Chapter 32

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«Rei, sei pronta?»

Fu la nonna a chiedermelo. Ci teneva che fossi pronta prima dell'arrivo del taxi, che mi avrebbe portato all'aereoporto. Ormai era giunto il momento di lasciare Roppongi e tutti i miei ricordi.

«Torno subito, nonna.» le dissi, aprendo la porta d'ingresso.

«Dove stai andando? Il taxi sarà qui in meno di due ore.» mi informò.

«Si, lo so. Sarò di ritorno tra mezz'ora, non preoccuparti.» la tranquillizzai.

Prima di andare via, avrei dovuto fare ancora una cosa. Kyla ci teneva molto a far avere a Ran quel regalo, per questo motivo sarei andata a darglielo immediatamente. Se fosse stato ancora arrabbiato con me, non mi sarebbe importato; non potevo cambiare le cose, e non potevo cambiare i sentimenti di Ran.

In circa dieci minuti arrivai a destinazione, dinanzi la casa dei due fratelli Haitani. Da una parte avrei desiderato che fosse Rindou ad aprire quella porta, ma dall'altra non avrei voluto vederlo; farlo mi avrebbe fatto stare soltanto peggio, probabilmente. Ero stata così male negli ultimi giorni che non riuscivo più a focalizzare ciò che avevo intenzione di fare, avevo le idee confuse e non sapevo come reagire.

Certo, io ci ero rimasta davvero male, ed è piuttosto normale, ma Rindou aveva esagerato e non aveva neanche provato a capirmi. Doveva rendersi conto che per me non era facile confessargli ogni cosa, ma non l'aveva fatto. Aveva deciso di prendere la via più veloce e piantarmi in asso, come se tra noi non ci fosse stato nulla, quando in realtà qualcosa c'era stato ed ero certa che lui lo sapesse benissimo.

Dopo aver suonato alla porta, fu Ran ad aprirmi.

«Ciao...Ran.» borbottai.

«Ciao.»

«Non sono qui per chiederti di perdonarmi, volevo solo...darti questo.» gli dissi, porgendogli l'oggetto impacchettato.

Non sapevo cosa ci fosse lì dentro, in realtà. Dopo averlo preso dalla sua stanza, avevo deciso di non aprirlo, o insomma, di non vedere che cosa fosse. Non era di certo per me, non toccava a me aprirlo e godermelo.

Perciò glielo porsi e lui lo afferrò con un sopracciglio innalzato, perplesso.

«Kyla mi aveva chiesto di dartelo. Solo questo.» lo informai.

«Grazie.» mi rispose, lasciandomi stupefatta.

In realtà, pensavo che mi avrebbe chiuso la porta in faccia, invece fece tutt'altro e io ne rimasi stupita.

«Possiamo dimenticare tutto? Io credo di aver esagerato.» mi disse tutto d'un fiato.

«Davvero!?» sussultai.

«Si, sono serio.» mi rispose.

Sorrisi solamente.
Non potevo rimanere ancora per molto, sarebbe stato meglio se fossi stata a casa prima dell'arrivo del taxi, quindi dovevo sbrigarmi. Ma
Ran mi trattenne indirettamente e io fui costretta a seguirlo.

«Te ne stai andando adesso o sbaglio?» mi chiese.

«Indovinato. Tra due orette circa.»

«Vuoi vedere Rindou, per caso?» mi chiese poi, facendomi trasalire.

«Oh...no, non credo voglia vedermi. Noi non stiamo più insieme.» lo informai.

«Si, ho saputo. Ma pensavo sarebbe stato meglio farlo prima di andartene. Te ne pentirai, lo sai?»

Ci ragionai su e tirai un sospiro. Dopodiché superai Ran, entrando in casa, e mi decisi ad andare da lui. Non importava se mi avrebbe respinto, volevo rivederlo per un'ultima volta; non sapevo se sarei mai più tornata a Roppongi.

𝐑𝐄𝐆𝐑𝐄𝐓𝐓𝐈𝐍𝐆 𝐘𝐎𝐔 || Rindou HaitaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora