Chapter 26

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«Rindou! Rei!» gridò Ran, dall'altra parte della porta.

Io e il ragazzo accanto a me sussultammo sul posto a causa dell'infarto che stavamo per avere. Ran aveva appena aperto la porta con forza e arroganza, arrabbiato più che mai. Mi preoccupai ancora di più quando notai che tra le mani avesse il suo manganello, che solitamente usava durante gli scontri. Se aveva davvero intenzione di colpirci con quell'affare, allora non l'avrei permesso.

«É stato lui!»

«É stata lei!»

Pensavo di incolpare Rindou, così che io potessi salvarmi, ma anche lui aveva avuto la mia stessa idea. Questo non migliorava la situazione, al contrario, la peggiorava. Ran sembrava davvero di brutto umore e a dire la verità lo preferivo quando era sorridente, mentre preparava la colazione.

«Non mi interessa chi è stato!» gridò.

«Sono quasi le undici! Avete disturbato il mio sonno!» aggiunse, senza mai abbassare il tono di voce.

«Possiamo parlarne...?» gli chiesi.

«No...non servono le parole.» rispose, alzando in alto la sua arma.

Si era messo in testa di volerci uccidere quella stessa sera, per questo motivo io e Rindou ci mettemmo a correre in giro per la stanza, cosicché Ran non potesse prenderci. Era veloce, in realtà, non sapevo quanto saremo durati.

«Rindou, Ran è tuo fratello, fai qualcosa!» gli dissi.

«Sarebbe stato tutto più semplice se tu non mi avessi incolpato!» mi rispose, nervoso.

«Ah, adesso è colpa mia!?»

«Certo che è colpa tua! Non ti prendi mai le tue responsabilità!» esclamò.

«Prova ad incolparmi un'altra volta, razza di idiota, e ti spacco in due!» strillai.

«Non se lo faccio prima io!»

«Non sei divertente, lo sai!?» gli domandai.

«Io penso di esserlo, in realtà!»

«Allora pens...Ahja!»

Non feci in tempo a concludere che Ran mi colpì in testa con violenza; probabilmente non gli importava affatto del mio povero cranio. Fui contenta, però, poiché Rindou ricevette la stessa sorte.

«Spero che questo vi serva da lezione per la prossima volta.» ci disse.

«Ma vaffanc...»

«Ne vuoi un altro!?» mi interuppe, ancora irritato.

«No...direi.» borbottai.

«Benissimo, adesso chiedetemi scusa. Dite scusa Ran.» ci disse.

«Questo è assolutamente ridicolo!» esclamai.

«Dicevo...ne vuoi un altro!?»

«No! Porca puttana!» sbraitai.

«Allora chiedi scusa.» replicò.

«Scusa Ran.» gli dissi in un borbottio, nervosa.

«Imbecille.» mi disse Rindou, ridacchiando.

«Rindou...anche tu.» gli disse Ran, facendo in modo che questa volta fossi io a sghignazzare.

«Non essere ridic...» cercò di dirgli il minore.

«Chiedi scusa!» insistette.

«Scusa Ran!» sbraitò infine Rindou.

«Adesso sono contento. Tornate a fare quello che stavate facendo.» sorrise, voltandosi per uscire dalla stanza e chiedendo nuovamente la porta.

Non avrei mai immaginato di passare una serata così movimentata a causa di Ran, ma ormai la tortura era terminata e potevo vivere tranquilla.
Adesso io e Rindou ci trovavamo nuovamente da soli e non sapevo cosa sarebbe accaduto da ora in poi; di sicuro non qualcosa che comprendesse la calma, dato che avevamo ripreso a discutere per qualcosa di altamente inutile.

𝐑𝐄𝐆𝐑𝐄𝐓𝐓𝐈𝐍𝐆 𝐘𝐎𝐔 || Rindou HaitaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora