Capitolo 26

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L'aria era calda, il terreno verde e pronto per essere calpestato dai ragazzi.
"Buongiorno a tutti!", esordì Luna entrando in campo.
"Eccoli lì.  Tutto bene?" si giro' il Principe Edoardo, i ragazzi intanto furono lievemente sconvolti nel  trovarla lì.
"Principessa, lieto di rivederla" esordi' Allegri,
lei ando' verso il gruppo  di ragazzi sorridendo a tutti mentre Federico li raggiunse, fu lì che le loro strade si separarono.
"Spero possiate perdonarmi, ma mi sono persa e nello smarrimento più totale mi sono imbattuta in Federico Chiesa, il quale è stato tanto gentile da dividere il tragitto con me.  Dopotutto e' la mia prima volta qui a casa della Juve!"
Federico si ritrovo' a guardare il campo per terra mordendosi un labbro.
All'annuncio segui' un lungo applauso e  fu salutata dai ragazzi molto calorosamente.
Dusan le corse incontro abbracciandola,
"ma che cosa ci fai qui ? E' bellissimo rivederti  e sei ancora più bella!",
lei arrossì
"Ciao Dusan! Vedo che dopo tutto questo tempo sei diventato proprio simpatico!  Comunque ci ha invitato la Dirigenza, perciò vedete di comportarvi in modo adeguato... o riferiro' tutto a mio padre."
Da dietro comparve Manuel Locatelli che l'alzo' da terra .
"Eccola la nostra Principessa preferita! Come stai?",
Federico da lontano li guardo' senza dire una parola,  come Luna poggio' gli occhi su di lui li spostò, tornando a parlare con Edoardo e il Mister.
"Manuel, dai ! C'è mio padre, ricordati della mia posizione!" rise lei.

"Locatelli, lascia immediatamente la Principessa!" grido' Allegri,
"mi scusi Mister!" . La lascio' subito e scoppiarono a ridere sia lei che lui.
"Sei proprio pazzo, Manuel!"
"Eddai, ci stavamo solamente divertendo."
In quel momento a loro si avvicinò Federico che non disse una parola.
"tu guarda un po' chi c'è, il nostro Chiesino!",
lei volle subito uscirne fuori trattenendo un mezzo sorriso.
"Perché Chiesino?"  chiese  incuriosita.
"E' il soprannome che mi hanno dato a Firenze, Vostra Grazia" le rispose lui, guardandola.
"Chiesino." Ripete' lei, facendo apposta a non guardarlo.
"Mi piace, e' simpatico!"   sorrise.
E se ne ando' così, sorridente e consapevole  di essere guardata.
Federico la vide allontanarsi e non potette resistere al non fare un complimento insieme al suo amico,
"Ma Vostra Grazia lo sa che ha un culo da favola?" sussurro' lui con la mano alla bocca,
"stavolta non meriti nemmeno di essere preso in giro perché ti do ragione" gli rispose Manuel Locatelli.
Da lontano la videro parlare con i superiori e ogni tanto annuire e sorridere.
"Così sarai costretto solamente a segarti ogni giorno della tua vita,  leggo già i giornali IL GIOVANE CAMPIONE FEDERICO CHIESA MORTO DI SEGHE ALLA CONTINASSA." 
Lui si ritrovo' a ridere e non volendo si ritrovo' a pensare a pochi istanti fa, lei così selvaggia e diversa.
"Allora ragazzi, fate attenzione. Per adesso si comincia con della corsa sul campo, Federico tu ti allenerai da solo dopo . Ok?"
Attorno al Mister vi era il suo entourage, il Principe Edoardo era andato a sedersi su alcuni spalti.
I ragazzi cominciarono a correre,  Federico era seduto a guardare i suoi compagni .

