Chapter 1

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«Rei, tesoro, alzati!»

La voce della nonna rimbombó nella mia stanza, svegliandomi e mettendo fine ai miei sogni. Aprii lentamente gli occhi e mi alzai dal letto in controvoglia, odiavo essere svegliata, dormire mi piaceva e non volevo essere disturbata in alcun modo. Controllai l'orario e notai che fossero già le cinque di pomeriggio; avrei dovuto spiegare alla nonna che quello non era l'orario giusto per chiamarmi, era davvero presto a mio parere.

Scesi giù, raggiungendola. Si trovava in cucina, aveva addosso un grembiule e teneva in mano un mattarello, ed era posizionata dietro il tavolo, sopra il quale si trovava dell'impasto e della farina. La nonna era sempre molto agile nonostante la sua età, non stava mai ferma e proprio per questo io non avevo motivo di annoiarmi o lamentarmi in alcun modo.

«Che stai facendo?» le chiesi.

«Ravioli! I tuoi preferiti.» rispose, a dir poco contenta.

«Sei davvero fantastica nonna!» esclamai.

Andai a darle un abbraccio, ricambiato con successo, ignorando il fatto che tutta quella farina avrebbe potuto sporcarmi. Le volevo un gran bene, era più che meravigliosa e a volte mi chiedevo cosa avrei fatto senza di lei.

«Ah, quasi dimenticavo.» disse all'improvviso.

Fece il giro del tavolo e si diresse verso il comodino in salotto; tornò indietro con in mano una lettera bianca, con su inciso un cuore rosso.

«Tieni, questa è per te. Non l'ho aperta, stai tranquilla.» mi sorrise.

«Hah? Una lettera per me? Davvero?» le chiesi, con un sopracciglio innalzato.

«Si, è per te. Il ragazzo che l'ha portata era davvero carino, sono contenta che tu abbia degli animatori segreti.» sogghignò, ritornando dietro il tavolo da cucina.

«Amiratori segreti dici?» farfugliai.

Non mi fidavo per nulla, era così strano; chi mai avrebbe pensato di mandare una lettera a me? Sarebbe stato da pazzi, insomma.
La aprii rapidamente ed iniziai a leggere le lettere stampate sopra:

Spero tu non tenga particolarmente a quella bici in giardino. Credo di averla leggermente distrutta.
                                                            R.

«La mia...bici!?»

Strinsi forte il foglio tra le mani e lo sbattei bruscamente sopra il tavolo. Uscii di casa e andai in giardino, lì dove mi aspettava la mia meravigliosa bici, con cui giocavo da piccola, realmente fatta a pezzi. Era un ricordo d'infanzia davvero importante per me, un regalo dei miei genitori. E lui l'aveva distrutta.

Tirai un sospiro e strinsi forte i denti. Rientrai in casa e presi nuovamente il foglio tra le mani, strappandolo in mille pezzi. D'un tratto, però, la nonna mi colpì in testa con il mattarello, facendomi sussultare.

«Che stai facendo!? Non è così che si fa, Rei! Queste cose vanno conservate e non strappate!» mi rimproverò.

«Tu non capisci nonna, questa non è una lettera da conservare. Va bruciata soltanto.» le dissi.

«Quel ragazzo è stato così carino, non puoi trattarlo in questo modo!» continuò.

«Non è carino, nonna! È cattivo, malvagio. Sai i film dell'orrore? Ecco.»

«Non esagerare adesso. Cosa può averti mai fatto?» mi chiese.

«Ha distrutto la mia piccola bici, nonna! Non è giusto!» esclamai, nervosa, cercando un po' di comprensione da parte sua.

𝐑𝐄𝐆𝐑𝐄𝐓𝐓𝐈𝐍𝐆 𝐘𝐎𝐔 || Rindou HaitaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora