«E tu che ci fai qui?»
Osservai il ragazzo nascosto nella penombra, sotto un telo leggermente alzato che mi permetteva di vedere solo parte della sua testa.
«Vieni qui, sbrigati!»
Lo raggiunsi cercando di mantenere un profilo basso, giusto nel caso fosse rimasto qualche pirata sulla nave.
Coprì entrambi con il lenzuolo polveroso nascondendo il viso nel buio rottamato. L'aria era pesante e c'era odore di muffa; quasi storsi il naso per la puzza.«Sei stata tu a combinare tutto questo?»
Riflettei un attimo. Non ero sicura che rispondere a quella domanda sarebbe stata una buona idea, e rimasi fermamente convinta del fatto che fosse stato Pan a mandarlo. Quel ragazzo era due passi davanti al diavolo, sempre che non fosse il diavolo stesso.
«Perché sei qui?» decisi quindi di ignorare fermamente la sua domanda.
Lui dovette prendere il mio cambio di argomento come un'affermazione visto che non cercò di insistere.«Secondo te?» riuscii ad intravedere il suo sopracciglio alzato e il suo sguardo ironico tra la polvere.
Rimasi interdetta per un attimo.
Che avesse capito che ero a conoscenza di tutto?«Si, Laila. So che l'hai capito, è inutile nascondertelo»
Zav strinse le ginocchia al petto e poggiò il mento su di esse. Sembrava stanco, cupo e spento.
Poggiai la schiena al muro di legno lasciando che le nostre spalle si sfiorassero.«Non ti chiederò perché l'hai fatto, se è questo che ti preoccupa»
«Non importa ormai. Piuttosto ho la sensazione che non ti interessi» confessò.
Sospirai, indecisa su come rispondere. Ovviamente ero curiosa, ma non me la sentivo di invadere così tanto il suo spazio personale. Non eravamo amici, tantomeno confidenti.
«Avrai avuto le tue ragioni per avvelenare Felix. Dubito però che il tuo intento fosse solo quello di farlo stare male»
Sbuffò in una risata e si passò una mano sul viso. Stranamente non provai alcun fastidio quando la sua spalla premette sulla mia al seguire di quel movimento.
«No, direi proprio di no. Sono stato stupido e indecente»
«Stupido? Direi più precipitoso. Scommetto che hai provato la prima cosa che ti era venuta in mente»
Si girò a guardarmi con un'espressione contrariata. Ormai mi ero abituata alla fioca luce.
«Non voglio sapere in che modo l'avresti fatto tu. Ho la sensazione che sarebbe stato crudele. Infallibile, ma crudele»
Mi sentii particolarmente offesa da quel commento. Forse le parole di Pan non mi erano ancora uscite dalla testa. Pan era crudele, non io.
«Ad ogni modo, non hai risposto alla mia domanda»
Strinsi le labbra tra di loro. Non aveva lasciato perdere.«Cosa vuoi che ti dica...» sospirai «Sai già la risposta»
«Wow» mormorò assortito nei suoi pensieri «Pensandoci bene, all'improvviso non ho più tutta questa voglia di infastidirti» scherzò.
Per un momento apprezzai l'atmosfera leggera che si era creata. Mi stava distraendo da tutto il resto, da tutti i pensieri e le consapevolezze. Insomma, li fuori era sceso letteralmente l'inferno e la mia vita camminava sul filo di un rasoio.
«Però perché sei venuto qui? Ad essere onesti Pan non sembrava avercela con te. Anche se dubito non sapesse nulla» insomma...era pur sempre Pan.
«Dici bene. Pan sa tutto. Stava sicuramente aspettando il momento migliore per farmela pagare»
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Cronache del buio - Peter Pan
FanfictionAlzai lentamente lo sguardo sulla figura che si prestava davanti a me, a qualche metro di distanza. Un ragazzo, con la schiena poggiata su un albero, mi osservava con curiosità. Solo dalla sua postura potevo notare una certa sicurezza, quasi arrogan...