Intanto Luna era stata accompagnata negli spogliatoi dove si stava per cambiare , ogni cosa richiamava i due celebri colori.
"stai serena, questa è casa loro.  Devi solo dare il buon esempio e motivarli. Un po' come hai spronato Federico prima..."
Cerco' di allontanare questo ultimo pensiero e si cambio' in fretta, opto' per il completo casalingo bianco e nero.
Si vide costretta ad andare nei bagni e cambiarsi lì , noto' la sua trasformazione e non riuscì a non sorridere.
Si lego' i capelli ancora sciolti da prima ed usci'.
"Ora o mai più, Principessa. "
Fu  il suo ultimo pensiero ed usci', si sorprese di   come non stesse pensando a quello successo solo poco fa.
"Dai, non mollate proprio adesso che state andando bene" li incito' l'allenatore .
Accanto a lui vi erano il Preparatore Atletico, il Vice Allenatore Marco Landucci e i 4 Collaboratori Tecnici Paolo Bianco, Aldo Dolcetti,Simone Padoin e Maurizio Trombetta.
Nello stesso istante entro' lei nel campo,  il primo a vederla fu il padre con il gruppo dirigenziale, in quel momento fu ancora più orgoglioso di lei.
I 3 superiori si sciolsero in un applauso e i ragazzi la guardarono, Federico si alzo' per vederla meglio, non riusciva a trovare le parole.
Inutile, era divina anche con i colori della squadra, la slanciavano ancora di più, sembrava davvero una professionista. 
Lei questa volta rimase composta e poi si mise a correre raggiungendo il gruppo,
"dai ragazzi, non avete mai visto una Principessa allenarsi alla Continassa ? Forza, muovetevi!"
Il cuore le batteva forte, l'adrenalina era a livelli incredibili, il suo fisico era asciutto come non mai. Federico la guardava ammaliato con la coda  che volava al vento, maliziosamente noto' anche il suo sedere alto e sodo. 
Al suo passo la raggiunse Manuel con Dusan e Weston,
"ragazzi, tornare indietro.  Non mi metto a fare chiacchiere. "
"Suvvia Principessa,  e' da tanto che non la rivedevamo.  Come stai?"  le chiese sorridendo Dušan,
"Benissimo, Vlahovic.  E' meraviglioso essere qui."
"Principessa ,ma sai che il bianco e il nero ti stanno perfettamente?"
"Si rimetta a correre, Locatelli.  Immediatamente!"
gli sorrise lei, poi lo ringrazio' dolcemente.
"Allora, ti sei vista con Federico ..?"
"Locatelli, cosa le ho detto prima? CORRA . E SUBITO!"
"Principessa, vedo che si sta divertendo parecchio!"
Lei non pote' fare a meno di ridere, poi guardo' verso Federico.
"Chiesa, veda di muoversi che qui non stiamo sulle pietre !" gli disse apposta lei,
lui si mise a ridere mentre la ragazza gli lancio' uno sguardo allusivo.
"Ragazzi, fate riposare Luna!"  ordino' il Mister.
Lei ando' staccandosi dal gruppo e poi ando' a sedersi vicino a Federico .
"Posso?" ,
lui annui' continuando a guardare davanti  a se', lei si avvicino' di più a lui e gli mise una mano sopra la sua.
"Come e' serio Federico Chiesa in campo.." sussurro' lei,
"Vostra Grazia, non è proprio il momento adatto di stuzzicarmi.. lo sa anche lei."
Sentirono entrambi una leggera scossa sentendo le loro mani una sull'altra.
"No, Chiesa.. non lo so."
"Luna davvero,  non sto scherzando. Più tardi  tocca a me e non vorrei farmi vedere da tutti con una proboscide enorme in mezzo al campo. Che cazzo di figura ci faccio?!"
Lei quasi si risenti' della sua risposta e non disse più nulla, gli tolse anche la mano e si alzo'.
"Volevo solamente prenderti in giro, Chiesino.. a quanto pare non hai colto il momento."
Si aggiusto' la coda e torno' a correre,
"sto tornando!" fu tutto ciò che disse.
Non diede a vedere il suo malumore, torno' a correre e stavolta non parlo' con nessuno.
Dopo alcuni giri di corsa, fu la volta dello stretching, Luna era seduta per terra a guardare  gli altri in attesa del suo turno.
Più pensava a prima, più si cominciava ad innervosire .
"Ora stai esagerando,  neanche fosse il tuo fidanzato..."
Che pensiero sciocco che fece, quasi se ne verogogno'.
Cacciato un forte respiro si alzo'  e andò  dagli altri,
"posso unirmi a voi?",
Manuel annuì, lei senza dire una parola si mise accanto a lui e aspetto' di cominciare la prossima serie di esercizi.
"Edoardo,tua figlia la vedo ben inserita nel gruppo, anche nella corsa e' stata piuttosto veloce" gli disse il Mister raggiungendolo,
il padre fece un sorriso compiaciuto e gli rispose
"si allena quando può, le piace essere in movimento",
"non può che far bene, e' davvero in gamba" confermo' il Presidente Agnelli .

Federico era in attesa di allenarsi e ogni tanto lanciava qualche sguardo verso il campo, noto' il suo religioso silenzio e ogni tanto qualche sorriso verso qualcuno. Si senti' alquanto strano, non seppe definirlo neanche lui.
"Federico, dopo la partita tocca a te. Sei pronto?"
"Si Mister."

Pero'... era davvero carina, aveva una testa e un corpo che non lasciava indifferente.
Prima lo aveva ammaliato, stregato. Quanto tempo era che non si sentiva più così?

"Te la senti di giocare dopo?" le chiese il Capitano,
era rimasta concentrata e per i fatti suoi tutto il tempo, erano tutti un po' accaldati.
"Capitano, rischiate davvero  di fare una brutta figura . E' più mio padre che se ne intende, io non so giocare. Davvero Leo, non scherzo. "
"Eddai, ti insegniamo noi!" le disse Dušan.
"Non ho mai giocato a calcio in 20 anni della mia vita, Vlahovic. "
"Principessa,  da oggi tu sei ufficialmente una di noi" rispose per tutti Leo Bonucci.

Lei arrossi' sentendosi tutti gli occhi addosso,  quello stava diventando uno dei momenti più belli della sua vita,
Un raggio di sole la illuminò  completamente, andandole a illuminare il corpo.

ʀᴏʏᴀʟʟʏ ᴛʜᴇᴍ👑🇮🇹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora