capitolo 17

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Il mio armadio: un grande complesso

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Il mio armadio: un grande complesso.
Luke ci ha informati che sta sera partiremo per una gita di famiglia. Tre parole sole: Freddo, neve e freddo ancora. Non che qui a North Pole faccia caldo, ma in questo posto, di cui non conosco il nome, si gelerà.
La cosa positiva é che ci sarà la spa.
Prendo un po' dei miei maglioni pesanti, alternati a qualche pantalone.

Staremo lì una settimana. Il viaggio in macchina é abbastanza lungo, saranno 5 ore di viaggio. Mi sarei aspettata un autista, ma Luke ha preferito guidare lui. Mi accorgo di essere quasi arrivata, quando il paesaggio fuori dal finestrino, si tinge di un bianco candido. Le casette tipiche sono tutte il legno, compreso il nostro chalet. In realtà a c'è ne sono due, uno per Luke e sua moglie, e uno per noi ragazzi. Da quanto ha affermato Luke, l'ha fatto per darci un po' di privacy, che penso interessi più a lui che a noi.

Sistemo le valigie, nella camera che condivido con Mar. Elias ha la camera al piano di sotto. Abbiamo anche una palestra, e Luke ci ha informati che nella struttura accanto alla nostra c'è una spa. Mi sdraio sul letto morbido che condivido con Mar.

"Andiamo a pattinare?" Mi chiede, insistentemente.
" Okay, okay ma smettila di chiedermelo".  Annuisce contenta, s'infila i guanti neri ed esce dalla camera. Sbuffo sonoramente, mentre afferro i guanti bianchi e il cappello di lana, del medesimo colore.

"Allora siamo pronti?" Chiede la biondina davanti a me, ci ha raggiunge anche Elias, che é in piedi di fianco a me. "Lo hai detto a papà?" Chiede il moro. Mar annuisce ed esce saltellando.
Non é molto diverso da North Pole, c'è la neve e le casette tipiche, ma questo villaggio é diverso dalla città che é North Pole. É molto più piccolo e dove mi sento più a casa.

La pista di pattinaggio non é molto lontana dallo chalet, camminiamo sotto le nuvole grigie e l'aria fredda di fine Dicembre. Il Natale é già passato, e lo abbiamo affrontato mangiando e mangiando. La neve sotto i nostri piedi é morbida, segno che ha nevicato da poco. "Danno neve domani" Ci informa Elias. " Non sapevo che fossi diventato anche meteorologo". Scherzo, lui scrolla le spalle e continua a camminare.

Giungiamo alla pista, non é molto grande, adatta per un paesino come questo. É già occupata da alcuni bambini. "Noleggiamo i pattini laggiù." Raggiungiamo il piccolo chiosco e noleggiamo i rispettivi pattini. " Sai pattinare?" Chiedo ad Elias, che tenta di chiudersi i pattini blu. "Sono un giocatore di ockey." Vero. Annuisco. " Invece tu?Sai pattinare?" Non ho mai pattinato in vita mia, dovevo aspettarmelo che prima o poi mi avrebbero portata su una pista, ma speravo che non ci fosse lui a ridere delle mie cadute.

" Okay, ho capito. Non sai pattinare." Scrollo le spalle in segno di dissenso. Lui mi allunga la sua mano, alla quale mi afferro e mi porta verso la pista. La lastra di ghiaccio é liscia, si intravedono solo i segni lasciati dai pattini. Ho una mano sulla balaustra e l'altra é attaccata ad Elias. Mar piroetta tra i bambini,si muove con leggiadria come una piuma.

"Ha fatto per anni pattinaggio artistico." Mi comunica, dopo che ha visto che sto guardando Mar sbalordita. " É bravissima." Annuisce continuando a guardarla. I suoi movimenti sono leggeri e precisi. Atterra perfettamente dal salto, che ha appena compiuto .

Mi stacco dalla balaustra, per provare a muovermi, mi stacco anche dalla sua mano. Percorro
due minimi passi, ma l'equilibrio svanisce all'istante. Vedo già il mio corpo a terra, quando qualcuno mi afferra.Mi giro verso il mio salvatore, che non poteva che essere quel moretto che mi tormenta tanto. " Il principino salva vite. Grazie." Sorride alla battuta e mi aiuta a ristabilire l'equilibrio.

Stanca di tutta quella incapacità, esco dalla pista seguita da Elias. Abbiamo detto a Mar, che saremmo andati a prendere qualcosa da bere. Abbiamo
trovato un bar, poco distante dalla
pista, é piccolo ma molto caldo. Mi sfilo la giacca e l'appoggio sulla sedia.

" Cosa posso portarvi da bere?" Ci chiede il cameriere. " Per me una cioccolata." Dice Elias, mentre gli porge il menu. Io ordino lo stesso, ma con la panna. " Non sei andata così male oggi." Mi prende in giro. " Vaffanculo." Rispondo
con un grande sorriso sulle labbra. " Come siamo aggressivi." Lo ignoro e continuo a bere la
mia cioccolata.

" Non vedo l'ora di andare a letto e dormire."
Esclamo, ancora seduti al bar. " Scalcia." Afferma Elias. " Chi?" " Marilin, scalcia nella notte." Annuisco , sperando che non succeda questa notte. Ho un serio bisogno di dormire; dormire minimo 10 ore.

" Ehi. Papà ha detto di ritornare che la cena é pronta." Ci ha raggiunti Mar, per dircelo. Camminiamo per ritornare a casa.
" Mi sono divertita tanto oggi." Esclama sorridente la biondina. " Anche Kylie, si é divertita." Dice Elias, guardandomi sorridendo.

"Ti é piaciuto pattinare Kyl." Mi chiede lei. " Si." Dico decisa, anche se sanno tutti che sto mentendo.
" Ho visto prima una ragazza che é quasi caduta." Parla mentre saltella nella neve fresca. Elias scoppia in una risata fragorosa, che porta anche me a ridere. "Per cosa state ridendo voi due?" " Ero io quella ragazza." Le rispondo tra le risate. Che portano a ridere anche lei.

Se qualcuno dovesse vederci in questo momento, ci avrebbero preso per dei pazzi. Ma io mi sento bene.
Mi sento bene con loro. Non mi sento di troppo.
Mi sento parte di loro.

Grazie 💛

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