C 𝚊 𝚙 𝚒 𝚝 𝚘 𝚕 𝚘 38

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Capitolo 38

"Che mai dovrò andare a Forte dei Marmi se non avrò nessuno con cui parlare e magari sfogarmi ?" penso' tra se' Luna mentre si guardava allo specchio .

"Ma poi diciamocelo ... parlare di cosa, rompere le scatole agli altri per i tuoi capricci da bambina viziata su Federico Chiesa ? Praticamente te lo stanno dicendo tutti, sei solo tu che non hai il coraggio di ammetterlo a te stessa."

Erano pensieri più grandi di lei, ma il fatto che sarebbero stati ospiti da loro per una settimana la impensieriva di più . Non sapeva se Adriana e Lorenzo ci fossero stati, Federico con ogni probabilità sarebbe rimasto a Torino . Che sarebbe andato a fare ? Luna già si immaginava lì, imbarazzata oltre ogni modo cercando di evitare qualsiasi cosa le avrebbe ricordato lui.

Cercando di fare ordine nella sua testa diede ordine di essere accompagnata fuori il Palazzo, preferiva aspettarlo lì.

Ogni minuto, secondo ,erano un'attesa snervante. Come si sarebbero salutati ? Gli altri invece che avrebbero detto vedendoli arrivare insieme ? Non erano fidanzati, ne' tantomeno ufficialmente. Diciamo che si stavano frequentando e chissà perché finiva sempre che quelle volte che si vedevano si trovava abbracciata a lui .

"Stai pensando troppo, smettila" fu l'ultimo pensiero di Luna
In quel momento ,quasi fosse fatto apposta si senti' il rumore di un'auto arrivare e fu lì che la ragazza comincio' a spegnere il cervello.

"Margherita, potete rientrare dentro , è arrivato Federico. Non so a che ora tornerò, ma sono in buone mani ."

Dopo queste ultime parole, finalmente arrivo' .
Dalla Lamborghini si sentiva il rumore della radio accesa che subito spense, seguito dal motore e subito scese dalla macchina .
"Buonasera Principessa, spero di non averla fatto attendere", sentendo ciò Luna fece un piccolo sorriso e si morse un labbro, non ebbe modo di capire come fosse vestito .
"Buonasera Federico, ero qui da pochissimo . Sei pronto ?"
"Sempre e comunque, Vostra Grazia."
Margherita si offrì di far accomodare la sua padrona e i due ragazzi dopo aver salutato
partirono immediatamente .

Quella sera vi era un traffico pazzesco, non si sa dove andassero i Torinesi , la radio annunciava le ultime notizie e loro due da quando erano rimasti soli non si erano rivolti più la parola .

Lei guardava la strada davanti a se' guardandolo con la coda degli occhi e lui ad ogni semaforo rosso la guardava .

"Se questo è quello che mi aspetta, avrei preferito rimanere a casa. Questo sarebbe il famoso Federico Chiesa che citando le sue parole mi avrebbe dedicato un goal subito dopo che si fosse ripreso ? Ma cosa ho fatto per meritarmi questo comportamento da lui, mi sento una stupida..". fu quanto riuscì a pensare Luna.
Incrociarono per un secondo i rispettivi sguardi ma subito lei sposto' il suo sguardo altrove , quasi a disagio . Luna si accorse che Federico aveva messo la marcia con troppa rabbia, quasi si dispiacque del suo comportamento, forse era davvero l'ultima volta che si sarebbero visti e tanti cari saluti a Sua Maestà .

Dopo quella che parve un'eternità arrivarono in una zona molto più appartata di Torino, più tranquilla .

Gran Madre, case più nascoste . Zona sorvegliata costantemente e silenzio tutt'intorno, Luna si accorse che erano arrivati dallo spegnimento di tutto, fu allora che fece un profondo respiro e scese dalla Lamborghini del Campione d'Europa.

L'aria era quasi pungente, ma fu una sua impressione vista la tensione che si respirava .
"Comunque ciao Luna" esordi' lui senza alcuna espressione particolare,
"ciao Federico ..." gli rispose lei con la stessa "enfasi".
La macchina fu chiusa, lei si aggiustò una ciocca di capelli e si fece guidare da lui, quasi le sfiorò un braccio camminandole accanto . Ognuno dei due si inebrio' dei rispettivi profumi che emanavano, ma quasi non vollero darla vinta ai loro desideri .

ʀᴏʏᴀʟʟʏ ᴛʜᴇᴍ👑🇮🇹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora