Bugia O Verità

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Bugia o verità?

Pov Monica
Ero infuriata nera, ora aveva passato ogni limite, dovevo parlarle, capire cosa c’era in quella mente bacata, anche se questo significava andare sotto di lei ma in questo momento non m'importava, una mia amica soffriva per le ripetute angherie di una strega travestita da angelo. Il mio passo era veloce e deciso, come decise erano anche le parole che dovevo dirgli. Appena arrivai nel suo viale un fiume di ricordi mi invase, quante volte avevo percorso quello stesso viale con lei, quante avevamo scavalcato la finestra della cucina per infrangere il coprifuoco… gli occhi mi si riempirono di lacrime ripensando a tutti quei bei momenti che col passare del tempo diventavano ricordi sempre più sbiaditi, ma non era quello il momento per lacrime e ricordi. Bussai alla sua porta, ci mise un po’ per venirmi ad aprire, quando me la ritrovai davanti quasi non la riconobbi, i suoi capelli sempre rigorosamente in ordine erano attaccati in modo casuale da un codino, in dosso aveva una tuta di poco conto, ma la cosa che colpì maggiormente la mia attenzione erano i suoi occhi… erano completamente rossi e colmi di lacrime.
<Che ci fai qui? > mi chiese con il suo tono autoritario, asciugandosi gli occhi col palmo della mano.
<Ero venuta per parlarti, ma mi sa che sei tu quella che deve dirmi qualche cosa > azzardai. Non sapevo perché stesse così, ma potevo immaginarlo e subito mi sentii in colpa per non aver capito un’amica, per non essergli stata accanto quando aveva bisogno di me, per aver creduto alle parole che diceva senza comprendere che erano solo bugie per cercare qualche assurdo pretesto per allontanarmi.
<Entra! > mi disse spostandosi dalla porta. Entrai in punta di piedi, avevo paura di provocare qualsiasi tipo di rumore, mai come quel giorno quella casa mi sembrò vuota e desolata. La madre era una stilista ed era sempre in giro per qualche convegno mentre il padre… beh diciamo che era sempre stato assente logicamente sempre per lavoro, ma nonostante l’assenza difendeva Sammy incondizionatamente, era la sua stella, almeno così la definiva,  non che con Sara le cose fossero diverse ma in questo caso era stata lei a non voler creare alcun tipo di rapporto con in genitori… “Perché creare un rapporto se poi quando hai bisogno di loro non ci sono mai!” questa era la sua attenuate quando gli chiedevi la motivazione di quella insolita decisione. Io invece avevo un bel rapporto con entrambi i miei genitori, che non si era inclinato neanche dopo il loro divorzio quando mio padre si era trasferito a Roma.
Dopo esserci sedute sul divano notai che Sammy faceva di tutto per evitare il mio sguardo, inoltre non sembrava intenzionata ad aprire l’argomento, ma volente o nolente era arrivato il momento di affrontare la situazione, quindi decisi di parlare per prima.
<Allora? Si può sapere per quale assurdo motivo hai compiuto un'azione tanto ignobile > le chiese con decisione.
<Perché… perché lo amo… non c’è nulla che io passa fare per cambiare le cose, ho provato a dimenticarlo a stargli lontano ma non ci riesco > rispose, con le lacrime che avevano ripreso il loro percorso sul suo viso.
<Scusa se lo amavi così tanto perché lo hai lasciato? Perché tu volevi che lui ti lasciasse perciò ti sei comportata in quel modo > le chiesi. Era una domanda che volevo fargli da mesi ma visto che aveva interrotto i contatti anche con me, come avrei potuto farmi avanti?
<Sto frequentando alcuni corsi a New York  > disse sottovoce.
<Wow quindi ti hanno preso alla Columbia?… quando l’hai saputo? E poi scusa che c’entra questo con Dan? >
<L’ho saputo nove mesi fa, sto frequentando solo qualche corso, nulla è ancora ufficiale facendo un paio di mesi qui e un paio di mesi lì ma dovrei trasferirmi tra qualche mese > spiegò.
