Un emozionante invito

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I raggi caldi del sole filtravano nella mia stanza, era il primo giorno delle vacanze estive e non avevo alcuna intenzione di alzarmi dal letto prima di mezzogiorno... Ma la musica penetrante che usciva dalla camera di mia sorella mi costrinse ad alzarmi, facendomi rinunciare i miei progetti di poltrire a letto almeno per un altro paio d'ore! Mi alzai dal letto e ancora tutto assonnato mi avvicinai alla porta della sua camera.


< Buongiorno fratellone > mi salutò mia sorella, sfoggiando uno dei suoi sorrisi.


< Buongiorno Poppy > le risposi, Poppy era il nomignolo datogli da me da quando aveva cinque anni, visto che portava sempre dei piccoli codini attorcigliati ed io mi divertivo a usarli come una specie di clacson.


< Senti una cosa... >gli chiesi < Ma la mattina hai intenzione di svegliarmi sempre a ritmo di musica? >


<Se possibile sì mio caro fratellone > rispose con tono sarcastico, scossi la testa e senza commentare mi recai in cucina, dove iniziai a fare colazione, mentre sgranocchiavo i miei soliti cereali, ricordai che mia sorella la sera prima era andata alla festa della sua amica Gloria, mi sembrava però che stavolta non avesse rispettato il coprifuoco impostogli dai miei, finita la colazione riposi le stoviglie sporche nel lavandino e tornai in camera di mia sorella.


< Camy posso chiederti una cosa? > le domandai appoggiandomi allo stipite della porta.


< Certo dimmi! > rispose senza neanche guardarmi.


< A che ora sei tornata ieri sera? > gli chiesi fingendo disinvoltura.


< Ehm... ecco... non lo so... verso mezzanotte... perché me lo chiedi? > rispose frastornata, raccontare bugie non gli riusciva molto bene, iniziava a balbettare, doveva controllarsi un po' di più... avrei dovuto insegnargli qualche cosa... Anzi meglio di no altrimenti non sarei più riuscito a capirla quando mentiva.


< Camy non mentire, tanto non ti riesce, e poi si da il caso che io sono tornato alle tre e non mi sembra di averti trovato in camera tua > affermai con nonchalance, a me le bugie riuscivano meglio, in realtà ero rientrato alle due, ma appena ebbi aperto la porta sentii i passi frettolosi di Poppy che correvano per infilarsi nel letto e fingere di dormire anche se aveva ancora i vestiti della festa addosso. Mia sorella si girò di scatto e alzò il leggermente il suo tono di voce per mettersi sulla difensiva.


< Non è per niente vero, alle tre ero comodamente sdraiata nel mio letto, quando sono rientrata, erano appena le due... opss... > ammise, non ci voleva molto a estorcerle la verità, bastava solo fare delle piccole insinuazioni fingendo di essere convinti della propria ipotesi.


< Lo sapevo... > ridacchiai < Attenta a non farti beccare da mamma e papà altrimenti altro che festa > le consigliai < Ah quasi dimenticavo la prossima volta che rientri a quell'ora, chiamami che ti accompagno io a casa, non voglio che tu vada in moto con quei tuoi stupidi amici > continuai. Non lo ammettevo spesso ma ero follemente geloso di mia sorella, soprattutto ora che stava crescendo, aveva ormai raggiunto la fatidica età dei diciassette anni e diventava sempre più bella anche agli occhi dei miei amici, Camy non era tanto alta ma nonostante questo possedeva il mio stesso fascino, i suoi capelli lisci erano molto lunghi e il loro color nero richiamava il cielo notturno, caratteristica che avevano anche i suoi occhi, comunque anche se i miei amici la guardavano con interesse, e la maggior parte delle volte fingevo di non accorgermene, tanto sapevano che mia sorella era off limits.


< Ok... fratellone... ma i miei amici non sono stupidi > esclamò.


< Per me resteranno sempre un branco di marmocchi > conclusi, per poi voltarmi e percorrere buona parte del corridoio per andare ad infilami sotto la doccia, ci restai per una ventina di minuti,una volta finito mi avvolsi un asciugamano in vita e tornai in camera mia.

Non ho mai amato così Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora