capitolo 18

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Un'altra cosa che non so fare oltre pattinare e mangiare il gelato senza sporcarmi, é sciare

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Un'altra cosa che non so fare oltre pattinare e mangiare il gelato senza sporcarmi, é sciare. E cosa sto facendo ora? Ho già pattinato e per il gelato fa troppo freddo. Quindi mi trovo su due cosi lunghi, che chiamano sci.Le persone sono frenetiche, corrono da una parte all'altra. Sarei dovuta rimanere a casa con Elias. Invece Mar mi ha trascinata qui.

Saliamo sulla seggiovia e raggiungiamo la vetta. Il panorama da qui é mozzafiato, la
neve fresca e morbida che si sfalda sulle mani e l'aria frizzante. "Scendiamo?" Chiede Mar mentre si sistema il cappellino rosa. Annuisco impaurita. Ci manca solo che mi rompo una gamba. Sbuffo mentre mi do una leggera spintarella e inizio a scendere. Faccio zig zag, per scendere più facilmente. La gente mi sfreccia affianco.

"Guardami Mar!" Le dico sorridente, mentre continuo il mio percorso. " Stai andando alla grande." Lei é molto più brava di me, ma apprezzo il fatto che mi aspetta e non scende troppo velocemente. Ci fermiamo a mangiare e poi riprendiamo il nostro allenamento.

La notte é il periodo della giornata, che più mi fa paura. La notte é il momento in cui mio padre "lavora". La notte é il momento in cui io " lavoro". Aspetto che l'oscurità passi e che il sole sorga. Vedere la luce mi da un senso di sicurezza; mi sento al sicuro, al contrario del buio. Nel buio non si riesce a vedere cosa succede attorno a noi.

Mi rigiro nel letto, Marilin sta dormendo profondamente. Almeno qualcuno sta dormendo. Sbuffo, annoiata. Ormai ho capito che non riuscirò a dormire. Metto un piede fuori dal letto, seguito dall'altro e mi dirigo alla porta. Sono le 2 di notte, tutti sono a dormire. Vago nel corridoio, non sapendo cosa fare. Percepisco dei rumori strani, simili a delle botte e degli ansimi. Seguo il rumore, che mi porta verso la palestra. La porta é socchiusa, guardo dalla piccola parte aperta, e vedo Elias che sta picchiando un sacco da boxe.

Rimango a fissare il suo torace nudo, ricoperto dal sudore. I capelli neri sono scompigliati e un piccolo ciuffo gli ricade sul viso. " Hai ancora intenzione di restare lì a fissarmi?" Cazzo. Mi ha beccata. Avanzo nella stanza, verso di lui. La stanza non é molto ampia, ci sono pochi attrezzi, il giusto indispensabile. C'è un sacco da boxe, un  tapis roulant e altri vari attrezzi.

" Cosa ci fai svegli a quest'ora?" Gli chiedo, cercando di non guardargli gli addominali perfetti, valorizzati dalla luce che gli accentua di più. " Potrei farti la stessa domanda". Ribatte tranquillo. Mi siedo accanto a lui. " Non mi piace la notte. La trovo spaventosa, non sai se sei veramente solo di notte. Non riesci a vedere attraverso il buio." Spiego mentre mi rigiro gli anelli tra le dita. É una cosa
che faccio spesso quando sono in imbarazzo o nervosa. " É una buona risposta." Dice, senza smettere di colpire il sacco.

" Non riesco a dormire." Risponde lui. " Perciò, al posto di restare a letto a guardare il soffitto, preferisco rendermi utile. Odio non fare niente per una determinata lunghezza di tempo." Annuisco.

" Vuoi provare?" Mi chiede, indicando il sacco. Non ho mai avuto come passa tempo, tirare dei pugni ad un sacco. Peró chissà, magari mi piacerà. Mi alzo, cercando di mantenere l'equilibrio e di non cadere, d'altronde sono ancora le 2 di notte. Mi sistemo davanti al sacco, cerco di allineare al meglio i piedi. Mi porta il braccio al di sopra della spalla e mi spiega come tirare. " Più forza ci metti, più si muove. Okay?" Annuisco. Provo a tirargli un pugno ma non si smuove neanche di un millimetro. " Mettici più forza." Riprovo un'altra volta, ma neanche questa volta funziona.