<Continuo a non capire cosa ha pensato la tua mente bacata per arrivare a lasciarlo > commentai.
<Immagini Dan che intraprende una storia a distanza? > mi chiese, in effetti, Dan non era il tipo che s'imbatteva in queste storie, lui aveva bisogno di attenzioni, sicurezze, presenza fisica… ma se ripensavo a come era stato innamorato di lei… <Secondo me avresti dovuto comunque provarci > ribattei.
<Monica ma se già quando ero qui e frequentavamo gli stessi posti mi tradiva in continuazione come avrei potuto restare tranquilla se mi sarei trasferita a New York > disse mentre le lacrime iniziarono di nuovo a fuoriuscire dai suoi occhi… ecco avevo immaginato bene, il motivo del suo stato d’animo era Dan. Non sapevo che dire sembrava già abbastanza sconvolta per dirgli che oramai aveva perso la sua occasione, era meglio aspettare che si calmasse.
<Posso farti una domanda? > le chiesi esitante.
<Certo > rispose abbozzando un sorriso.
<Perché mi hai allontanata? Perché mi hai fatto credere di essere una palla al piede? > chiesi, le cose che mi aveva detto non erano solo queste, anzi queste erano le più leggere… ma preferivo fargli capire il senso del discorso e non rivangare il passato, volevo solo chiarezza per capire se dovevo o no sparire dalla sua vita.
<Perché pensavo che era meglio allontanare tutti e tutto in quel periodo, soprattutto volevo allontanare te perché invece di venire a chiedermi delle motivazioni di quel mio strano comportamento hai iniziato ad accusarmi > spiegò asciugandosi le lacrime.
<Sammy le mie non erano accuse… e mi dispiace se ti ho fatto credere il contrario > replicai accarezzandole il braccio.
<Oramai non ha più importanza, hai una nuova amica no? > ribatté ritirandosi dal mio tocco e rannicchiandosi ancora di più sul divano. Sbaglio o quella insinuazione era una scenata di gelosia? Sembravo tanto cattiva se ne ero contenta? Non perché volevo che lei stesse male ma perché la sua gelosia significava che non avevo fatto un cammino a vuoto ma che gli importava ancora di me.
<Si certo! Ma questo non vuol dire che lei abbia preso il tuo posto > risposi con naturalezza.
<Certo come no! > contestò.
<Sammy sei tu che hai voluto allontanarti da me… se fosse per me potremmo tornare a essere amiche come un tempo > spiegai, cercando di essere il più convincente possibile.
<Dopo tutto quello che ho fatto tu saresti disposta a tornare ad essere mia amica? > domandò
<Certo però a un paio di condizioni > proposi.
<Sarebbe? > chiese curiosa.
<Primo che ti allontani da quelle arpie che ti hanno consigliato in questi mesi, secondo che tu sia più gentile con Paola, è sempre una mia amica e quindi ogni tanto sarai costretta a vederla> elencai soddisfatta.
<Sull’allontanamento di quelle oche sono d’accordo, ma sulla gentilezza non posso assicurarti niente> disse alzando le mani.
<Vuol dire che apprezzerò lo sforzo > conclusi.

Pov Dan
La serata si prospettava frenetica, Monica si era riappacificata con Sammy e questa sera si univano entrambe alla nostra comitiva… non so perché ma provavo una strana sensazione, come se di li a poco sarebbe successo qualche cosa di realmente importante. Io e Paola ci trovavamo in macchina per andare al “suo locale” le avevo appena dato la notizia della presenza di Sammy, la sue reazione fu come l’avevo immaginata, non espresse commenti e con un semplice “va bene” iniziò a guardare fuori dal finestrino immersa nei suoi pensieri.
<Sono sicuro che andrà tutto bene… > le dissi< Anzi sai una cosa… sono convinto che quando vi conoscerete meglio andrete molto d’accordo > continuai. A quelle parole mi sentii fulminare con lo sguardo… cosa avevo detto di male? Ero davvero convinto che sarebbero andate d’accordo d’altronde si somigliavano così tanto.
