevo bene chi fosse la persona che la nonna chiamava amico. Non avevo veri amici e l'unica persona che poteva essere alla porta era proprio lui, Rindou. Ne ero più che certa, ma non avevo idea di che cosa volesse da me.
Scesi giù le scale raggiungendo la nonna e solo allora vidi il ragazzo accanto a lei. Non era Rindou.

«Ran!?» esclamai.

«Rei! Che piac...»

«Che vuoi?» lo interruppi.

«Rei! Quante volte ti ho detto di non comportarti così con le altre persone!?» mi rimproverò la nonna.

«Lui non dovrebbe neanche mettere piede qui dentro nonna!» esclamai.

«Non essere scortese! È venuto qui soltanto per te. Andate nella tua stanza e chiedi subito scusa.» disse infine.

Sbuffai pesantemente e feci cenno a Ran di seguirmi.

«Fuori piove a dirotto, saresti dovuto rimanere a casa.» gli dissi.

«Qualche goccia d'acqua non riuscirà a fermarmi.» rispose.

«Per sfortuna direi.» borbottai.

Arrivai dinanzi la mia stanza, ci entrai rapidamente e chiusi la porta dopo aver fatto entrare anche Ran. Pensai di andare a sdraiarmi nuovamente sul mio letto, comoda e tranquilla, quando d'un tratto vidi il ragazzo saltarci sopra e occupando l'intero spazio.

«Quello è il mio letto, Ran. Togliti immediatamente o ti stacco quelle cazzo di trecce!» esclamai.

«Io sono l'ospite e io ho il diritto di stare in un posto comodo.» rispose.

«Si, certo, ma volevo starci io. Capisci? Adesso dovresti spostarti e sederti su questa sedia.» insistetti, indicandogli la sedia accanto a me.

«No.» rispose secco, voltandosi di schiena.

Impazzii, quasi a tirarmi i capelli da sola. Non solo pioveva e non potevo uscire a fare qualcosa, ma dovevo anche sopportare lui mentre si appropriava dei mobili nella mia stanza. Mi avvicinai a Ran e feci per voltarlo con forza dalla mia parte, per poi prendergli il braccio e provare a cacciarlo via da quel letto. Fu totalmente inutile, poiché quella a ritrovarsi sdraiata accanto a lui fui proprio io. Se lui non voleva togliersi da lì, allora io non sarei rimasta seduta su quella scomoda sedia.

«Visto? C'è spazio per due.» sogghignò.

«Si, anche per tre.» ironizzai.

«Vuoi che chiamo Rindou?»

«No. Non intendevo quello.» ringhiai, tirandogli una treccia.

«Mi rovini l'acconciatura!» esclamò.

«Vuoi dirmi perché sei qui?» gli chiesi finalmente, sdraiandomi a pancia in giù.

«Per la tua amica.» rispose.

«Kyla!? No, non provarci neanche.» lo precedetti.

«Hah!? E perché no!?» esclamò.

«E me lo chiedi pure, l'hai spaventata Ran. Potevi essere più delicato, insomma. Guardandola così non l'avresti di certo conquistata.» gli spiegai.

«Cosa puoi saperne tu? Sono magnifico. Credo di piacerle già.» ridacchiò.

«Ripeto, l'hai spaventata. Avrà sicuramente pensato che volessi stuprarla...povera ragazza.» bisbigliai, poggiando il mento sul palmo della mano.

D'un tratto sentii un pizzicotto sulla guancia, forse davvero troppo forte. Trasalii e portai la mano sopra di essa, cercando di far passare il bruciore.

𝐑𝐄𝐆𝐑𝐄𝐓𝐓𝐈𝐍𝐆 𝐘𝐎𝐔 || Rindou HaitaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora