capitolo 27

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" Non mi é piaciuto come ti sei comportata ragazzina

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" Non mi é piaciuto come ti sei comportata ragazzina." Rio, in piedi di fronte a me, mentre prova a legarmi a delle manette, attaccate alla parete. Le piccole manette di ferro mi stringono forte i polsi, fino a strofinare sulla pelle. " Pazienza." Rispondo. " Non mi piace neanche che mi rispondi." Dice. " Pazienza." Ribatto io. Lui stringe ancora di più le manette, fino a che non sento più scorrere il sangue nelle vene. Me la sono cercata. Lo vedo mentre mi da le spalle e si dirige verso la porta, e la sbatte dietro di se.

La noia ormai é la mia fedele compagna, mischio momenti di noia totale, con momenti di pensieri che mi uccidono.  Cosa starà facendo Elias? Come prenderà i soldi? So che non hanno più un centesimo, Luke me lo ha detto appena ero arrivata, anche per questo dovevo tenere d'occhio Elias.

Il tempo passa, ma di lui non c'è traccia, so che é passato solo un giorno, ma mi manca. É un pensiero fisso nella mia mente.

Il tempo passa e Travis é venuto per allentarmi un po' le manette, é il mio preferito qui dentro. " Cosa c'é che non va ragazzina?" Mi chiede. " Tutto. Partiamo dal fatto che sono stata rapita, e sono giorni che non vado a casa e che mangio pane e acqua." Mi lamento. Ma mi lamento giustificatamente. " C'è dell'altro, lo vedo nei tuoi occhi." Travis é la figura paterna che mi é mancata. Anche se é un criminale non é cattivo. Non bisogna etichettare una persona, lui ci tiene a me; se no non mi avrebbe aiutata. " Mi manca." Butto fuori.

" Quel moretto sexy? " Dice riferendosi al ragazzo che ha tentato invano di salvarmi. " Si." rispondo. " Buona scelta ragazzina." Sorrido alle sue parole.
" Ti vuole anche lui. Non faceva altro che guardarti. Non ti ha mai tolto gli occhi di dosso, e poi é venuto qui, rischiando la vita, per salvarti." Cerca di convincermi Trav. " Grazie. Sei un vero amico." Lui mi sorride e si avvicina ala porta. " Cercherò di portarti un po' di cioccolato." Mi fa l'occhiolino e poi esce.

Il tempo passa e da quella porta di legno marcio, entra l'unica persona che non vorrei vedere.
" Papà non sarà contento di sapere che sei stata rapita. Papà non ti ha addestrato così" Ridacchia Rio. Come fa a sapere di mio padre? E in un attimo collego tutto; Tra mafiosi ci si sente, e abbiamo una particolare rete internet sul Dark Web, dove ci sono numerose informazioni.

" Quando pensavi di dirmi che sei della mafia?" Sbatto gli occhi, più e più volte. Rio é davanti a me con una pistola tra le mani, la stringe così tanto, che le duo nocche sono sbiancate. " Mai." Rispondo. Non era nei miei piani, che lui scoprisse chi realmente sono. " Hai fatto male ragazzina." Continua lui, camminando avanti e indietro per la stanza. " Come hai fatto a scoprirlo?" Chiedo, senza far tremare la voce, anche se le mie mani hanno la reazione opposta. " Ho le mie spie." Risponde scrollando le spalle. " Potresti tornarmi molto utile sai. D'altronde sei addestrata, sei in forma e sei anche una bella ragazza. Sarebbe facile fottere tutti con te al mio fianco." Dice, continuando a guardarmi, forse vuole una mia reazione. Scrollo le spalle, come se non mi importasse niente, anche se ho paura di quello che potrà fare.

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