I'll never get to heaven
cause i don't know how
Let's raise a glass or two
Voci di tutti i timbri presero il sopravvento. I ragazzi seduti, parlavano fra loro. I più agitati urlavano mentre quelli più tranquilli leggevano perfino libri. Questi erano per lo più i figli di Atena, interessati poco alle chiacchiere e molto ai fatti. Avrebbero preferito ritrovarsi la mattina seguente, davanti a una tazza di the caldo a discutere dell'estate passata.
Più di quindici lunghe tavolate riempivano la stanza senza soffitto, che sembrava far entrare il cielo al suo interno senza impedimenti. O così pensavano tutti quelli del primo anno, finché i più grandi di ciascuna famiglia non svelavano la magia dietro a ciò.Satine percorse la lunga stanza fino ad arrivare davanti una tavolata che poteva tenere all'incirca dieci persone. Essa era posizionata vicino a un'altra della stessa dimensione. Tavolata di Ade e Persefone.
Ai suoi fianchi c'erano quelle di Zeus e di Poseidone, dove i ragazzi erano numericamente più presenti. Nonostante i tre grandi Dei si fossero promessi di non procreare con umani, avevano infranto un'altra regola promessa al vento. Soprattutto il re del cielo. Superbo e pretenzioso. O così lo descrivevano in molti. Gli unici veramente a conoscenza dei fatti erano i suoi figli, che tutti confermarono essere un padre poco presente se non si ottenevano buoni risultati in determinate materie.
Satine tolse la borsa e la poggiò sulla superficie del tavolo di legno di ciliegio allestito da svariati frutti. Prese fragola e la addentò. Amava le fragole, soprattutto quelle piccole che erano molto più succose, per non parlare delle fragoline di bosco, ne andava matta. Da piccola aveva addirittura fatto indigestione.
A distrarla dal suo piccolo momento di goduria furono due occhi scuri che la guardarono sorridenti. Eryn, una delle "sorelle", aveva un suo modo particolare di salutare qualcuno. Espressione fredda e sguardo giudicatore. Soltanto quando imparavi a leggere i suoi occhi capivi bene cosa provasse e volesse dire.
In questo caso le sorrideva, felice di rivedere Satine al solito tavolo con il sangue a colorare le guance di rosso come i suoi capelli.– Ciao anche a te sorellona. Che leggi di bello? Come uccidere qualcuno col pensiero? – nonostante l'estate le avesse divise, le battute sarcastiche di Satine non erano sicuramente mancate alla maggiore.
– Come annientare completamente il tuo umorismo, in realtà, e quale tisana prepararti per farlo.– rispose chiudendo il libro in modo delicato. I capelli lunghi e corvini mettevano in risalto la pelle perlacea e le labbra tinta di viola. – Come hai passato questi mesi? –
– Stupendamente. Ho visitato città come Parigi e Praga. Indescrivibili. Credo che Praga sia diventata la mia preferita dopo quest'estate! Ti obbligo a visitarla un giorno Eryn. E' così, così, così -
– Unica? –
– Esatto. – sospirò sognante la rossa, poggiando la guancia destra contro il palmo della mano e vedendo ad occhi aperti i suoi ricordi lontani.
I colori accesi, le sculture dettagliate, gli edifici gotici e la cultura differente dalla sua.
Stava per raccontare della bellezza culturale della prima città quando urla e fischi irruppero nella stanza, rovinando l'atmosfera calorosa di poco prima
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Ancient Hero Academy
FantasyIl pomo della discordia 🍎 - Oh Satine. Sciocca ed ingenua. Se soltanto non ti fossi fidata di nessuno... - Alla Ancient hero academy, accademia di nuovi e giovani semidei, ogni anno vengono elette delle missioni scelte dagli Olimpi stessi. Quest'a...