Capitolo 55

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Non scrivevo da mesi e mesi, quindi diciamo che questo è un capitolo per tornare un po' a familiarizzare con la scrittura e con questa storia. Perdonate se non è esattamente un capitolo sfavillante ma quelli che arriveranno a breve lo saranno perché vi annuncio che da la fine non è poi così lontana. (E poi capirete perché.)

Baci, Anna

**

Appagata e rilassata mi svegliai il giorno seguente. Avvolta tra le coperte con me c'era anche Minnie, così avevo deciso di chiamare la cagnolina che avevo trovato un mese prima con Harry. Allungai un braccio per poterle accarezzare la testolina pelosa per poi afferrare il cellulare sul comodino. Erano le undici e trenta. Risposi ad alcuni messaggi di Giselle prima di abbandonare il letto e fiondarmi in cucina dove mi attendeva la bella colazione preparatami da Louis.

"Harry?!" Mi stranii nel vederlo in salotto. "Dov'è Louis? E perché sei qui?" Mi guardai intorno alla ricerca di mio cugino.

"È andato a farsi una doccia - disse riponendo il cellulare in tasca e incontrando i miei occhi - finalmente ti sei svegliata" aggiunse alzandosi dal divano.

Aggrottai la fronte e feci un passo indietro. "Non c'è scuola oggi" risposi nonostante non me l'avesse chiesto, in realtà non sapevo come comportarmi. Il bacio della sera precedente mi aveva scombussolato parecchio e le parole di Louis inoltre continuavano a farsi sentire nella mia testa.

"Lo so" mi osservò per qualche istante, nel frattempo io mi guardavo intorno alla ricerca disperata di qualcosa da dire.
Lo sentii avvicinarsi cautamente fino ad ottenere di nuovo la mia attenzione.

"Non hai il reggiseno" costatò come se nulla fosse. Sobbalzai quasi dinanzi alla sua affermazione e gli diedi un pugno sul petto arrossendo vergognosamente. "Harry!" Lo sgridai per la sua insolenza, nella mia testa in realtà mi stavo gettando dal balcone per il troppo imbarazzo.

Lo vidi sorridere e fare un passo verso di me che in automatico indietreggiai non capendo le sue intenzioni. "Non mi hai salutato nemmeno, mi offendo"

Sollevai un sopracciglio ancora rossa in viso. "Ciao? Buongiorno?"
Prima che potesse rispondere piombò Louis in cucina esclamando un "buongiorno dormigliona!" Gli sorrisi ricambiando il saluto e mi allontanai subito da Harry.
"Dov'è la mia colazione?" Chiesi puntellando i gomiti sul piano della cucina. Sbuffò fintamente scocciato. "È tardi per fare colazione e poi devi andarti a preparare, quindi sbrigati"

"Cosa?" Lo guardai confusa.

"Andiamo in campeggio! - esclamò, poi si rivolse a Harry - non gliel'hai detto?"

Il ragazzo riccio scosse la testa. "Stavo per di-"

"No!" Esclamai interrompendolo. "Non esista che io esca di casa per i prossimi due giorni, martedì ho il campito di matematica e devo studiare!"

"Che secchiona" mi prese in giro Harry beccandosi un'occhiata di fuoco da parte mia.

"Sei rinchiusa in casa da un mese, non pensi sia il caso di uscire e che so, magari vivere?" Riprese a parlare Louis.

Sospirai profondamente. "Mi è bastata l'uscita di ieri sera, ma grazie per il pensiero" e dicendo presi uno yogurt al cacao dal frigo.

"E dai, Rose! Non fare la guastafeste!"

Ignorai le parole di Louis immergendo il cucchiaino del morbido yogurt.

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