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Take me back to the night we met





Arrivata la notte, il momento di Nyx, ogni giovane guerriero era nella propria camerata concessa da Teti. Satine avrebbe dormito nella camera accanto a quelle di Axel e Naska.

Ancora troppo energica dal luogo incantato, decise di andare nella terrazza collegata ai due ragazzi e respirare un po' d'aria fresca.

Satine si affacciò sulla terrazza, i suoi passi risuonavano leggeri sul pavimento di pietra mentre il vento notturno carezzava delicatamente i suoi capelli. La luna, pallida e luminosa, illuminava il paesaggio circostante, facendo danzare le ombre degli alberi nel cortile sottostante.

Una sensazione di tranquillità avvolgeva la terrazza, contrastando con l'agitazione che ancora pulsava nel suo petto. Si lasciò cadere su una delle sedie di ferro battuto, lasciando che il silenzio della notte la avvolgesse completamente. Mentre contemplava il cielo stellato, Satine si sentì sopraffatta dalla bellezza del momento. Era raro avere un momento di pace in mezzo a tutto il caos e l'incertezza della missione. Chiudendo gli occhi, lasciò che la brezza notturna la avvolgesse, cercando di trovare un po' di serenità prima di affrontare il giorno seguente. Rabbrividì leggermente mentre la gelida carezza d'aria le sollevava i capelli, penetrando sotto la maglia e pizzicando la sua pelle. Si ricordò improvvisamente di essere in una notte d'autunno, quando il freddo si insinua di sorpresa anche nelle giornate più calde.

Avvolgendosi nelle braccia per scaldarsi, si rese conto dell'errore fatto nell'accettare di indossare quegli abiti leggeri. Avrebbe dovuto pensare al gelo che già si faceva sentire, soprattutto durante le ore notturne. Nonostante tutto, decise di non rinunciare al piacere di respirare l'aria fresca della notte. Si alzò e incamminò lentamente, lungo la terrazza, per tornare in camera e recuperare un velo setoso con cui coprirsi. La luce della luna illuminava appena il suo cammino, mentre il silenzio della notte la avvolgeva. Nonostante il freddo, Satine si sentiva stranamente viva, come se l'aria frizzante della notte le desse nuova energia. Continuò a camminare, lasciando che i suoi pensieri si perdessero nel buio della notte, mentre il gelo la avvolgeva sempre di più.

Satine, uscita nuovamente per respirare l'aria fresca, prese un grande respiro, desiderosa di riempire i suoi polmoni di quell'aria rigenerante. Tuttavia, anziché sentire il fresco aroma della notte, fu colpita dal pungente odore della sigaretta accesa.

Naska, presente sulla terrazza e immerso nel suo vizio, interruppe il suo momento di tranquillità. - Vattene sto fumando. - intervenne bruscamente, percependo gli occhi di Satine puntati su di lui.

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