Capitolo 11

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HARRY's POV

Fottuti ritardatari del cazzo.
Ero in macchina da circa quindici minuti e di Drew nessuna traccia. Seduto sul lato del passeggero c'era Liam che se ne stava ad osservare i bambini diretti alla scuola poco distante da qui. Sospirai e mi spostai frustrato alcuni dei ricci ribelli dal viso per poi sbuffare rumorosamente, facendo voltare Liam.
"Tra qualche minuto arriverà, sai com'è fatto Drew" esclamò con un sorriso, il che mi fece irritare ancor di più.
Come diavolo faceva ad essere sempre così dannatamente calmo? Non c'era nulla che lo facesse scattare, nulla che potesse tirare fuori il Liam con le palle.
La sua calma spesso m'infastidiva, spesso mi chiedevo come potesse essere uno dei miei migliori amici; Liam era totalmente il mio opposto: era sempre così dannatamente gentile e calmo mentre io, il più delle volte, oscillavo tra un "vaffanculo" ed un "non rompermi i coglioni".

Il rumore dello sportellino che si apriva e si chiudeva richiamò la mia attenzione.
"Scusate il ritardo" disse Drew mettendo su un sorrisetto odioso che sembrava dirmi: "prendimi a calci in faccia".

Dopo un'occhiataccia, riportai lo sguardo sulla strada per poi accelerare e partire.

"Che noia, accendi lo stereo" si lamentò Drew, ma decisi di ignorarlo e continuare a guidare.
Con la coda dell'occhio vidi il braccio di Liam allungarsi verso lo stereo ed accenderlo, ricevendo un cenno con il capo di Drew, che grazie allo specchietto riuscii a vedere. Non avevo voglia di mettermi a discutere sulla stupida voce dello stupido conduttore radiofonico che augurava un buon primo giorno a tutti gli studenti così mi limitai ad alzare gli occhi al cielo, maledicendo mentalmente Liam e Drew che stavano costringendo le mie povere orecchie ad ascoltare quella fastidiosa voce.
Conclusasi la lagna, annunciò la canzone che per tutta l'estate aveva riempito piazze, feste e qualsiasi cosa in tv trasmettessero: Bailando.

"Alza il volume!" urlò Drew a Liam, il quale, naturalmente, alzò di botto la musica facendomi bestemmiare silenziosamente.

"Bailando!" urlò Drew allungando la "o" finale mentre Liam cercava di cantare in una lingua che secondo la sua logica era "spagnolo". Mi ritrovai a pensare che un qualsiasi spagnolo gli avrebbe volentieri tirato un calcio nel culo perché quella roba sembrava più arabo barra babilonese che spagnolo.

"..estar contigo, vivir contigo, una noche loca" urlarono i due coglioni, soprendendomi per aver, forse, usato le parole giuste della canzone.
Un sorrisetto divertito comparve sulle mie labbra quando collegai quella canzone agli avvenimenti del giorno precedente. Roselynd, la cuginetta nana di Louis, stava probabilmente riordinando casa e mentre lo faceva, cantava e ondeggiava sulle note della canzone che quei due coglioni dei miei amici stavano tentando di cantare. Probabilmente non sapeva che la sua camera fosse proprio di fronte alla mia e non sapeva nemmeno che io avessi assistito al suo spettacolino. Ne avrei approfittato quella sera per prenderla in giro proprio di fronte a Kyra. Sapevo perfettamente quanto fosse gelosa Kyra, ma inspiegabilmente quando si trattava della cugina di Louis lo era ancor di più per una ragione che non avevo ancora compreso e della quale, in quel momento, me ne fregava meno di zero.
Adoravo giocare con la gelosia di Kyra, adoravo farla arrabbiare perché quella stessa rabbia la mettava anche quando poi me la scopavo e nella mia testa non esisteva divertimento più bello di quello.

ROSELYND's POV

"Malik" borbottò Zoey in direzione del ragazzo che finalmente aveva smesso di guardarmi per lanciare un'occhiata alla mia amica bionda.

"Ciao Horan" la sua voce arrivò dritta alle mie orecchie e fu come ricevere uno schiaffo in pieno viso. Indietreggiai, facendo un altro passo all'indietro, volevo scappare via e nascondermi da quel ragazzo che anni prima mi era stato accanto. Volevo scappare dal suo sguardo che sembrava voler entrare nella mia anima ma non c'era via di fuga. Non potevo scappare da lì, non avrei potuto giustificare il mio comportamento, non ancora almeno. Non ero pronta e non mi fidavo ancora di Zoey a tal punto da rivelarle una parte del mio passato. Urlai a me stesse di alzare il capo e così feci.
Affrontai lo sguardo di Zayn e riuscii anche a sorridergli quando Zoey, con poco entusiasmo, me lo presentò, dicendomi: "La fortuna a quanto pare ha deciso di andare a farsi un giro costringendoci a trovarci di fronte a Zayn Malik"

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