" Okay. prova a pensare a qualcosa che ti fa arrabbiare e poi colpisci ." Penso a mio padre. A tutte le cose che mi ha fatto fare. E ripenso a Marco, il bambino così solare, a cui il sorriso si é spento subito. Il sacco oscilla un po'." Sei stata brava". Sorrido. " Perché sei venuto proprio qui in palestra? Potevi andare da qualsiasi altra parte. Magari potevi vedere un film su Netflix. Perchè proprio qui?" Gli chiedo curiosa. Io sono venuta qui, solo perché ho sentito dei rumori.

" Mi calma sentire altro." Si é seduto per terra, e io di fianco a lui. " Cosa intendi dire?". " Sentire il rumore dei colpi sul sacco, mi permette di non sentire ciò che c'è nella mia testa." Dice sempre mantenendo lo sguardo per terra, senza mai portarlo su di me.          " Cosa senti nella tua testa?" Chiedo, sperando che non mi ritenga invadente. " Tante cose." Risponde vago. Ma io vorrei capirci di più. " Tipo?" " Sono cose brutte Kylie." Mi risponde, ma non sembra infastidito, sembra più triste.

" Me ne vuoi dire qualcuna?" Gli chiedo porgendogli la mia mano, per fargli capire che ci sono per lui.         " C'è tanta sofferenza dentro me. Sai mi hanno sempre reputato un ragazzo tranquillo. Non ho mai fatto casini, anche perché mio padre non me lo permetteva. Ma mi ha permesso di avere una fidanza, forse visto come sono andate le cose avrei preferito che non me lo avesse mai permesso." Dice.
" Ti ha lasciato?" Annuisce. " Dopo quasi tre anni di relazione." Ah. " Mi dispiace." Gli rispondo. Non so cosa si prova, non sono una ragazza da relazioni.

" Non dovresti dispiacerti." Mi risponde, questa volta guardandomi. " Invece mi dispiace veramente. Non dovresti mai pensare che non mi interessa di te." Mi sorride e io lo faccio a mia volta. " Perché ti ha lasciato?". Chiedo. Sta in silenzio per un paio di minuti, che sembrano un'eternità. Non vuole rispondere, l'ho capito, ma non so come toglierci da questo imbarazzo. Si alza e va a sedersi sul lettino per i pesi.Mi alzo e lo raggiungo, mi posiziono in piedi davanti a lui; mi avvicino ancora di più. facendo scontrare le mie gambe alle sue. Lui si alza di scatto e inverte le posizioni, mi fa sdraiare sul lettino e lui mi si posiziona sopra. Non sto capendo ciò che sta per succedere, le sue labbra sono ad un soffio dalle mie, lui é sopra di me, regge il suo peso con i gomiti.

" Che...che?" Balbetto. Vorrei chiedergli cosa sta per succedere, ma non mi esce niente dalla bocca.             " Shh." Fa congiungere le mie labbra alle sue in un bacio passionale. Inverto ancora le posizioni, ora lui é sotto di me e io sopra. Le mie ginocchia ai lati della sua pancia. Le nostre lingue si rincorrono, tra gli ansimi. Gli tiro leggermente i capelli che gli fa produrre un mugolio.

Si alza con me avvinghiata addosso, indietreggia un po' e mi fa scontrare con il muro. Le nostre labbra sono ancora avvinghiate tra loro. Mi stacco per respirare e vorrei non averlo mai fatto, perché lui si rende conto della cosa che é appena successo, e si stacca da me. " Non doveva succedere." Mi dice, mentre esce dalla stanza. Sono ancora intontita dalla cosa, e non smetto di ripensarci mentre percorri la strada, per la mia camera.

Un altro bacio tra Elias e Kyl. Anche questa volta interrotto da lui.
Grazie 💛

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