<Io e lei non andremo mai d’accordo > obiettò incrociando le braccia.
<Ok… > mi limitai a dire, non volevo aprire polemiche e rovinare la serata.
<Puoi ripetermi per favore perché quella deve venire con noi? > mi chiese con un tono leggermente irritato.
<Perché è un’amica di Monica, e visto che Monica fa parte della nostra comitiva vuole cercare di reinserire la sua amica tra noi come ai vecchi tempi > spiegai per l’ennesima volta< Se vuoi siamo ancora in tempo a tornare indietro e dire che non andiamo > proposi.
<No… andiamo > rispose con poca enfasi.
<Mi prometti una cosa? > domandai
<Dipende! >
<Nonostante tutto quello che è successo prometti di comportarti in modo superiore e cercare di essere gentile con lei?> chiesi.
<Non posso assicurarti niente, ma ci proverò > rispose scrollando le spalle.
<Vuol dire che apprezzerò lo sforzo > dissi sorridendo. Arrivammo al locale dopo una decina di minuti, come al solito eravamo in ritardo, erano già tutti li, non mancava nessuno all’appello. Notai subito lo sguardo di Federica mentre era intenta a parlare con Monica, anche Paola notò subito il suo sguardo.
<Che succede? > le chiese dopo aver salutato tutti.
<C’è Matteo > disse con un filo di voce.
<Bene! > esclamò Paola adagiandosi completamente sulla sedia. Ancora non riuscivo a capire il perché si fossero lasciati, l’istinto mi diceva di domandare, ma questa volta decisi di non metterlo da parte.
<Fede posso chiederti una cosa un po’ personale?> chiesi.
<Certo > rispose senza problemi.
<Perché tu e Matteo vi siete lasciati? > domandai, immediatamente sentii gli sguardi fulminei di tutta la tavolata, in fondo tutti volevamo fargli quella domanda ma nessuno aveva mai avuto il coraggio di chiedere.
<E’ stato lui a lasciarmi… il motivo non l’ho mai capito > rispose abbassando lo sguardo.
<Magari hai fatto qualche cosa che non gli piaceva e non te ne sei accorta > le consigliai, un uomo non lasciava mai senza motivo, o almeno quasi mai.
<Fede perché non provi a dirlo anche a loro, sono dei ragazzi e forse potranno aiutarti a capire questo strano comportamento > intervenne Monica.
Fede si guardò per un attimo attorno poi diede un lungo sospiro e iniziò a parlare.
<Mi ha lasciata qualche giorno dopo che avevamo fatto per la prima volta l’amore >  restai per un attimo perplesso, Matteo non sembrava il classico bastardo, possibile che mi fossi sbagliato? Anzi possibile che tutti ci fossimo sbagliati sul suo conto.
<Posso farti una domanda ancora più intima? Sai mi serve per cercare di capire meglio la situazione e aiutarti a comprendere > chiesi. Aveva gli occhi lucidi e riuscì a farmi solo un cenno di assenso.
<La tua prima volta con Matteo… era proprio la tua prima volta? > domandai.
<Si! > rispose con un filo di voce.
<Allora mi sento smontato! > commentai.
<Perché? > mi chiese Paola.
<Perché nessun uomo che stia con una donna vergine e vuole da lei solo un rapporto fisico non si sofferma quasi mai a portarsela a letto solo una volta, anche perché comunque sia penso che un minimo di affetto tra due c’era e di conseguenza questo ipotetico uomo deve comunque trattenersi… >
<Insomma non può sfogarsi liberamente > intervenne Mark
<Io stavo cercando di essere più fine! >
<Stai solo facendo un giro di parole ma il sunto è quello > ribatté. Scossi la testa senza replicare.< Sicura di non aver fatto nulla? > continuai rivolto verso Federica.
<Certo che ne sono sicura > rispose.
<Ma lui non ti ha dato nessuna motivazione? > intervenne Sammy.
