22

44 4 0
                                    

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


'Cause two can keep a secret
if one of them is dead




Satine si chiuse in camera dopo la riunione. Le palpebre erano pensanti e i pensieri intrecciati, ma il suo corpo non voleva saperne di stare ancora fermo. Lo era stato per troppo tempo quel giorno. Andò verso la portafinestra e vide tre figure in terrazza. Esattamente dove la sera precedente c'era stato quel piccolo bacio.

Naska fumava insieme a Iria, ed Ashen ascoltava i loro lamenti seduta sulla ringhiera di pietra. I tre stavano avendo una discussione talmente accesa che si dimenticavano di avere le sigarette in mano e spargevano le ceneri ovunque mentre muovevano le mani.

Se in una vaga parte della mente di Satine era nato il pensiero di parlare un minimo con il ragazzo dopo l'accaduto, ora non ne voleva minimamente sapere. Gli occhi di ossidiana guardavano con insistenza quelli verde acqua eterocromi della figlia di Poseidone. La schiena poggiata a quella di Afrodite e la testa persa chissà dove.

No, assolutamente. Non ne voleva minimamente sapere. Era il tipico sguardo da innamorato quello. Dove vedi la concentrazione sul volto del compagno e la mente persa nei sogni erotici. Quello sguardo non glielo aveva dato ieri sera, e se c'era stato era solo un'illusione, pensò. Il suo stato d'animo oscillava tra la confusione e la rabbia, una miscela di sentimenti che le rendeva difficile capire cosa volesse veramente.

Satine uscì in terrazza, facendo finta di non vederli, e si diresse verso la spiaggia. Scavalcò l'appoggio di pietra e saltò giù a piedi divaricati.

- Sei anarchica ora? - domandò Naska ad alta voce, ma il vento portava via le parole.

- Stai zitto. - sussurrò Satine, stringendosi nella giacca e procedendo verso la riva, ignorando i suoi occhi.

La tempesta non era ancora iniziata, ma c'erano tutti i sintomi. Il mare burrascoso provocava immense e schiumose onde, il vento alzava qualsiasi abito e il cielo si tingeva di una palette di colori scura.

Camminando a qualche metro di distanza dalla riva, Satine lasciò che l'aria la colpisse in pieno, cercando di portare via i suoi pensieri. Aveva già abbastanza problemi. Non le serviva pensare anche a un narcisista, egocentrico e anarchico. Si abbandonò al desiderio di avvicinarsi maggiormente al vento. Voleva sentire i capelli liberi dietro di sé e non poter distinguere nessuna parola alle orecchie. Invocò la piccola stradina di sassi che andava verso il molo circondato da scogli frastagliati.

Arrivata alla cima, Satine si chiuse nel proprio giubbotto maggiormente, stringendo le braccia al petto e alzando il volto al cielo.

Le nuvole scure coprivano l'orizzonte, rendendo cielo e mare indistinguibili. I suoi pensieri vagavano all'indomani, quando sarebbero partiti. Ciò che aveva in mente Iria lo sapeva solo Siriamine, e quel silenzio non era un buon segno. Satine aveva notato immediatamente la sua assenza di parole durante la riunione.

Ancient Hero AcademyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora