Capitolo 31

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Hiii!

Anche questo capitolo è stato un parto, ma per mia fortuna sono riuscita a concluderlo. È un po' lungo, ma abbiate pazienza, ultimamente l'ispirazione arriva all'improvviso e comincio a scrivere senza rendermi conto della lunghezza dei capitoli! Purtroppo non riesco ad essere molto soddisfatta, ma lascio a voi i commenti. Spero di non avervi deluse.

Grazie per l'enorme sostegno che mi date di capitolo in capitolo. Probabilmente, senza di voi avrei già smesso di dedicarmi a questa storia, hahah. Ho scritto anche questo capitolo dal cellulare quindi mi scuso per gli eventuali errori di battitura!

Quanti anni avete?

Io ne ho quasi 20!

All the love, x

Anna

LOUIS's POV

Silenzio. Silenzio straziante. Nulla rompeva quel silenzio, nemmeno il flebile respiro che dalle mie labbra si apprestava a venir fuori. Il buio mi avvolgeva e ad ogni battito il cuore doleva nel petto, quasi come se si stesse spaccando in tante briciole. In ogni briciola conservavo il sorriso di quella ragazza, della mia piccola Celine, ma non bastava, non sarebbe mai bastato. Mai. Mai più l'avrei vista, ma più l'avrei baciata, ma più avrei sfiorato la sua schiena, mai più avrei unito il mio corpo al suo, mai più mi sarei sentito completo, mai più i miei occhi avrebbero sorriso. Perché Celine si era impossessata di ogni mio pensiero, di ogni battito, di ogni sospiro. E nel buio della mia stanza, cercai ancora la luce nascosta nei suoi occhi. Cercai il suo profumo tra quelle lenzuola che due settimane prima avevano avvolto e accarezzato la sua pelle candida. Cercai il suono della sua voce, della sua risata ma l'unica che riuscii a sentire fu il suono di un altro mio singhiozzo strozzato che, inaspettatamente, aveva travolto e distrutto quel silenzio vuoto. Vuoto come il buio che sentivo aggrapparsi in ogni angolo del mio corpo. Mi stava trascinando via ed io gli stavo dando il via libera. Percepii lo stomaco diventare pesante e il rimbombo dell'ennesimo singhiozzo arrivò dritto al mio cuore che, per un attimo, smise di pompare sangue quasi come se volesse darmi una tregua, un riparo da quel macigno che mi stava trascinando giù, e in quel momento desiderai di affondare e risvegliarmi guarito da quel male; risvegliarmi in un mondo dove la realtà sorrideva alla mia vita e di rimando essa meritava di essere vissuta, perché in quella realtà il sorriso di Celine illuminava la mia vita e dava un senso al mio respiro. Poggiai una mano sulle mie labbra che tremavano a causa dei singhiozzi continui e sprofondai in quelle coperte che emanavano il profumo di ciò che aveva abbandonato la mia Celine: la vita.

ROSELYND's POV

Erano passate due ore durante le quali più di una volta avevo provato ad entrare nella camera di Louis, ma la sua voce mi aveva bloccato ogni volta. "Ho bisogno di stare da solo, per favore..." mi aveva supplicato e così, mio malgrado, dovetti ascoltarlo. Anche Harry, prima di andare via, aveva provato invano ad entrare nella sua stanza. Sospirai intensamente e mi lasciai cadere sul morbido divano, massaggiandomi le tempie con le dita di entrambe le mani. Il mal di testa non accennava a placarsi così come le numerose domande che avevano ripreso a vorticare senza sosta nella mia mente. Ripensai a Harry, a quel messaggio, a quelle felpa rosa e, infine, alle sue parole: "Non c'entro nulla con la morte di Celine, per favore, credimi". Ma io gli credevo? E, soprattutto, potevo fidarmi di lui? Potevo fidarmi delle sue parole? Mi aveva detto che era stato a casa di Kyra la sera precedente, ma era davvero così? E a cosa si riferiva il messaggio arrivato nel pomeriggio? Harry, forse, stava nascondendo qualcosa, ma cosa? Ogni coincidenza sembrava condurre ad un'unica spaventosa e terribile soluzione, ma tutto sembrava fin troppo scontato. Se Harry fosse l'assassino sarebbe stato così stupido da nascondere la felpa di Celine nella sua auto?

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