<No! Ho provato a parlargli e a cercare di capire ma è stato inutile > spiegò Federica con tono sconfortato. Dovevo fare qualche cosa, mi dispiaceva vederla così, ma che fare? L’unica soluzione era parlare direttamente con Matteo…
<Ti offendi se provo a parlarci io? > le chiesi.
<Per quello che può servire… prova pure > acconsentì. Mi alzai e iniziai a cercare Matteo tra la folla del locale, dopo pochi secondi mi sentii affiancare da Mark.
<Perché sei venuto anche tu? > domandai, facendomi spazio tra la gente.
<Per supporto morale > rispose disinvolto. Lo trovammo poco dopo con degli amici, mentre erano intenti a parlare e bere vicino al bancone.
<Ciao Matteo > lo salutai.
<Ciao Dan > ricambiò.
<Posso parlarti un attimo? > chiesi.
<Certo > rispose lanciando una strana occhiata a Mark.
<Lui è qui solo come accompagnatore > spiegai facendo un cenno a Mark.
<Infatti… mi ritengo estraneo ai fatti > commentò Mark, con l’intento di rompere il ghiaccio. Ci allontanammo leggermente dai suoi amici per parlare con maggiore privacy.
<Ok… dimmi pure > disse, la sua espressione sembrava abbastanza titubante, di sicuro non si sarebbe mai aspettato un simile téte-a-téte.
<Ho saputo di te e Federica. So che non state più insieme… > iniziai.
<Ti hanno informato bene… > ribatté, il suo sguardo si fece più freddo e distolto e la presa con la quale manteneva la bibita sembrò irrigidirsi.
<So che non sono affari miei e che forse non dovrei intromettermi, ma non riesco a restare impassibile vedendo un’amica che soffre, e visto che lei non sa il motivo della vostra separazione… >
<Lo sa benissimo cosa ha fatto > m'interruppe.
<Forse non si è resa conto di quello che ha fatto… > intervenne Mark.
<Non può non essersene resa conto > obiettò scuotendo la testa.
<Perché? > insisté Mark.
<Perché è andata a letto col mio miglior amico> sbottò Matteo. A questa rivelazione rimasi incredulo e spaziato, cercai lo sguardo di Mark ma non mi fu di molto aiuto, visto che era impietrito come il mio < Ora posso andare o l’inquisizione deve continuare? > continuò Matteo. Non ottenendo risposta da nessuno dei due dopo un sospiro di sollievo girò le spalle e tornò dai suoi amici. Io e Mark facemmo lo stesso, una volta tornati a tavolo mi sentii tutti gli sguardi addosso.
<Allora che ti ha detto? > mi chiese Paola. Guardai Federica per qualche istante, certo non era semplice dire quello che avevo saputo… se fosse stato vero di sicuro Paola non lo sapeva, altrimenti non avrebbe difeso a spara tratta la sua amica.
<Dice che Federica è stata a letto col suo miglior amico > dissi esitante.
<Cosa? > urlò Federica < Ma è assurdo non è assolutamente vero > continuò.
<Sembrava sincero e anche turbato nel dircelo > intervenne Mark.
<Può essere turbato quanto cavolo gli pare ma io non sono andata a letto con nessuno a parte lui! > ribatté Federica.
<Posso dire una cosa… > chiese Sammy < So che non sono affari miei ma quest'amico di Matteo ci ha mai provato con te?> domandò.
<Si una volta > rispose Federica dubbiosa < Ma non ci sono stata> continuò.
<E se lui ha detto a Matteo di essere venuto a letto con te per vendicarsi del rifiuto? > chiese Sammy, anche se la sua più di una domanda sembrava una certezza.
Dopo le parole di Sammy, Federica balzò in piedi e si diresse in direzione di Matteo, non potei osservare tutta la scena perché la visuale che avevamo dalla nostra postazione non fu delle migliori, ma lo schiaffo che diede Federica a un ragazzo fu ben visibile e ben udibile anche a quella distanza, dopo di ciò Matteo la trascinò con se forse per chiarire…
<Certo che qui non ci si annoia mai > commentò Monica suscitando una risata generale.

Non ho mai amato così Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora