Chapter 12

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Alla fine, come avevo programmato, decisi di rimanere a dormire dai due fratelli. Mi ero dimenticata di chiamare la nonna e avvertirla che non sarei tornata a casa, ero certa che sarebbe stata in pensiero per me e che appena sarei rientrata a casa mi avrebbe riempita di domande come suo solito.
Nonostante ciò, la mattina seguente non decisi immediatamente di tornare da lei; c'era ancora tempo, sarei tornata prima di pranzo.

«Ecco qua! La colazione perfetta.» disse Ran, poggiando dei piatti sul tavolo.

«Dei pancake riscaldati?» domandai.

«Sempre meglio di niente, accontentati.» rispose.

«Vai a chiamare Rindou prima di iniziare a mangiare.» disse poi all'improvviso.

«Hah? Per chi mi hai presa? Stai sembrando mia madre, te ne rendi conto?» gli chiesi.

«Non mi interessa un cazzo di tua madre, vai a chiamarlo.» disse ancora.

«Non puoi farlo tu?» gli domandai, facendogli notare che si trovasse anch'egli nella stessa stanza dove mi trovavo io.

«Ho il bisogno urgente di andare in bagno.»

«Rindou!» gridai allora.

«Non da qui, così ci sarei riuscito anche io! Non ti sentirà mai!» sbottò.

«Dammi la tua porzione di pancake e io andrò a chiamarlo.» lo ricattai.

Vidi Ran prendere il suo piatto, rivolgermi uno sguardo minaccioso e alzare il dito medio prima di scomparire nell'altra stanza. Mi aveva dato una risposta senza neanche parlare e questo mi era bastato per capire che non mi avrebbe mai dato la sua colazione.
Tirai un sospiro e mi alzai, diretta verso la stanza di Rindou con la mia colazione in mano; insomma, sembravo così ingorda, ma non avrei mai immaginato che quei pancake potessero essere così maledettamente buoni.

«Rindou.» lo chiamai, dando un colpo alla porta.

«La colazione si sta raffreddando.» lo informai, dando un morso al mio dolce.

«Mi senti?» domandai, dando un altro colpo alla porta, ma nessuno mi rispose.

«Sto entrando. Se ti trovo nudo non dare la colpa a me.» dissi, per poi aprire la porta ed entrare nella stanza.

Ma lì non c'era anima viva. Mangiai l'ultimo boccone di ciò che avevo in mano e diedi un'ultima occhiata alla stanza. Non avevo avuto allucinazioni; quella camere da letto era veramente vuota. Che fosse scappato dalla finestra? No, non era sensato.
Smisi di pensare a quelle stupide teorie e decisi di tornare in cucina; andare fino a lì non era servito a niente dopotutto.

«Che ci fai qui dentro...?» domandò qualcuno alle mie spalle.

Mi venne quasi un colpo al cuore per l'improvvisa apparizione dal nulla di Rindou.

«Vuoi saperlo? Ti stavo cercando. Magnifico, non è vero? Non è una cosa che accade spesso.» gli risposi, quasi con sarcasmo.

«Va' fuori.» mi disse in tutta serietà.

«Sii meno rude. La sconfitta di ieri fa ancora male, non è vero?» ridacchiai.

«Ti ho detto di uscire.» insistette.

«Altrimenti che fai? Mi abbatti con le tue speciali mosse da combattimento?»

«Pensi che sia divertente?» mi chiese.

«Si, credo.» risposi leggermente dubbiosa.

«Non lo è affatto, non lo è mai stato.»

«Sei tu che non sai divertirti. Non fai altro che tenere il muso...e lamentarti, e...» dissi, prima di essere interrotta.

𝐑𝐄𝐆𝐑𝐄𝐓𝐓𝐈𝐍𝐆 𝐘𝐎𝐔 || Rindou HaitaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora