Chapter 20

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«Prova a farlo un'altra volta e ti taglio la lingua.» gli dissi.

«Oh bene, puoi stare tranquilla perché non accadrà più. Non vorrei risciacquarmi le labbra diecimila volte!»

Poi mi sbattè la porta in faccia, lasciandomi fuori. Ormai ne ero certa, era inutile provarci, nulla tra noi sarebbe cambiato. Rindou avrebbe rotto i coglioni giorno per giorno e io sarei dovuta rimanere lì a sopportarlo.

«Lurido bastardo.» borbottai.

Posai i polpastrelli delle dita sulle labbra mentre raggiungevo il salotto, come se sentissi ancora il tocco delle sue labbra. Non poteva rimanermi impresso, non credo sarei riuscita a sopportarlo.

Appena giunta nella stanza, presi Kyla per il braccio, trascinandola via da Ran. Ero venuta fin lì per lei, dopotutto, doveva capirmi e venire con me. Ne avevo bisogno e lei non poteva lasciarmi da sola.

«Potresti fare piano?» mi chiese.

«No, andiamo di fretta.» le risposi.

«Abbiamo sentito delle urla poco fa, cos'è stato?» mi chiese.

«Vuoi saperlo? Allora muoviti e torniamo a casa.»

*

«Oh, capisco. La situazione non è una delle migliori a quanto vedo.» mi disse, mandando giù un sorso d'acqua.

Le spiegai tutto a partire dalla visita di Takeru, il mio ex ragazzo, e di Rindou, con cui avevo discusso qualche minuto prima. Dire ogni cosa aiutava; effettivamente mi sentivo più leggera dopo averle raccontato tutto. In più, Kyla era brava a dare consigli, ero io ho non riuscivo ad apprezzarli.

«Cosa pensi che dovrei fare?» le chiesi.

«Dare un bel pugno in faccia a quel tipo, inanzitutto.» rispose.

«Non sarà un problema, se ne va dopo Natale. Tra qualche giorno, insomma.»

«Dovresti darglielo lo stesso.» insistette.

«Si, ci penserò. Rindou, invece?»

«Devo ripetertelo? L'ultima volta non l'hai presa bene.» mi disse.

«Di che parli?»

«Del fatto che gli piaci, Rei. Mi dispiace, ma non riuscirai a farmi cambiare idea. Sono brava in queste cose, se dico che è così allora lo è veramente.» puntualizzò.

«Kyla, devi smetterla. Ho tutte le prove necessarie per dimostrarti che non è così.» ribattei.

«Mi odia, mi urla contro, non vuole starmi vicino.» recitò, come per precedere le mie parole.

«Non farmi ridere, Rei! Devi aprire gli occhi e fare qualcosa al più presto prima che la situazione peggiori!» mi disse.

«Mi stai dicendo che devo stare con qualcuno che neanche voglio!?» domandai, perplessa.

«Non lo vuoi veramente...?» mi chiese, guardandomi con la punta dell'occhio.

Era così seria che mi stava mettendo in difficoltà. Ma forse non era lei il problema, forse era la domanda. Non riuscivo a rispondere a quella domanda.

«Beccata.» ridacchiò.

«Non arrivare a conclusioni affrettate, stavo soltanto pensando.» mi difesi.

«Non c'era bisogno di pensare se la tua risposta sarebbe stata negativa. Inutile che ci provi, ormai sei un libro aperto per me.» disse fiera.

«Hey!» esclamai.

𝐑𝐄𝐆𝐑𝐄𝐓𝐓𝐈𝐍𝐆 𝐘𝐎𝐔 || Rindou HaitaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora