Chapter 18

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«Devi dimenticare tutto quello che è successo.» mi disse il ragazzo davanti me. Il mio ragazzo.

Lo disse all'improvviso, lasciandomi sorpresa ma confusa allo stesso tempo.

«È stato un errore.» aggiunse.

«Che dici, Takeru? Non scherzare.» gli risposi.

Aveva iniziato a spaventarmi. Cos'era stato un errore? La nostra relazione? Non capivo il motivo di quel comportamento, era così strano. Iniziavo a credere che fosse serio e che avesse intenzione di finirla lì, in quel esatto momento.

«Sei serio?» gli chiesi.

«Quello che è successo tra noi non doveva accadere.» rispose.

Eppure dalla sua espressione avevo intuito che fosse tranquillo nel dirmi quelle cose, non sembrava importargli così tanto. Era come se volesse togliermi di mezzo il prima possibile. Avevo iniziato a preoccuparmi, non volevo che mi lasciasse, io lo amavo più della mia stessa vita.

Non poteva essersi davvero dimenticato di quello che avevamo passato insieme, tutti i nostri momenti, anche i più intimi. Voleva buttare tutto all'aria senza alcun motivo. Si era stancato di me, come potevo solamente accettarlo e far finta di niente?

«Quello che è successo tra noi? E cos'è successo tra noi? Solo una scopata!?» gli chiesi.

Avevo iniziato ad innervosirmi. Non riuscivo a credere che lo stesse facendo per davvero, che mi avesse preso in giro per tutto questo tempo. E io ero stata al suo gioco in continuazione senza neanche rendermene conto.

«Takeru, non fare il bastardo, avanti.»

«Ho detto ciò che dovevo dirti, adesso puoi andartene.» mi disse soltanto, con la spalla appoggiata sullo stipite della porta.

«Non puoi farmi questo, mi serve una spiegazione!»

Non me la diede, ovviamente. Forse perché il suo amore nei miei confronti era semplicemente svanito; non sapevo nemmeno se quell'amore fosse esistito veramente, in realtà.

«Mi hai mai amata almeno?» gli chiesi.

Stavo solamente sprecando fiato. Lui si limitò a farfugliare un 'hm' prima di abbassare lo sguardo sul suo polso, aggiustandosi l'orologio. Avevo iniziato a sentire un dolore atroce al cuore; ci tenevo, ci tenevo così tanto che avrei dato di tutto pur di far tornare le cose alla normalità. Volevo che lui mi amasse ancora, che non mi lasciasse, che mi volesse accanto a se.

Non avevo mai provato quel tipo di dolore, ma l'avevo appena conosciuto. Forse era una cosa a cui non dovevo dare molto peso, c'erano cose più importanti nella vita, ma io ero certa che mi sarebbe rimasto impresso per tutta la vita; io ero fatta così e non potevo cambiare le cose.

«Takeru, per favore, dammi una spiegazione, dimmi qualcosa.» insistetti.

L'unica cosa che potevo fare era pregarlo di dirmi almeno il motivo per cui stava facendo quella scelta; volevo sentirlo da lui. Speravo che rimanesse, che mi dicesse che fosse tutto un brutto scherzo, ma non era così. Quella era la realtà.

«Non farmelo ripete, Rei. Avanti, esci. Mi sono già stancato.» sbuffò.

Insistere ancora? E a quale scopo? Non avrebbe cambiato idea, e se così fosse stato, il suo amore non sarebbe mai tornato in un secondo; sarebbe stata l'ennesima presa in giro. Dovevo soltanto accettare che fosse finita, non avevo altra scelta.
Così decisi di andarmene sul serio.

𝐑𝐄𝐆𝐑𝐄𝐓𝐓𝐈𝐍𝐆 𝐘𝐎𝐔 || Rindou HaitaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora