Capitolo 15

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"Rose!"

La voce di Liam consentì al mio cuore di tornare al proprio posto e riprendere a battere regolarmente. Mi girai lentamente, ritrovandomi di fronte ai suoi occhi tanto curiosi quanto attenti.

"Liam" mi sforzai di sorridergli, reggendo sulla spalla lo zainetto che per fortuna non era molto pesante.

"Come sei arrivata fin qui?" corrugò la fronte, spostando lo sguardo sullo zaino per poi riportarlo su di me.

"Uhm.. io.. sono solo andata da Louis in ospedale" scrollai le spalle, sperando che non mi chiedesse altro.

"L'ospedale si trova abbastanza lontano da qui, ti sei persa vero?"

Annuii, abbassando appena lo sguardo, e mi morsi debolmente l'angolo del labbro inferiore per poi alzare piano le spalle e liberare il labbro dalla stretta dei denti, prima di mormorare: "Sì, credo di essermi persa"

Ascoltai il suono della sua risata, rialzando il capo in direzione del ragazzo che scosse piano la testa e in quell'istante parlò: "Non ne dubitavo, sei arrivata quasi dall'altra parte del Bronx"

Scrollai le spalle per poi arricciare il naso e posare una mano sulla sua spalla, facendo una leggera pressione così da spingerlo piano.
"Non prendermi in giro, hey!" lo ammonii, scherzando.

Alzò le mani in segno di resa e indietreggiò di qualche passo. "Hey hey, stavo solo scherzando, non mi permetterei mai di prenderti in giro" mi canzonò, prima di sporgere il labbro inferiore e sbattere lentamente le palpebre. Alzai gli occhi al cielo e sbuffai, facendolo scoppiare a ridere ancora.

"Okay, la smetto" esclamò, mettendo su un sorrisetto divertito che, a differenza di quello di Harry, non era affatto odioso.

"Sarà meglio per te" borbottai.

"Comunque adesso io devo andare al bar, ho un appuntamento con i ragazzi; tu vieni con me o vuoi che ti riaccompagni a casa?" domandò, guardandomi dall'alto.

Mi soffermai ad osservare il colore dei suoi occhi e scrollai le spalle. Non volevo che facesse tardi per colpa mia, ma sapevo che non mi avrebbe lasciata da sola qui.

"Posso venire con te, non è un problema" dissi.

"Sicura?" inarcò un sopracciglio. Molto probabilmente non si aspettava quella risposta, ma non potevo di certo chiedergli di accompagnarmi a casa; era stato già fin troppo gentile.

Annuii con un cenno del capo e, per convincerlo delle mie parole, dischiusi le labbra in un lieve sorriso.

"Perfetto, andiamo allora" fece un cenno con il capo, ricambiando il sorriso, e lo seguii in silenzio.

* * *

"Qui" Liam indicò il bar. Alzai il capo, portando lo sguardo sulla grande insegna, e mi mordicchiai l'interno della guancia. Quella mattina stessa ero stata lì con Harry, ma questa volta il fuxia opaco dell'insegna era diventato un brillante e acceso fuxia, quasi fastidioso per gli occhi. Riabbassai il viso e seguii il ragazzo all'interno del locale, dove, per i miei gusti, c'era fin troppo fumo. Tossii appena mentre camminavo alle spalle di Liam, probabilmente diretto al tavolo dove i suoi amici ci stavano aspettando. La speranza di non vedere Harry si spense nel momento stesso in cui la sua voce roca arrivò alle mie orecchie. Non volevo stare in sua compagnia, ma non potevo di certo uscire da lì e andarmene in giro da sola: i guai, quando si trattava di me, erano sempre dietro l'angolo.
Ignorai lo sguardo di Harry, decisamente poco cordiale, e mi accomodai accanto a Drew che mi sorrise e, con sorpresa, non mi pose alcuna domanda sulla mia presenza lì. Lanciò un'occhiatina a Liam che in risposta lo guardò male e, nel frattempo, si accomodò accanto a me, per poi ritornare a guardarmi e salutarmi: "Ciao Roselynd" disse infine Drew, regalandomi un altro sorriso.

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