capitolo 21

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" Sciocco da parte tua nasconderti con la tua famigliola felice, quando ci dovresti un mucchio di soldi

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" Sciocco da parte tua nasconderti con la tua famigliola felice, quando ci dovresti un mucchio di soldi." Quei bastardi mi hanno chiamato due ore fa. Sanno dove sono e sanno con chi sono. E non si può scherzare con certa gente. Tra poco saranno qui e Dio sa solo cosa succederà. Sono iniziati i fuochi d'artificio, il momento perfetto per colpire. Nessuno ti sente e nessuno ti vede.

Luke, Roxy e Mar sono tutti fiori a vedere lo spettacolo, ma manca la biondina. Mi avvicino a Marilin. " Dov'è Kylie?" Le chiedo preoccupato. Intanto una macchina nera si è
fermata davanti il nostro chalet. " Alla spa. Ha detto qualcosa tipo, che non le piacciono i fuochi d'artificio." La ringrazio e corro verso la struttura. Le porte scorrevoli si aprono velocemente, mi guardo in giro e non vedo nessuno. Le dipendenti sono andate tutte via. Cammino per un lungo corridoio, fino alla piscina e la vedo mentre cammina, con solo un bikini striminzito addosso.

Dietro di me sento degli strani rumori, corro verso di lei e ci fiondiamo dentro ad uno sgabuzzino. " Che cazzo stai facendo?" Urla, le tappo la bocca con la mano e le dico di non parlare. Il mio sguardo scivola sul suo corpo bagnato, fermandosi sul suo seno tondo. " Smettila di guardarmi le tette e dimmi cosa sta succedendo." Cazzo. Mi scuso per la tremenda figuraccia. Ma non le dico niente riguardo ai due uomini che ci stanno cercando.Meglio tenerla fuori
da tutta questa merda, anche se questa cosa si sta ripercuotendo su tutta la mia famiglia.

" Dove sei Elias? Vuoi giocare a nascondino?" Sento
una voce provenire da fuori, vedo Kylie che mi guarda preoccupata, scuoto la testa per farle capire di non preoccuparsi. Anche se in realtà c'è molto da preoccuparsi. La tengo stretta tra le mie braccia. Le porgo la mia camicia, per non farle prendere troppo freddo. " Stai tranquilla. La porta è chiusa." Cerco di rassicurarla, cercando di rassicurare anche me stesso.

Si sentono rumori di porte che sbattono, non sono molto lontani. Tra poco apriranno questa porta con un calcio e probabilmente se tutto va bene mi punteranno solo una pistola, invece se dovesse andare male sono cazzi. Nessuno deve scoprire quello che c'è tra me e quei signori. Ma penso che questa biondina tra le mie braccia lo scoprirà.

" Si stanno avvicinando Elias." Dice dopo aver sentito i loro passi sempre più vicini. " Dimmi cosa sta succedendo". Mi dice, ma lei non potrà aiutarmi.



" Dimmi cosa sta succedendo?" Gli chiedo, lui si guarda in giro e afferra il manico di una scopa

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" Dimmi cosa sta succedendo?" Gli chiedo, lui si guarda in giro e afferra il manico di una scopa. " Non potrai comunque aiutarmi." Oh invece si. Potrò aiutarti eccome, e con un po' di fortuna potremmo uscirci illesi. Ma tu non mi spieghi. E io non posso farti capire chi è la vera Kylie.

" Ti prego." Insisto, sperando che ceda. I passi sono sempre più vicini, non ci vorrà molto tempo, prima che buttino giù questa porta. " No. Tra poco saranno qui, tu devi promettermi una cosa, non farti fare del male." Annuisco, i suoi occhi sono ancora incatenati nei miei. " Dillo. Dillo che lo prometti." Mi dice serio. " Lo prometto."

Si sente un forte boato, la porta è a terra e una valanga di polvere si è innalzata, dovrebbero pulire più spesso questo posto. Davanti a noi ci sono due signori, gli stessi dell'altra volta: Jack e l'amico, di cui non mi ricordo il nome. " Stavi facendo una sveltina a questa bellezza." Dice Jack ad Elias. Il suo pugno si stringe sempre di più, e ho paura che si faccia del male, lo cerco con lo sguardo, ma lui ce l'ha fisso negli occhi del suo rivale. Per paura che lo colpisca e che poi Jack lo colpisca di rimando, più forte, lo afferro dal braccio. Riporta lo sguardo su di me e scuoto la testa in segno di dissenso; lui si rilassa, rilassa i muscoli tesi.

" Che cosa vuoi?" Gli chiedo. L'amico ridacchia, mentre fissa divertito la scena. Cerco di ignorarlo e di non tirargli un pugno proprio sulla testa pelata. " Di certo non dei soldi del monopoli." Dice sarcastico. " Forse potrei prendermi te. Magari scopro delle belle qualità." Continua. Ma nel giro di pochi secondi si ritrova a terra con il naso sanguinante; guardo il moro di fianco a me con la mano tutta insanguinata. " Cazzo ora ti uccidono." Gli dico, mentre gli ispeziono la mano. " Ti hanno mancato di rispetto." Ribatte tranquillo, senza mostrare una minima emozione di dolore. " Non me ne frega un cazzo. Ora rischiamo grosso." Dico. Lui semplicemente scrolla le spalle.

" Ha ragione la biondina." Dice Jack con una mano sul naso. Fa una smorfia di dolore e poi con l'altra mano libera afferra per il collo Elias. Caccio un urlo. " Rischi grosso ragazzino." Non posso ancora intervenire. La copertura salterebbe e i pericoli sarebbe sempre di più. Ma non posso neanche guardare lui in questa situazione. " Cosa volete? Soldi? Okay te li diamo. Puttane? vai in uno strip club.Dimmi cosa cazzo vuoi?" Sputo tutto d'un fiato.
" Hai le palle ragazzina." Dice il pelato. " Vogliamo i soldi.Ma penso, anzi sono sicuro che non li avete qui." Vero non abbiamo molti soldi, sicuramente non tutti quelli che vorranno.

" Quindi come garanzia che ci darete i soldi prenderò te mia cara biondina". Andiamo bene. " Okay. Ora lascialo andare." Dico ridendomi alle sue luride mani ancora sul collo di Elias. " Ma che cazzo dici Kylie. Tu non vai da nessuna parte." Esclama. Mi avvicino a lui e stacco la mano di Jack dal suo collo. Mi allaccio la camicia, perché ho visto occhi indiscreti su di me. " Fidati di me." Dico ad Elias, mentre esco dalla porta seguita dai due. " Me lo avevi promesso." Sento dire da lui. Si sta riferendo al fatto che gli avevo promesso che non mi sarei fatta fare del male. E non lo permetterò. " È ancora una promessa". Dico.

" Posso almeno prendere dei vestiti normali?" Chiedo ai miei due rapitori. " A me non dispiaci vestita così". Dice il pelato. Un conato di vomito sale su per la gola. " Quindi? Posso prendere dei vestiti?" Chiedo. " Si, ma fai in fretta. E non scappare se no prenderemo la dolce sorellina." Annuisco e vado allo spogliatoio. Non avevo comunque intenzione di scappare, so come ragionano certi criminali e so anche che hanno tutte le prove per ricattarci, perciò non scapperò.

Salgo nella loro BMW nera. Mi posiziono sui sedili posteriori, conscia che sarà un lungo viaggio.

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