Rivelazioni

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Anche quest’anno il mese di dicembre si era presentato più freddo che mai e anche quest’anno, come al solito, non avevo molte idee per i regali di Natale. Fortunatamente mancavano ancora una ventina di giorni allo scambio dei regali, quindi avevo ancora un po’ di tempo per pensare al da farsi. In questo pomeriggio polare io e Camilla decidemmo di restare a casa a sfidarci a partite con la play station e ad abbuffarci di cioccolata calda. Era da tanto che non passavamo un pomeriggio totalmente da soli, senza amici, senza i nostri rispettivi partner e dovevo ammettere che mi erano, leggermente, mancate le sue frasi da scaricatore di porto quando non riusciva a battermi.
<Basta! È impossibile non si può giocare così!> sbottò posando il joystick sul pavimento, dopo aver perso per l’ennesima volta.
<Sei fuori forma mia cara!> dissi ridendo.
<Io non sono fuori forma sei tu che imbrogli!> borbottò incrociando le braccia.
<E come avrei fatto ad imbrogliare?> domandai curioso, era la sua scusa preferita accusarmi di imbrogliare ogni qualvolta perdeva.
<Non lo so… ma l’hai fatto è impossibile avere tutta sta fortuna> rispose.
<Non è fortuna, è solo bravura!> ribattei soddisfatto.
<Te la do io la bravura> annunciò per poi saltarmi addosso, nonostante fosse una ragazza avevamo sempre giocato alla “lotta”, essendo entrambi, lievemente testardi non la finivamo mai finche uno dei due non si faceva veramente male. Il nostro incontro fu interrotto da mia madre che ferma sulla porta ci guardava con aria interrogativa.
<Che c’è?> le domandai tenendo Camilla saldamente ferma sotto di me.
<Mi dispiace interrompere questa grande dimostrazione d’affetto ma c’è Monica al telefono…> rispose porgendomi il cordless che prima non avevo notato.
<Ti ha salvato il telefono> dissi a mia sorella lasciando la presa, mi sedetti sul letto afferrando il telefono.
<Monica dimmi…> risposi.
<Ciao Dan… ci sono delle novità!> disse di getto.
<Riguardo?> chiesi dubbioso.
<Sammy> rispose con tono lieve.
<Che è successo?> chiesi preoccupato, l’ultima volta che avevo sentito Sammy l’avevo trovata più tosto bene, era felice del suo lavoro, della sua vita con la sorella, che si era trasferita da lei e della sua nuova storia d’amore.
<Ha lasciato il lavoro, ha liquidato Ben e ora sta tornando qui> spiegò. Quelle notizie mi lasciarono alquanto stupefatto come poteva mollare tutto così all’improvviso? O cosa poteva essere accaduto di così eclatante da spingerla a tornare?
<Quando dovrebbe atterrare?> chiesi. Notavo lo sguardo di Camilla che mi scrutava con un aria alquanto confusa.
<Credo in serata, non ha chiamato neanche me, questa notizia ci è arrivata da Ben> spiegò.
<Capito ti terrò aggiornata se si farà sentire> dissi.
<Grazie!> disse per poi riagganciare.
<Che è successo?> mi domandò Camy. Senza remore gli raccontai per filo e per segno la conversazione appena avuta.
<Scusa che ne sa Monica che Sammy e diretta qui… potrebbe andare da qualsiasi parte!> commentò Camilla una volta che ebbe ascoltato tutto.
<Dove potrebbe andare?> domandai esterrefatto, certo che era diretta qui non sarebbe mai sparita nel nulla… o almeno speravo che non lo facesse.
<E che ne so io!!! Ho solo vagliato un ipotesi!> rispose.
<E non vagliare… le tue ipotesi mettono ansia> commentai alzandomi dal letto, non sapevo che fare quindi mi ritrovai a camminare avanti e indietro per la casa cercando un idea. Se Sammy era scappata anche sta volta un motivo c’era e il fatto che ci avesse tenuto all’oscuro di questa sua  decisione mi preoccupava.
Guardai distrattamente l’ora erano le 7pm, avrei dovuto darmi una mossa visto che tra non molto sarei dovuto andare da Paola, la chiamata di Monica mi aveva distratto a tal punto da farmi perdere la cognizione del tempo. Mandai un sms alla mia dolce metà comunicandole che,forse, avrei fatto un po’ tardi, indossai un paio di jeans scuri una camicia bianca e un maglioncino blu, dopo di che uscii di casa, chissà se Monica e gli altri ci avrebbero raggiunto, come d’accordo, o se a causa delle recenti rivelazioni avevano cambiato i loro programmi.
<Hey ciao> mi salutò Paola una volta salita in macchina.
< Ciao> ricambiai porgendomi verso di lei per baciarla.
<È successo qualche cosa?> mi domandò confusa.
<Nulla di così eclatante o che non si potesse prevedere!> spiegai.
<Sarebbe?> richiese.
<Sammy ha lasciato la sua vita a New York e sta tornando qui, questo secondo Ben, noi non abbiamo sue notizie da un paio di giorni e siamo un po’ preoccupati> spiegai.
<Capisco… ti rassicura sapere che io l’ho vista nel pomeriggio?> mi domandò titubante.
<Cosa?> domandai esterrefatto, da quando  lei e Sammy erano così amiche da vedersi di nascosto?
<Non ti arrabbiare non sapevo che non vi avesse detto nulla> disse con un filo di voce.
<Scusa e solo che le sparizioni di Sammy non sono rincuoranti> mi scusai <Allora ti ha detto qualche cosa?> continui.
<Nulla di che, era tornata e voleva salutarmi, ha detto che si era stancata della vita lì e che non sa più se vuole che il giornalismo faccia parte della sua vita o no> rispose.
<Capito, non mi abituerò mai alla vostra innata amicizia> commentai con un sorriso.
<Figurati, non so neanche se io mi ci abituerò mai> rivelò.
<Sarà meglio chiamare Monica! Sarà preoccupatissima> dissi estraendo il cellulare dalla tasca.
<Dan… stavo per chiamarti> rispose Monica dopo un paio di squilli.
<A si? Hai avuto notizie?> domandai.
<Si Sammy e tornata qui e stasera esce con noi… spero vivamente di capirci qualche cosa> disse.
<Sapevo che era tornata, me l’ha detto Paola> commentai.
<Già… mi ha detto che era passata da lei!> ribatté <Comunque ci vediamo direttamente al pub, mi raccomando non fare tardi e non osare cambiare il programma… Ben sta venendo qui ha preso un aereo stamattina> bisbigliò.
<Perché parli così piano?> le chiesi confuso.
<Perché non voglio che Sammy mi senta… logico no?> rispose, come facessi a sapere, secondo la sua mente contorta, che Sammy era li con lei era un mistero.
<Allora tutto bene?> mi chiese Paola una volta che ebbi attaccato.
<Si… anche se non so per quanto… Ben sta venendo qui> spiegai.
<Mi sa che stasera ne vedremo delle belle> commentò Paola.
<Ne sono convinto anche io> concordai con un sorriso.
Dopo essere arrivati nel luogo dell’incontro, notammo Mark e Camilla che erano già presenti lì, seduti comodamente sulla moto.
<Ricevuto gli aggiornamenti?> mi domandò Mark dopo che ci fummo salutati.
<Certo> risposi con un sorriso. Poco dopo arrivarono tutti gli altri, Jeremy seguito da Monica e Sammy seguita da una Sara visibilmente irritata. Notai subito che c’era qualche cosa di strano in lei, il suo viso era stanco e pensieroso, quasi non prestava attenzione ai nostri tentativi di distrarla. Sapevamo tutti che insistere non sarebbe servito a niente, anzi, al contrario, avrebbe solo procurato ulteriori stress e malumori. Anche Sara non spiccicava parola, forse anche lei era preoccupata per la sorella, visto che a giudicare dal suo comportamento, anche lei non sapeva cosa era successo alla sorella, infatti rispondeva a monosillabi cercando di trattenersi per non creare un ulteriore attrito con la sorella.
<Si può sapere che cavolo hai?> sbottò Sammy rivolta alla sorella, dopo l’ennesima frase monosillabica.
<No! Tu che cavolo hai… un giorno sei venuta dicendo che volevi mollare tutto e tornare qui, senza capire neanche che cazzo e successo e già avevi messo tutto in valigia> sbottò, ecco la piccola Sara si era esaurita.
<Te l’ho detto, non volevo più stare lì punto> rispose Sammy.
<Non funziona così, non puoi prendere delle decisioni senza spiegarle> ribatté Sara.
<Io non devo spiegarti nulla> controbatté Sammy.
