capitolo 1

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«Posso entrare?»

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«Posso entrare?»

Vedo Tony sulla soglia della porta, annuisco e lui si fionda tra le mie braccia. Oggi è il giorno della mia partenza.
Tony ha gli occhi lucidi.

«Amore, stai piangendo?»Scuote la testa in segno di dissenso.

Noi non possiamo piangere.

A noi non hanno insegnato piangere.

Quando ci facevamo male addestrandoci, alzavamo la testa e continuavamo.

Mio padre non tollera le lacrime.

Mia madre ne ha già versate abbastanza per questa famiglia. Ho sempre ammirato molto mia madre, la ritengo una donna molto forte, nonché bellissima.
Ha gli occhi azzurro cielo, che ha preso anche mio fratello, e i capelli mori setosi.

«Mi mancherai tanto Kylie.»
«Anche tu.»Lo abbraccio forte.
"Devo finire di preparare le ultime cose, poi ci salutiamo dopo."

Starò via solo due anni. Ce la farò.
Ho la pelle dura. Me la sono dovuta creare questa pelle. Preparo le ultime cose e trascino le due enormi valigie in soggiorno.
Do uno sguardo, per l'ultima volta, alla casa e porto le valigie da caricare in macchina.

Rigorosamente in macchina papà ha messo delle canzoni con il mandolino. Le tipiche canzoni che ascoltiamo sempre alle feste di famiglia.

Parcheggiamo l'auto dinanzi all'aeroporto. Scendiamo tutti e quattro in silenzio.
Trascino le due pesanti valigie fino ad arrivare all'imbarco del mio aereo.

«Bene, è arrivata l'ora.»Abbraccio mio padre.
«Ti contatterò, fai bene il tuo lavoro e avrai la tua ricompensa.»La ricompensa sarà come sempre un mucchio di soldi. Che non fanno mai male.

Abbraccio anche la mamma, il cui nome è quello della mia cantante preferita, si si chiama Ariana.

«Ti voglio bene tesoro. Stai attenta. E se trovi l'amore, non fartelo scappare.»

«Anche io ti voglio tanto bene.»

Non accenno niente sull'amore, non ho mai avuto un fidanzato fisso, si mi sono divertita con un po' di ragazzi, ma non mi sono mai innamorata.

E ora la parte che mi farà più male: abbracciare mio fratello. Apro le braccia e lui si fionda dentro, gli accarezzo i capelli.

«Sii forte piccolino, e se non vuoi fare qualcosa non farlo. Ti prego non fare come ho fatto io.»
Si stacca da me e senza voltarmi in dietro mi imbarco su quel volo.

Italia- Alaska

Ti prego Tony, non fare come ho fatto io.
Non farlo.
Non farti abbattere.
Non farti dire che sei debole.

Non uccidere.

È il reato più grande che ho commesso, me lo ricorderò per sempre.

Le mie mani sono macchiate, dal sangue di quell'innocente bambino.
E sono macchiate del mio stesso sangue.

Perché da quel maledetto giorno. Da quel maledetto 8 marzo del 2019. Io sono morta insieme a quel bambino.

Insieme a Marco, e cazzo aveva solo sei anni e io ero solo una bambina ingenua, che voleva fare bella figura con suo padre.

Perché quella bambina sapeva che se non avesse portato a termine la sua missione ci sarebbero state conseguenze.

E da quel 8 marzo sul mio corpo sono comparse delle grosse cicatrici, commesse proprio da me stessa.

«Attenzione è pregato a tutti i passeggeri di allacciare la cintura di sicurezza, tra cinque minuti decolleremo.»

Allaccio la cintura e mi sporgo verso il finestrino per vedere.

Di fianco a me c'è un'anziana signora, che sembra essere molto agitata.

«Tutto bene signora?»
«Oh si, si cara. Grazie. Sai è il mio primo volo, così lungo intendo.»

Annuisco. Sarà un volo molto lungo.




«Elias, io e tuo padre abbiamo deciso, di ospitare un'exchange student, vorremmo che tu ti comportassi bene con lei

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«Elias, io e tuo padre abbiamo deciso, di ospitare un'exchange student, vorremmo che tu ti comportassi bene con lei.»

Ma che cazzo. Chi vuole una sfigata che viene  a studiare in Alaska.

«Chi è?»
«Si chiama Kylie Genovese. È italiana.»

Italiana mh.
Dicono che le italiane siano tutte molto belle. Speriamo.

Mi serve proprio una distrazione, da questa casa e da tutti gli impegni e le feste di mio padre. A cui devo partecipare.

«Dobbiamo andare a prenderla in aeroporto. E tu verrai con noi.»

Tutti mi dicono che sono fortunato, un ragazzo di 18 anni figlio del presidente e ricco sfondato.

Ma non sanno cosa vuol dire vivere in questo modo, gli amici sono tutti falsi, devi partecipare sempre a feste con gli ottant'enni. Poi fare affidamento solo su poche persone. Io posso fare affidamento solo su mia sorella.

Marilin, mia sorella, ha 15 anni ma è già pazza. Però è bellissima e ha la fila di pretendenti, ogni giorno uno diverso.

«Mar, hai sentito , avremo una nuova sorella.»

«Sarà fantastico, mi serve un'altra ragazza in famiglia, tu non mi dai dei buoni consigli, senza offesa.»

Le faccio una smorfia, ma veniamo subito richiamati da nostro padre, il presidente McAll.

Faccio il saluto militare a mio padre, per scherzare, ma mi fulmina con lo sguardo.

«Andiamo a prenderla.»
In macchina mio padre ci da tutte le informazioni e si raccomanda con noi di comportarci bene.

«Per favore, siate gentili. Starà con noi per due anni.»

«Due anni. Ma sei impazzito?»
Ma che cazzo ha nel cervello.
Io pensavo di sopportarla per un mese e poi mandarla nel suo paese. Di sicuro non le renderò la vita facile.

«Modera i toni con me. Si starà due anni.»

Due anni a mangiare e dormire in casa mia senza darci niente.
Mio padre è impazzito.

Cosa ne pensate?
Vi piace come ho immaginato Kylie e Elias?
Per qualsiasi informazione ig. gineebooks
Il prossimo capitolo lo pubblicherò sta sera.
Grazie💛

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