capitolo 26

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" Ecco qui i piccioncini

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" Ecco qui i piccioncini.Adesso dovrete indovinare il mio detto preferito. É un gioco per smorzare l'imbarazzo, non siate scortesi."
Rio con la sua faccia da pugni, ci ha legati a delle sedie, e adesso pretende che noi stiamo dietro ai suoi giochetti di merda. " Via il dente, via il dolore." Tenta il ragazzo al mio fianco, che cerca di sciogliersi i nodi alle mani. Ovviamente non sa che non riuscirà mai a mani nude. " Bello, ma no." Dice Rio, guardando Elias, poco dopo porta la sua attenzione su di me. " Tu biondina?" Si aspetta veramente che gli dico un detto? " Dicci cosa vuoi?" Ribatto, senza fargli vedere alcuna emozione.

" Voglio che mi dici, secondo te qual'é il detto perfetto per questa situazione." Ribatte. Dico il primo detto che mi viene in mente pensando a lui. " L'erba voglio non cresce neanche nel giardino del re." Dico riferendomi a come si é rivolto a noi prima. " Sai pure tirare frecciatine. Che brava. Ma per vostro dispiacere, non é quello giusto. E pensare che se lo aveste indovinato vi avrei lasciato andare." Dice guardandoci con un ghigno beffardo sul volto.

" Cazzo. Mi sarei impegnato di più." Dice Elias, gli lancio un'occhiataccia. " Assomigli sempre di più a Robert." Dico, lui fa un'espressione delusa e ritorna a guardare il nostro rapitore. " Vabbè ve lo dirò io." Dice Rio. " Due piccioni con una fava." Pronuncia il detto. " Cazzo era pure facile." Esclama Elias. Ormai ho perso le speranze con lui.

" Ma che cosa stai facendo?" Gli dico, appena Rio si gira di spalle. " Sto al gioco. Prova a farlo pure tu." Non so cosa intende con "Sto al gioco" e sinceramente non lo voglio sapere; sono stanca, ma soprattutto annoiata da tutta questa situazione. " Per quanto ci vuoi tenere prigionieri?" Chiedo, Rio si volta verso di me, ma non accenna ad una risposta. " Riformulo la domanda. "Per quanto ancora ci vuoi tenere vivi.Sai potremmo esserti utile." Mi guarda, non leva mai lo sguardo da me, ma neanche questa volta risponde.

Questa situazione sta diventando molto
noiosa, nessuno parla, neanche Travis, che é entrato poco fa per controllare la situazione, probabilmente voleva constatare se siamo ancora vivi. Per nostra fortuna si. Non so il piano di Rio, ma in questi giorni non mi ha mai fatto del male, non é mai stato invadente, sono arrivata alla conclusione che non ci farà nulla di male. Almeno spero.

Sento parlottare tra Rio e il suo fidato compagno di rapimenti. " Come vanno i polsi?" Mi chiede Elias, io annuisco per dirgli che stanno bene, anche se la corda sta incominciando a fare da attrito con la pelle calda. " Ascoltami appena se ne andranno, mi libererò e poi scapperemo." Gli dico, sperando che quei due non ci abbiano sentito, volgo uno sguardo a loro, ma sembrano essere molto concentrati. Ho un presentimento, in questi giorni non mi avevano mai lasciata senza della sicurezza a controllarmi, e sicuramente adesso la rafforzeranno di più, quindi devo sfruttare questo momento di distrazione.

Con un colpo secco, mi spingo contro la parete e la sedia di legno si spezza, facendo cadere anche i lacci della corda, corro il più veloce che posso e slaccio anche quelli di Elias. " Che cazzo succede?" Dice Rio, estrae la sua pistola dai jeans scuri e spara un colpo in aria. Mi fermo con le mani ancora sulla corda di Elias, é slegato per metà. Cazzo. Non era decisamente un buon piano, ma ci dovevo provare. Dover salvare sia me che lui, é molto più difficile salvare due persone, che una.

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