<Allora neanche io devo spiegarti nulla> terminò Sara chiudendo il discorso, facendo scendere un silenzio quasi tombale sulla tavolata, immancabili furono i bisbigli e i commenti sottovoce, nessuno di noi ci stava più capendo niente.
Improvvisamente vedemmo entrare Benjamy nel locale, Sammy a quella visione diventò bianca come un cencio, di sicuro non si aspettava una sua visita.
<Che ci fai qui?> gli domandò una volta che si fu avvicinato.
<Bell’accoglienza> commentò Ben <Sono qui per capire che cavolo ti è preso!> continuò.
<Te l’ho detto, non ti voglio più è stato bello finché é durato> spiegò Sammy.
<Non puoi liquidarmi così dopo tutto quello che abbiamo passato> ribatté Ben
<Non c’è stato nulla… è stata solo un’avventura passeggera> spiegò Sammy, anche se sembrava poco convinta.
<Possiamo parlare un attimo in privato?> le chiese Ben cercando di mantenere la calma, anche se era percepiva chiaramente che era visibilmente agitato.
<Hai fatto un viaggio a vuoto!> commentò Sammy.
<Perché?> domandò Ben.
<Perché io non voglio parlare con te… torna da dove sei venuto> sbottò Sammy alzandosi in piedi per poi dileguarsi all’interno del locale, lasciandoci tutti alquanto sconcertati.
<Che fai lì impalato vai da lei!> commentò Jeremy, dopo un attimo di esitazione Ben seguii Sammy che si era rintanata nella toilette femminile.
<Sono frastornata> commentò Monica <E chiaro che lei provi ancora qualche cosa per lui si nota da come lo guarda… perché reagisce cosi?> continuò
<Per paura… come al solito> intervenne Sara <Devi capire Monica che io e Sammy siamo cresciute completamente da sole e provare dei sentimenti così forti per qualcuno o peggio ancora ricevere amore ci terrorizza… abbiamo una costante paura che finisca, che l’amore ci venga portato via> continuò.
<Lo so ma non credo che sia la cosa giusta fuggire> disse Monica ricevendo l’approvazione di tutti, quando provavi un sentimento così travolgente non aveva importanza quanta paura avessi, quanto ti senti inadeguato alla situazione o quanti kilometri ci sono di distanza… ti butti a capo fitto, perché non puoi far a meno di stare con la persona che ti provoca tali emozioni, un esempio lampante era Mark che nonostante la sua “fobia dell’amore” era riuscito a stare con la persona che amava.
Improvvisamente sentimmo un enorme casino provenire dal bagno, istintivamente ci alzammo per andare a vedere cosa era successo, visto che lì c’erano sia Sammy che Ben. La folla era accalcata d’avanti alla porta d’ingresso, quasi non riuscivamo a vedere niente se non la forma di Ben che si faceva largo tra la moltitudine di persone presenti, solo quando fu più vicino notammo che Sammy era tra le sue braccia priva di sensi. Immediatamente cercammo di avvicinarci per dargli una mano.
<Che cosa è successo?> domandò Monica una volta che fummo riusciti a creare un varco a Ben per permettergli di passare.
<Non lo so… stavamo parlando e all’improvviso è caduta giù come un fuscello> spiegò Ben, avviandosi verso l’uscita. Non era la prima volta che mi capitava di vedere Sammy perdere i sensi, quando era alle superiori le capitava spesso a causa del suo scarso contatto col cibo.
<Oggi non ha voluto toccare cibo!> intervenne Sara avvalorando la mia ipotesi. Non riuscendo a farla rinvenire decidemmo di portarla al pronto soccorso più vicino. Una volta arrivati adagiarono Sammy su una barella per poi farla sparire dietro una porta bianca per farle eventuali controlli, noi tutti restammo nella sala d’attesa in attesa del responso. Nessuno osò emettere fiato, ognuno era seduto sulla proprio sedia in silenzio, Sara era visibilmente preoccupata, inutili erano stati i nostri tentativi di rassicurarla. Finalmente dopo più di trenta minuti un’infermiera uscì con il responso.
<Allora come sta?> domandò Sara, in fondo essendo la sorella era l’unica che poteva chiedere qualche cosa.
<Sta bene, nulla di preoccupante, deve solo stare attenta agli sbalzi d’umore e mangiare un po’ di più> spiegò l’infermiera con un sorriso.
<Quindi sta bene?> chiese conferma Sara.
<Si… sia lei che il bambino stanno splendidamente>

Non ho mai amato così Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora