En nuestra alcoba azul
Donde no hubo sol para nosotros
Faticosamente, i giovani eroi trovarono un ostello dove passare la notte per recuperare le energie perse durante le lunghe camminate della giornata. La sera era caduta rapidamente, tingendo il cielo di un indaco profondo mentre il sole cedeva il passo alla maestosa Luna, risplendente nel manto stellato e accompagnata da una brezza marina proveniente dall'ovest.
Nonostante la quiete circostante, Satine non si sentiva particolarmente al sicuro.
- In quanti siete? - chiese una voce stridula. La donna alla reception, dai capelli biondo cenere e dal volto scavato, sembrava avere una trentina d'anni. I suoi occhi da cerbiatta e le sopracciglia sottili le conferivano un'aria di eleganza, quasi da modella. Forse persino Gucci avrebbe apprezzato la sua bellezza.
- Otto. Quattro ragazzi e quattro ragazze - confermò Mike, estraendo dal proprio zaino un portafoglio contenente i documenti falsi di ciascun membro della compagnia, forniti loro all'inizio del viaggio dalla professoressa Delfi.
La donna alla reception scosse la testa. - Non servono documenti, basta un recapito telefonico. - disse con voce secca.
Anche Ashen era sospettosa riguardo al luogo. Aveva viaggiato parecchio con la sua famiglia e non aveva mai vissuto una situazione simile, dove non fosse richiesto un documento d'identità. I suoi occhi scrutarono la stanza di accoglienza, spoglia di qualsiasi decorazione, con una sola finestra al centro del muro. L'arredamento vecchio e trascurato non le ispirava fiducia.
Girando per la stanza, Ashen incrociò lo sguardo di Satine, che sembrava condividere la sua stessa perplessità. - Neanche a te piace il posto, vero? - chiese.
Satine annuì leggermente. - Non il posto, ma l'energia che emana... È cupa. - rispose, esprimendo il suo sospetto.
- Penso che sia semplicemente dovuto al fatto che ci troviamo in Grecia. Qua è nato tutto - cercò di trovare una spiegazione per calmare entrambe.
Satine annuì, ma non era convinta delle sue stesse parole. Il suo intuito non sbagliava mai, e quella situazione non sembrava essere una semplice conseguenza del luogo. Vicino alla madre patria di tutti i miti della creazione era inevitabile non essere al massimo delle proprie forze, ma quello era troppo.
Le sensazioni cupe che provava non potevano essere spiegate solamente dalla località. Aveva visitato la Grecia più volte nel corso della sua vita e mai aveva provato quelle sensazioni. I brividi le correvano lungo le braccia, nonostante il calore dell'ambiente, e due forti pulsazioni le rimbombavano nelle tempie, rendendole difficile concentrarsi.
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Ancient Hero Academy
FantasyIl pomo della discordia 🍎 - Oh Satine. Sciocca ed ingenua. Se soltanto non ti fossi fidata di nessuno... - Alla Ancient hero academy, accademia di nuovi e giovani semidei, ogni anno vengono elette delle missioni scelte dagli Olimpi stessi. Quest'a...