16

59 5 0
                                    

Run fast for your mother, run fast for your father

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Run fast for your mother, run fast for your father

Run for your children, for your sisters and brothers




Baciata dai raggi solari rosei, la città di Spalato si presentava come un rifugio per i nostri eroi, con i fiori di ginestra che creavano enormi percorsi fra le strade, costeggiando gli edifici candidi, le grandi vetrate e le acque azzurre che riflettevano la luce solare.

Ma come tutte le cose belle, c'è sempre una fine.

Dopo aver riposato in un modesto motel a poco costo, il gruppo si diresse verso il centro per una semplice colazione. Purtroppo per loro, il profumo dei giovani semidei quasi maturi che emanava li fece scoprire da diversi mostri, costringendoli ad allontanarsi dal desiderio di fame e a separarsi in più coppie per sfuggire a un vero e proprio inseguimento.

- Ma porca puttana vacca laica di tua madre. - imprecò Naska correndo a più non posso, con il fiato corto.

- Eh, che linguaggio colorito! - rispose Satine, ansimante per lo sforzo della corsa.

- Non parlare e pensa a un piano tu. - ordinò Naska, cercando di mantenere la "calma" nonostante la situazione.

- Io? Sono figlia del Dio dei morti, non della saggezza. - rispose Satine sarcastica.

- Non sei stupida, dai. Quindi pensa! - replicò Naska, con un tocco di impazienza nella voce.

"Beh, grazie del complimento." pensò Satine con un sorriso interno, sentendosi incoraggiata nonostante tutto. "Vengo considerata intelligente. Forse non sono così male come pensavo." Sentì le guance arrossire leggermente.

- Scusa, cosa hai detto? - chiese, girandosi verso di lui con un'occhiata perplessa cercando di fargli ripetere la frase.

Naska roteò gli occhi. Pregando suo padre per avere la pazienza necessaria, Naska cercò di trattenersi dall'afferrare Satine per l'ironia, anche se in fondo la apprezzava. - Usa il cervello, cretina. - la esortò.

- Criceto? -

- Sì, merda. -

- Ehi! Pensa per te stesso, pesce lesso. -

- Sai cosa? Ora ti arrangi, io penso per me e tu per te. -

- Sai guidare una moto? - intervenne Satine, ignorando completamente la sua irritazione.

- Cosa c'entra? - Naska alzò un sopracciglio, ma i suoi occhi scuri si scontrarono con quelli ambrati di Satine, che lo convinsero immediatamente a seguirla.

Senza esitazione, girarono a destra in una strettoia larga solo un metro.

- A cosa stai pensando? - urlò Naska, cercando di non inciampare mentre seguiva Satine al buio, incapace di vedere dove metteva i piedi con lei davanti.

Ancient Hero AcademyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora