Chapter 22

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«Che ti è successo?» gli chiesi, curiosa.

«Addio, principessa. Questa città è un posto marcio.» mi disse.

«Perchè hanno distrutto il tuo bel faccino, vero?» ridacchiai.

«Già. Il tuo ragazzo è davvero violento

Il mio ghigno sparì appena le mie orecchie udirono quelle parole.

«I capelli particolari, le iridi viola...ma certo. Adesso capisco di chi stavi parlando.» sbuffò.

Rindou l'aveva ridotto in quello stato? Scioccata era dir poco, l'espressione che in quel momento avevo in faccia non era identificabile. Ma non solo questo mi aveva lasciata senza parole; non ricordavo proprio di aver accennato il nome di Rindou nelle nostre conversazioni.

«In realtà, non te ne ho mai parlato.» gli feci notare.

«Ah, dici sul serio? Perchè, in realtà, mentre stavamo per farlo non hai fatto altro che descrivere quanto lui potesse essere maestoso!»

«Tu hai abusato di me!» gli ricordai.

«Tu hai detto che avevi continuato a pensarmi e non ti sei mica tirata indietro!» mi disse.

«Non ero cosciente! Non sei altro che uno stronzo!» sbraitai.

«E tu una puttana!»

In quel momento aveva esagerato e la mia pazienza era terminata, per questo motivo gli arrivò un pugno dritto in faccia; ero contenta che se ne stesse andando, non potevo sentirmi meglio.

«Rindou avrebbe dovuto picchiarti più forte.» ringhiai.

«E io avrei dovuto sistemarti molto tempo prima.» borbottò.

«Illuso.»

Me lo lasciai alle spalle e andai via, intenta a tornare a casa. Erano accadute fin troppe cose nelle ultime ore e io avevo bisogno di realizzare tutto, riposandomi.
Appena arrivata a casa, la nonna aprì immediatamente la porta. Appena vide che ero io, mi tirò forte il braccio facendomi entrare dentro e appena chiuse la porta, mi avvolse tra le sue braccia.

«Ti avevo detto di avvertirmi se non fossi tornata a casa, cara. Mi fai preoccupare.» mi disse.

«Mi dispiace, nonna, non volevo.» le risposi in un mormorio.

«Non fa niente, l'importante è che tu stia bene.»

Mi staccai da lei, che fece per andare in cucina, e mi incamminai verso la mia stanza. D'un tratto, però, la sua voce mi bloccò.

«Oh, mi sono dimenticata di dirti che qualcuno non ha fatto altro che chiamarti per tutto il tempo. Deve essere una cosa importante a quanto pare.» mi disse.

Non avevo la minima idea di chi potesse essere, così andai velocemente nella mia stanza e presi il telefono. Si trattava di Mochi; non mi chiamava sempre, in realtà, ma se adesso l'aveva fatto significava che mi avrebbe informato su qualcosa che riguardasse la Tenjiku. Lo richiamai in fretta e fortunatamente non ci mise molto a rispondere.

«Moc...»

«Hah!» gridò.

«Che succ...»

«Ti ho chiamata dieci volte! Dove sei stata!?»

«Non urlare! Mi sembra scontato che fossi per i fatti miei! Che vuoi?» gli chiesi.

«Devi venire qui, adesso.»

«Adesso? Ma sono stanca, non possiamo fare domani?»

«Assolutamente no, non possiamo rimandare. Ordini di Izana.»

𝐑𝐄𝐆𝐑𝐄𝐓𝐓𝐈𝐍𝐆 𝐘𝐎𝐔 || Rindou HaitaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora