Capitolo 32

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Hiii!
Where do broken hearts gooooooooo?
Scusate, sto in fissa, hahahah.

Anyway, state per leggere il 32esimo capitolo, WOW! Onestamente, non mi sarei mai aspettata di raggiungere questo piccolo traguardo, ma son ben felice di avercela fatta e, soprattutto, son felicissima di sapere che ci sono persone che apprezzano questa storia. Mi auguro, come ogni capitolo, di non deludere nessuna delle vostre aspettative.
Grazie a tutte per il sostegno. Grazie a coloro le quali votano, commentano o semplicemente leggono in silenzio;
siete dolcissime e indispensabili per me, ve lo garantisco!
Dato che il wifi è andato a puttane ho dovuto scrivere anche questo capitolo dal cellulare (amatemi per questo lol), quindi passerò appena possibile a correggere i piccoli errori, che vi assicuro, mi fanno infuriare!
Per quanto riguarda il corso della storia, posso solo dirvi che nulla è come sembra, o forse sì?
Hahaha, basta vi lascio leggere il capitolo in pace!

Vi adoro!

All the love

Anna

"Suicidio: secondo le indiscrezioni che stanno trapelando, la studentessa, che la mattina del sei settembre, è stata trovata priva di vita nel bagno della scuola si sarebbe tolta la vita. A spingerla al terribile gesto sarebbero stati vari problemi riguardanti la sua saluta mentale. Sembra, infatti, che la ragazza da qualche anno combattesse con il demone della depressione e che avesse già tentato di togliersi la vita. Ad avvalorare la tesi, oltre ai risultati dell'autopsia, sono le immagini riprese dalle telecamere di sicurezza di un bar che testimoniano l'ingresso nella scuola della ragazza nel tardo pomeriggio del cinque settembre, giorno in cui avrebbe commesso l'atroce atto. I funerali si terranno questo pomeriggio alle tre presso la chiesa di St. Jerome; ci uniamo al cordoglio della famiglia."

Sbattei piano le palpebre, rielaborando le parole della giornalista e posai lo sguardo su Louis.

Suicidio.

Deglutii restando in silenzio ad osservarlo. Sembrava paralizzato esattamente come lo ero io.

Depressione? Ripensai alla frase della giornalista e aggrottai la fronte, sempre più confusa. Celine soffriva di depressione? Studiai con attenzione il cipiglio comparso sul viso di mio cugino e mi resi conto che nemmeno lui era a conoscenza di quel piccolo particolare.

Possibile che Celine non abbia mai confidato il suo disagio a Louis? Mi chiesi mentre guardavo il ragazzo spegnere la tv e posare lo sguardo sul mio viso.

Erano passati tre giorni dal ritrovamento del cadavere di Celine; tre giorni duranti i quali avevo preferito restare a casa per tenere compagnia a Louis; tre giorni passati ad ascoltare i suoi sfoghi, ad abbracciarlo, ad asciugare ogni sua lacrima; tre giorni trascorsi ad osservare il dolore portar via ogni suo sorriso.

Lanciai un'occhiata all'orologio che segnava le 09:00 a.m. e sospirai prima di ritornare a guardare Louis che, nel frattempo, si era spostato con la sedia a rotelle accanto al divano.

"Perché... - cominciò a mormorare, scuotendo lentamente il capo - avrei potuto aiutarla, perché non mi ha detto nulla..."

In silenzio mi avvicinai a lui e poggiai una mano dietro la sua schiena, per poi abbassarmi appena e stringerlo in un piccolo abbraccio che ricambiò.

Sciolsi, dopo qualche minuto, l'abbraccio e mi accomodai sul divano dove in compagnia di mio cugino trascorsi la restante mattinata.

[...]

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