Capitolo 9

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Ero ferma davanti a quella porta da ormai cinque minuti mentre stavo letteralmente torturando con i denti la poverina pelliccina del mignolo che, giunta al limite, si staccò, lasciando che il sangue fuoriuscisse. Arricciai le labbra e chiesi a Zoey, che era rimasta dietro di me, un fazzolettino per poi tamponare il punto illeso più volte fino a quando il sangue cessò di uscire. Sempre più impaziente, cominciai ad osservare la mattonella che terminava proprio al di là della stanza e, quando potetti vederla nella sua totalità, mi resi conto che la porta era stata aperta. Alzai subito lo sguardo verso il dottore che si congedò con un sorrisetto per poi incamminarsi verso il corridoio alle mie spalle. I miei occhi si posarono immediatamente sulla figura di mio cugino.
I suoi occhi azzurri erano finalmente vivi.
Avevano sconfitto il buio.
Senza spostare lo sguardo dal suo viso, mi avvicinai a lui e finalmente lo strinsi. Lo stinsi piano, quanto bastava per sentirmi al sicuro, e socchiusi gli occhi annullando tutto il resto. Gli abbracci di Louis sembravano voler dire "lascia andare via quelle dannate paure perché adesso ci sono io e non me ne andrò. Sono qui per restare, sono qui per non lasciarti andare; andrà tutto bene, adesso siamo a casa" e vi assicuro che, in quel preciso istante, il macigno formatosi in quella dannata auto con Harry e Kyra si era sgretolato, adagiandosi nuovamente sul fondo della mia anima.
Sospirai e mi sentii stringere più forte, così forte da poter sentire il calore di Louis avvolgere ogni centimetro della mia pelle.
E poi sorrisi, io ed il mio cuore sorridemmo insieme dopo tanto tempo.
Sospirai, sentendo il suo cuore battere e gli accarezzai la schiena lentamente per poi fare un piccolo passo indietro ed osservare attentamente il suo viso. C'erano piccoli graffi sulla guancia destra ed il suo labbro inferiore era macchiato da un piccolo ematoma.

"Ti fa male?" chiesi, indicandogli con l'indice il labbro inferiore.

Scosse piano il capo. "Non molto, mi fanno male di più la testa ed il collo" disse, portandosi una mano dietro la nuca.

Annuii, per poi guardare Zoey dall'altra parte del letto che stava osservando attentamente il viso di mio cugino. Anche Louis la guardò e prima di parlare si leccò le labbra leggermente screpolate.

"Bionda tinta a ore due, attenzione, attenzione" alzò appena la voce come se davvero stesse annunciando un qualcosa.

"Tomlinson, la botta alla testa ti ha reso ancora più deficiente, a quanto pare" borbottò la bionda, incrociando le braccia sotto al seno e guardandolo male.

Osservai le labbra di Louis che si schiusero in un sorrisetto soddisfatto. "Ma come faresti senza di me eh?" allungò poi una mano verso il viso di Zoey, spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Sta zitto, deficiente" lo ammonì, colpendogli piano la mano mentre Louis le faceva il labbruccio mormorando un "ahia, mi fai la bua!".

Ammirai in silenzio la scena senza trattenere un sorriso per poi guardare Niall che aveva la mia stessa espressione. In quell'istante entrarono anche Harry, Kyra e gli altri ragazzi che a turno salutarono Louis.

"Non vedo l'ora di scendere da questo letto ed uscire da qui, il mio sexy culo chiede pietà" sbuffò Louis, facendoci ridere. Scossi il capo e guardai Christopher che mi fece l'occhiolino continuando a ridere.
Improvvisamente dalla porta fece il suo ingresso un'infuriata Celine che alzò il dito medio in direzione di Harry, il quale mise su un sorrisetto odioso. Louis guardò la scena con un'espressione confusa.

"Che succede?" chiese guardandomi, ma prima che potessi rispondere Celine mi precedette.

"Quel bastardo mi ha lasciato a piedi!" indicò Harry lanciandogli degli sguardi che se avessero potuto lo avrebbero di sicuro ucciso.

"Ti avevo detto di non scendere" scrollò le spalle il ragazzo per poi concentrarsi sul suo cellulare ed ignorare la ragazza che era appena entrata.

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