Il pomo della discordia 🍎
- Oh Satine. Sciocca ed ingenua. Se soltanto non ti fossi fidata di nessuno... -
Alla Ancient hero academy, accademia di nuovi e giovani semidei, ogni anno vengono elette delle missioni scelte dagli Olimpi stessi. Quest'a...
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If we had a daughter I'd watch and could not save her The emotional torture From the head of your high table
– L'amore non esiste. È solo una propaganda sociale inventata dall'uomo per sentirsi meno solo. – disse Satine, con le braccia conserte al petto e lo sguardo fisso davanti a sé, come se cercasse di scacciare via ogni emozione.
– L'amore è come l'aldilà, Satine. C'è chi ci crede e chi no. Può essere un'ancora di salvezza come di distruzione. – rispose Ashen con calma, il volto illuminato dalla luce lunare che filtrava tra le nuvole. Il fruscio delle onde del mare sembrava cullare anche i pensieri più turbolenti. Ashen, con le labbra della giovane di porcellana pregava in silenzio un sussurro alla madre. Avrebbe potuto lasciarsi andare nuovamente in quella vasca da bagno la notte prima, ma decise che non era corretto.
– Proprio perché inventato dall'uomo, non esiste, Ashen. – sospirò Satine, manifestando il peso dei suoi pensieri. – L'uomo cerca sempre di risolvere i propri problemi creandone altri, finendo in un infinito di dubbi. Un domino, un labirinto. Siamo da sempre imprigionati nel nulla eterno. Forse neanche i nostri genitori divini sanno chi realmente siamo. Ironico, non credi? –
– Forse. – sorrise Ashen, cogliendo i dubbi dell'amica. Non avrebbe mai pensato che Satine potesse riflettere su simili temi. – Eppure, se quello che l'uomo dice è inventato, perché continui a negare quello che provi per lui? –
– Lui, Naska. – rispose Ashen con un'aria di comprensione. – Non riesci a nascondere il tuo amore per lui, Satine. È scritto su ogni tua espressione quando lo guardi, quando parli di lui. Anche se non vuoi ammetterlo, è evidente per chiunque ti osservi. –
Satine si irrigidì leggermente, sentendosi colta alla sprovvista. Non aveva mai pensato che il suo sentimento per Naska fosse così palese agli occhi degli altri.
– Ma non lo amo. – replicò con una voce che non riusciva a mascherare del tutto l'incertezza.
– Sei sicura? – chiese Ashen, con uno sguardo penetrante che sembrava scrutare l'anima di Satine. – Forse è tempo di smettere di negare e affrontare la realtà. L'amore può essere complicato e spaventoso, ma può anche portare gioia e serenità. Non c'è niente di male nell'ammettere i propri sentimenti. –
Satine rimase in silenzio per un istante, lasciando che le parole di Ashen si insinuassero nella sua mente. Forse era davvero il momento di smettere di negare ciò che provava per Naska e di affrontare la verità, qualunque essa fosse.
– Non è amore. Siamo solo stupidi adolescenti, cosa ti aspetti? È soltanto competizione quello che c'è fra noi. – cercò di giustificarsi, stringendo la presa della mano attorno al suo stesso braccio.
