24:07
"Quindi non facciamo come nel film" Il grande colpo"? " Chiede Rob. Abbiamo parcheggiato dietro a degli alberi, sperando che non ci vedano. " No." Risponde esasperata mia sorella. " Ripetiamo il piano". Dico. " Io e Mar, entreremo la cercheremo e la porteremo qui. Tu devi essere sempre pronto." Riassumo in breve. " E se dovessero beccarci?. Sai non abbiamo i soldi." Osserva la bionda. A questo ci ho pensato, ma non ho ancora trovato una risposta, sarà tutto nelle mani del destino.
" Non lo so. Non so come faremo." Rispondo. Loro mi guardano, ma non commentano. Penso che l'abbiano capito che sono nervoso, e oggi la mia soglia di sopportazione, é pari a 0 su 100. " Tra pochi minuti entreremo. Ti prego Robert, tieniti pronto, appena usciremo dobbiamo subito scappare." Dico, sperando che faccia in questo modo.
" Sisignore." Ribatte scherzosamente, ma di gioco non c'è nulla. " Marilin il balaclava?" Lei mi porge il piccolo pezzo di stoffa nero, e me lo indosso. " Pronta?" Chiedo a mia sorella. Lei annuisce. " Facciamogli il culo." Esclama. Apro la portiera e sono già con un piede fuori, quando sento Robert dire una cosa a mia sorella. " Stai attenta Mal." Le dice, lei annuisce e mi raggiunge fuori.
" Stai attenta Mal." Scimiotto la voce del mio migliore amico. Lei mi tira una sberla giocosa sulla spalla. " Perché Mal?" le chiedo. " Un giorno abbiamo guardato insieme, per la prima volta, Descendants e io rimasi affascinata dalla determinazione e dai meravigliosi capelli di Mal, da quel giorno lui incominciò a chiamarmi così." Conclude il suo discorso, intanto abbiamo raggiunto il retro di questo edificio.
Abbiamo studiato tutte le entrate, abbiamo escluso quella principale, e poi abbiamo esaminato quella sul retro, dovrebbe essere aperta e non dovrebbero esserci guardie." É aperta." Mi comunica mia sorella. Annuisco e spingo giù la maniglia, la porta si spalanca ed entriamo facilmente. Il corridoio é buio, procediamo a passi lenti. Non si sente nemmeno una mosca volare, é tutto troppo tranquillo. Raggiungiamo un altro corridoio e scorgiamo una porta, alla fine di questo. Ci avviciniamo lentamente. " Cazzo ho bisogno di una dormita." Dice qualcuno dietro di noi. " Merda." Sussurra Marilin. Ci nascondiamo dietro ad un angolo, e aspettiamo che se ne vadano, ma sembrano entrare nella stanza di Kylie.
" Cosa facciamo?" Chiede la bionda.
" Dobbiamo entrare prima che chiudano la porta. Dobbiamo entrare subito." Dico, lei sembra essere preoccupata. " Ci beccheranno di sicuro." Dice. " Per questo tu rimarrai fuori. Se vedi o senti rumori sospetti, corri da Rob e tornate a casa." Le
dico. Non può succedergli qualcosa per colpa mia. Non anche a loro. Lo devo impedire, e l'unico modo per salvare le altre persone é sacrificare me stesso." Non posso lasciarti da solo." Dice, una lacrima traditrice le scorre sulla guancia. " Mettetevi in salvo, noi ci rivediamo a casa." Dico. " Non ti libererai di me." Le dico, per convincerla di mettersi in salvo. Non aspetto che risponda e vado dritto da Kylie. Dovrò fare un'entrata d'effetto. Si farò un'entrata d'effetto.
5 ore prima
" Il tuo amichetto ci sta impiegando un po' a venire a salvarti." Rio é l'equivalente di un tappo nel culo. Non mi ha lasciata un minuto senza sorveglianza, forse si aspettava veramente che qualcuno venisse a salvarmi, e sinceramente anche io me lo aspettavo.
Forse mi sono solo illusa. Mi sono illusa che a lui e alla sua famiglia gli importasse di me. Mi sono illusa che a Marilin importasse di me. Ho condiviso molte emozioni con Mar, le ho raccontato di mio fratello, la persona più importante per me. Ci siamo sempre divertite insieme, ci preparavamo spesso per andare a ballare, o alle feste. E con Elias, ho condiviso le mie paure. Mi sono illusa di piacerli, almeno un po'.
