Capitolo 27

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Continuavano ad ignorarsi da tempo ormai,
lei era presa dal resto del gruppo e spesso  chiacchierava con la Dirigenza.
"Principessa, le scarpe però non vanno bene" le disse Manuel facendo no con la testa,
"non dovrò disputare l'inizio di campionato, dai!" sorrise lei.
Poco dopo venne annunciato l'inizio del match, per il momento lei non sapendo bene cosa fare ando' a sedersi di nuovo accanto a lui.
Stavolta non si parlarono e ne' si guardarono, lei era più interessata a vedere gli altri cominciare a giocare, lui noto' quanto fosse bella anche di profilo, così attenta e concentrata.
"Dai, ma vorrai veramente stare accanto allo sfigato con il ginocchio rovinato ? Senza offesa Chiesino!" lo prese in giro Manuel immancabilmente,
"Locatelli, la smetta . Piuttosto, ditemi cosa devo fare!"
"Comincia ad entrare in campo , poi vedremo come inserirti." Rispose Bonucci.
Un gruppo di loro era seduto lì, in attesa.
Dusan la volle accanto a se', Federico si senti' stranamente messo da parte da lei,
"wow, davvero notevole Chiesa.  Neanche il tempo di conoscervi meglio e già non vi parlate più.  Che coglione che sei!"  pensò lui tra se'.
"Ok, io sono pronta. Voi piuttosto siete pronti per la figura che vi farò fare?",
fece un sorriso e intanto la partita fu un attimo sospesa per spiegarle le varie figure e i loro compiti.
"Tu dato che sarai con me, sarai attaccante. Va bene?",
"Dusan, ti ricordo che di calcio non so nulla. Però va bene."
La partita venne ripresa, lei essendo novella della materia correva un po' dappertutto, le capito' anche qualche possesso palla.
"Vostra Grazia,  io ho una sessione singola di allenamento dopo! Le dispiace passare la palla ai miei compagni?"
urlo' Federico,
lei per ripicca continuo', poi disse entusiasta
"adesso provo a  fare un goal, va bene ?".
In porta vi era Perin e dall'altro lato Pinsoglio,
"dai Luna, tira!" urlo' il padre.
Si mise in posizione e lancio' la palla, entro' in rete e fu GOAL.
"Sti cazzi!" esclamo' Bonucci,
Weston, Manuel, Dušan,  Angel e il Capitano corsero verso di lei e l'abbracciarono.
Locatelli la prese nuovamente in braccio, Federico si limito' ad applaudire.
"Un po' di entusiasmo, Chiesa!" urlo' Manuel.
Si lanciarono uno sguardo di pochi secondi  poi fu travolta dall'entusiasmo generale.
Erano tutti accanto a lei, Federico con un cenno del Mister cominciò a correre. I loro occhi si incrociarono di nuovo, ma stavolta senza sentimento.. quasi nervosi.
"Questo occorre un festeggiamento!" 
"Ragazzi, so che siete felici di quanto è appena successo... ma adesso posso scendere ? Grazie!"
"Va bene, ma sappi che comunque tocca lo stesso festeggiare" le disse Manuel accarezzandola,
"ok Locatelli, come volete."
Federico continuava a correre , si congratulo'  facendole l'occhiolino.
"Woooo fra, continua a correre!"
"Vlahovič!!!" Rise lei.
Il Principe Edoardo scese dagli spalti seguito dalla sicurezza andando dalla figlia.
"Beh Luna, hai ancora un po' da imparare però sei stata brava!"
"Grazie papà."
Li raggiunse la Dirigenza che si complimento' ulteriormente, poi il Mister fece un annuncio
"Allora, siamo quasi alla fine ma non per te, Federico . Fate altri due giri di corsa e poi tutti nello spogliatoio, eccetto tu Luna. Ti abbiamo riservato una stanza al J Hotel, dove lì pranzeremo tutti insieme ."
"Grazie di cuore Mister."
La ragazza se la prese con calma e poi cominciò a correre,  raggiunse Federico e si mise a correre accanto a lui.
"Ehi.. "
"Ciao.."
Sempre nessun discorso, nulla. 
"Raggiungo gli altri, scusami."
Lui non disse nulla, anzi ne approfitto' per guardarla allontanarsi.
Fini' i suoi giri e ando' accanto al padre, riprendendosi.
"Sei stata bravissima",
lei riuscì solamente a sorridere per quanto fosse stanca.
"Vostra Grazia,la vedo piuttosto stanca. Si sieda, adesso le diamo da bere e intanto la sua roba verrà portata in albergo."
Dopo un po'  alla ragazza venne portata dell'acqua e i ragazzi la raggiunsero.
"Dai, andate a lavarvi che ci vediamo più tardi."
Fece per andare via dal campo e poi si senti' chiamare da quella voce che riconobbe subito,
"Vostra Grazia, non mi saluta?",
lei non disse nulla, alzo' solo la mano e lo salutò  così.

Il J Hotel era situato nel J Village, era una struttura completamente moderna e grande dal colore bianco e un grande spazio esterno intorno, Luna fu fatta entrare dentro una Jeep Renegade rigorosamente dello stesso colore.
Appena entrata, fu fatta accompagnare alla Reception dove vi erano due addetti che l'accolsero con un grande sorriso.
"Buongiorno Vostra Grazia  benvenuta al J Hotel, lieti di averla tra noi."
Lei arrossì poi disse
"non sapevo di essere già conosciuta qui!".
"Stia tranquilla Principessa, ci è stato tutto comunicato dalla Presidenza e abbiamo avuto ordini precisi.  Si goda il soggiorno e pensi a rilassarsi. Ora sarà accompagnata nella sua stanza, le abbiamo riservato la Suite."
"Oh, grazie mille."
"Non sia timida, Principessa.  La Dirigenza per la Vostra Famiglia vuole solo il meglio."
La ragazza fu accompagnata in ascensore con la sua security nel più totale silenzio.


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