Capitolo 27

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"Cosa?" sibilai, sbattendo piano le palpebre.

"Ho detto che non oggi non andrai a scuola" confermò ciò che aveva detto poco prima mentre accelerava nella direzione opposta alla scuola.

"No, portami a scuola!" quasi urlai, stringendo i pugni.

Dannazione, sentii la mia coscienza urlare mentre, sempre più confusa da quello strambo modo di fare, osservavo il ragazzo seduto accanto a me.

"Harry, portami a scuola, per cortesia" sussurrai, non arrendendomi all'idea di dover passare dell'altro tempo con lui.

"Ma allora sei anche una secchiona?" mi schernì, mantenendo il volante stretto tra le mani.

"Non sono una secchiona" brontolai a bassa voce, osservando le dita ancora intrecciate sul mio grembo e percependo i palmi delle mani cominciare a sudare.

"Ah, no? Penso che tu non abbia mai saltato la scuola in cinque anni" proferì, usando il tono di voce di chi pensa di sapere tutto, ma in realtà non era affatto così.

"Ti sbagli" dissi senza spostare gli occhi dalle mie mani.

"Strano" lo sentii mormorare, ma decisi di ignorare l'evidente sarcasmo presente nella sua voce e mi limitai a chiedergli dove stessimo andando.

"Non a scuola" rispose con nonchalance.

Alzai gli occhi al cielo, sbuffando: "Non credo che alla tua ragazza faccia piacere"

"La mia ragazza? Di chi parli?"

Voltai di colpo il capo verso di lui e mi passai una mano tra i capelli così da spostarli dal viso. "Parlo di Kyra" risposi ovvia.

"Ah, giusto, Kyra" storse appena le labbra nel pronunciare quel nome per poi scrollare le spalle e gettare una veloce occhiata nella mia direzione.

"Posso?" chiesi indicando lo stereo.

Scosse il capo dicendo un "no" netto, mantenendo lo sguardo fisso verso una strada a me familiare.

"Poi quella noiosa sono io" sussurrai in modo tale da non farmi sentire dal diretto interessato.

Annoiata, posai la nuca contro il sedile alle mie spalle e socchiusi gradualmente gli occhi, fino a quando un rumore alquanto fastidioso invase le mie orecchie. Girai il capo, aggrottando le sopracciglia nel vedere la mascella di Harry muoversi velocemente.

Stava masticando una dannata gomma oppure un cammello si era impossessato di lui?

Sbuffai sonoramente. "Hai finito?" lo guardai torva, ricevendo in cambio una veloce occhiata.

"Stai parlando con me?"

No, con 'sto cazzo, pensai, sorprendendomi dei miei stessi pensieri.

"Non vedo nessun altro in questa macchina" constatai piuttosto ovvia.

"Io invece dico che potrei farti sentire un'altra presenza, sai?" e posta la domanda, lasciò comparire sulle labbra un sorrisetto malizioso.

Colto l'evidente doppio senso, arricciai il naso e scossi la testa contrariata.

"Sei disgustoso" sputai a bassa voce. Lo sentii ridacchiare prima di riprendere a masticare quella stupida gomma.

"Ti dà fastidio per caso?" domandò angelicamente, indicandosi la bocca dalla quale usciva quel fastidioso rumore.

"Sì, potresti smetterla?" alzai appena la voce mentre mi poggiavo entrambe le mani sulle orecchie.

"Sai una cosa? Anche a me dà fastidio, ma non quando lo faccio io" sghignazzò, passandosi una mano tra i ricci mentre teneva l'altra ferma sul volante così come i suoi occhi erano posizionati sulla strada.

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