Ripenso tutti i giorni al nostro primo bacio, e poi al secondo e poi alla notte passata insieme, in cui abbiamo solo dormito; ma ritengo una cosa abbastanza intima dormire insieme ad un ragazzo, ma con lui mi sento me stessa, anche se non sembra siccome lui non conosce la vera me. Magari a lui piace la ragazza che ho creato, per non farmi scoprire, ma che ragazza ho creato? Sono sempre io, non mi sono cambiata per questo lavoro, ho solo tenuto nascosto il mio lavoro e la mia famiglia, non ho cambiato il mio carattere.Mi sono illusa.
" Non penso verrà." Penso tra me e me, ma sembra che Rio l'abbia sentito. " Io penso di sì." Dice, e poi se ne va. La vita qui sta iniziando ad essere insopportabile, odio essere annoiata e sono tre giorni che mi annoio a morte. Non ho niente, non ho Netflix, non ho un libro, non ho neanche una penna. Ho cercato di convincere Travis a portarmi qualcosa, ma se lo avesse fatto gli avrebbero puntato un proiettile nella testa. Perchè non me
ne vado? Forse perché per una volta, vorrei sentirmi salvata. Ma ecco che mi illudo ancora.Se entro domani nessuno verrà a salvarmi, me ne andrò via con le mie forze, come ho sempre fatto. Ho sempre fatto tutto da sola, sono stata addestrata per questo; mio padre, non mi ha mai aiutata ad uscire dai problemi, e grazie a tutta la fatica che ho fatto, adesso riesco a fare tutto da sola. Senza l'aiuto di nessuno.
Il tempo passa e le lancette dell'orologio fanno quel dannato giro, per l'ennesima volta. Sono le 24:23, Travis é appena entrato a portarmi la cena. É tardi penserete, ma io ringrazio solo per il fatto che me lo hanno portato, non bisogna mai dare per scontato, che dei criminali ti portano da mangiare.
" Sei in forma oggi ragazzina." Gli sorrido.La porta sbatte forte e tutti e due ci giriamo verso essa. " Come stai?" Rimango a bocca aperta, davanti a me c'è quel ragazzo moro, che pensavo che si fosse dimenticato di me. Rimango impalata, non so cosa fare, fortunatamente fa lui la prima mossa e con le sue braccia mi circonda. " Scusa per tutto Barbie." Sussurra tra i miei capelli. " Dobbiamo andarcene da qui." Dico, lui sembra riconnettere e mi afferra la mano. Travis é sparito, non so che fine abbia fatto, ma ho un brutto presentimento. " Veloce." Dico. Stiamo per varcare la soglia della porta, quando questa si chiude, impedendoci di uscire.
"Cazzo." Elias tenta e ritenta, sforzando la povera maniglia di ferro, ma la porta non si smuove. " Siediti sarai stanco." Gli indico il materasso e lui si siede accanto a me. " Come stai?" Mi chiede, mi ricordo solo adesso che la prima cosa che mi ha chiesto, quando é piombato qui é stato " come stai?". " Bene. Tu?" rispondo. " Kylie sei stata rapita. Non fraintendere sono contento che stai bene, ma come puoi stare bene?" Sembra essere confuso e io con lui. " Non mi hanno toccata." Lui butta fuori un respiro, che sembrava trattenuto da tempo. " In realtà sono stati gentili." Insomma potevano essere molto più cattivi e picchiarmi, fino a che non avessi perso tutti i sensi.
" Mi sei mancata." Dice. Lo guardo, mentre lui fissa il pavimento sporco. " Ti ho pensata, eri un pensiero fisso." E io che pensavo si fosse dimenticato di me. " Ci abbiamo impiegato così tanto, perché non sapevamo come fare, e infatti vedi mi hanno preso." Ridacchia, ma non c'è ironia nella sua risata. Mi avvicino a lui, poggiandogli la testa sulla spalla.
"Sono contenta che tu sei qui."Grazie💛
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fammi tua
RomanceQuali tre parole per descrivere la mia famiglia sono meglio di pizza, criminalità e mandolino? Nessuna. Com'è vivere in una famiglia mafiosa per una ragazza di 16 anni, a cui le viene imposta una nuova missione. Kylie deve andare in Alaska per prot...